Cos’è la Cina
La Cina che ci piaccia o no in questo momento rappresenta il futuro del calcio e questa cosa a noi Europei, visti i trascorsi dei Cinesi in questo sport, non va giù o ci rende comunque scettici. Gli ultimi investimenti hanno dato la definitiva svolta al progetto del calcio cinese che si appresta a vivere un’altra rivoluzione che coinvolge tutto il sistema a partire dalla chinese super league, ovvero il calcio professionistico, fino ad arrivare allo sviluppo del calcio giovanile e del calcio di provincia che chiamiamo “grassroot”. La Cina si è posta l’ambizioso obiettivo di entrare sia a livello di club che a livello di nazionale nel calcio d’élite in un tempo di programmazione relativamente breve visto il livello attuale del calcio in Cina. La Cina è l’unico paese al mondo ad avere una riforma sul calcio e tale programma prevede l’entrata nel calcio che conta entro il 2050. In Europa tale fenomeno viene visto con preoccupazione nei confronti di questi nuovi investitori disposti a spendere qualsiasi cifra per poter entrare nel giro d’affari Europeo, non solo calcistico.
Focus sugli investimenti
Fig.1 Crescita degli investimenti nel caclio in Cina
Il rischio di una bolla speculativa
Uno degli aspetti fondamentali emerso nell’ultimo periodo è il fatto che le squadre professionistiche della Chinese Super League (come molte squadre europee) non producono degli utili a fronte dei grandi investimenti fatti. Il dato è abbastanza allarmante, nel 2016 a fronte degli 1, 3 mlrd di spesa delle 16 squadre corrisponde un irrisorio ritorno di 267 milioni che crea così un buco da ben 1,1 mlrd in un solo anno. Come sottolineato da un articolo di Calcio e Finanza di Giovanni Armanini del 18 Novembre 2016, i club della Chinese Super League hanno ancora dei fatturati irrisori rispetto alle loro ambizioni, come sottolineano i seguenti dati:
-Guangzhou Evergrande: $52M
-Shanghai Sipg: $37M
-Jiangsu Suning: $36M
-Beijing Guoan: $30M
-Shanghai Shenhua : $29M
Per avere un raffronto, nella stagione 2015 il Cagliari ha chiuso l’esercizio con un fatturato da 45M, mentre l’Empoli a 30M, eppure tali squadre non vanno a spendere 55M più venti di stipendio per un singolo giocatore (vedi i casi di Hulk al Sipg e Teixeira al Suning). Con questi conti e queste perdite, non sarebbe da folli auspicare una bolla che faccia collassare il sistema della Chinese Super League, per questo i club devono pensare a invertire questa tendenza e a puntare ai consumi interni, i quali nel 2015 sono cresciuti del 66% e hanno contribuito in buona parte al PIL della Repubblica Popolare. Solo con la creazione di una forte fan base, di una identità culturale e di spese ragionate, il calcio cinese può sperare di continuare il processo di crescita.
Panoramica sulle aziende proprietarie
Fig.2 Panoramica sulle aziende proprietarie
Alla base di questi investimenti c’è sempre un ritorno per l’espansione del calcio in Cina. Come per esempio la costruzione di accademy a Madrid specifiche per la formazione di giocatori cinesi subito dopo che la Dalian Wanda di Wang Jianlin ha rilevato il 20% delle quote Dell’Atletico dietro un corrispettivo di 45 Ml di Euro.
La crescita del PIL in Cina
Lentamente, una squadra dopo l’altra, le maggiori aziende cinesi si stanno facendo largo in Occidente con lo scopo di poter entrare grazie al calcio nel mercato Europeo, investendo in ambiti come la moda, l’edilizia, l’elettronica ecc. Questa nuova ondata di investitori dovrebbe essere vista come un’opportunità, da parte della Cina per accrescere la propria cultura calcistica e da parte dell’Europa per poter usufruire dell’entrata di questi nuovi investitori sia in ambito calcistico che in ambito commerciale,tenendo viva l’economia.Questo processo è stato favorito dall’aumento del PIL che ha caratterizzato la Cina per più di un decennio a partire dal 2003, anno in cui il PIL ha registrato un amento del 10%. Il picco massimo è stato raggiunto nel 2007, con un aumento del 14,2%. Negli anni successivi tale crescita è rallentata assestandosi al 7,4% nel 2014.
Fig.3 Crescita del PIL in Cina
Processo di nuova normalità
Fig.4 Processo di nuova normalità
Questa nuova situazione ha favorito la migrazione degli abitanti dalle campagne verso le città; questi ultimi in particolare sono stati spinti dalla voglia di innalzare il livello di qualità della loro vita che fino a quel momento non poteva di certo considerarsi agiata. Quindi si sta verificando un processo che viene definito di nuova normalità, nel quale il ceto medio può permettersi l’acquisto di beni al di fuori delle strette necessità di sopravvivenza.
Gli Investimenti cinesi si distinguono in 5 tipi fondamentali:
- Acquisizione delle quote di maggioranza di squadre nei maggiori paesi Europei. Le aziende cinesi attualmente possiedono squadre in Olanda,Spagna, Francia,Italia,Rep.Ceca, Inghilterra e Portogallo.
- Acquisizione di calciatori forti e giovani in cambio di ricchi stipendi per innalzare il livello dellle squadre nazionali Cinesi
- Costruzione di stadi in Gabon (Coppa d’Africa 2017) e in Qatar (Mondiali 2022).
- Acquisizione di società leader nella distribuzione dei diritti televisi quali MP & Silva e Infront.
- Collaborazione con paesi forti calcisticamente come la Gran Bretagna per l’allenamento di giocatori, allenatori e arbitri in vista dell’introduzione del calcio in 20.000 scuole.
Fig.5 Investimenti sportivi in Cina
Crescita del Grassroots
A margine del Piano quinquennale del PCC, è stato redatto un programma in 50 punti che ha lo scopo di portare la nazionale cinese ai vertici del calcio mondiale. Il piano è stato pubblicato il 12 aprile del 2016 dalla CFA (Chinese Football association) e ha come scopo primario quello di consolidare e radicare il calcio nella cultura popolare, in quanto tale sport, per quanto sia seguito dalla popolazione (Australia-Cina dell’Asian Cup 2015 è stato l’evento più seguito nella storia della televisione cinese) non è ancora praticato, in quanto solo lo 0,05% della popolazione è tesserato. Entro il 2020 si vogliono creare 50 milioni di nuovi giocatori, grazie alla costruzione di 20.000 accademy e 70.000 campi da calcio e l’introduzione del calcio come materia scolastica, a partire dalle primarie, per 5 ore alla settimana. La strada è ancora molto lunga, serviranno almeno due generazioni di giocatori per poter osservare una nazionale che possa dominare nel continente asiatico. La perseveranza dei cinesi e la dedizione al lavoro saranno sicuramente d’aiuto, ma dovranno essere risolti alcuni problemi che al momento stanno limitando il movimento, come ad esempio la totale assenza di merchandising verso l’Europa e verso il Sud America, e l’instabilità del movimento a livello di club, dato che ancora oggi nel 2016 molte squadre cambiano città e stadio solo per i fini commerciali della proprietà.
Non solo, anche a livello giovanile, nonostante le ottime intenzioni della riforma, vi è un problema che noi italiani conosciamo molto bene, in quanto non si rischiano giovani promettenti, ma questi, come rivelato da Eriksson durante un intervista al magazine della Fifa, prima di poter esordire nelle primer squadre devono necessariamente terminare la trafila delle rappresentative giovanili (U15/17/19) per poi essere aggregati inizialmente alla squadra riserve, con il risultato che in campo spesso vanno vecchi senatori sul viale del tramonto piuttosto che giovanissimi che a livello di nazionali minori mostrano ottime potenzialità .
Utilizzo degli Under 23
In questa ricerca effettuata basandomi sui dati raccolti su transfermarkt ho paragonato l’impiego degli U23 esclusivamente cinesi nella Chinese Super League, con gli U21 dei cinque maggiori campionati europei. La differente età è data dal fatto che in Asia, le categorie giovanili arrivano fino ai 23 anni, ma nonostante tutto, il paragone non sussiste comunque e ne emerge un dato inquietante: quello cinese è uno dei campionato con l’età media più alta. Prendiamo ora il minutaggio medio dei cinque maggiori campionati europei, secondo i dati riportati.
-BUNDESLIGA (GERMANIA): 500′
-LIGA (SPAGNA): 462′
-LIGUE 1 ( FRANCIA): 424′
-PREMIER LEAGUE (INGHILTERRA): 411′
-SERIE A (ITALIA): 317′
La Chinese Super League con gli U23 è riuscita a far molto peggio della Serie A italiana, con una media di 132′. Il fatto che i giovani Cinesi giochino poco è costituito per lo più da fattori culturali e sociali, infatti in Cina gli anziani sono le persone che vengono prese come riferimento mentre i giovani vengono ritenuti impreparati. Il Confucianesimo insegna al giovane ad avere un’estremo rispetto per i più anziani, rispetto che spesso si tramuta in timore, due concetti che valorizzano questa teoria sono: la pietà filiale e il concetto di Mienzi. La prima descive l’eccessiva sottomissione dei figli nei confronti dei genitori fin dalla giovane età che ne limital’iniziativa personale mentre il Concetto di Mienzi spiega come in Cina i giovani pur di non sfigurare davanti agli altri assecondano l’interlocutore pur non avendo afferrato un concetto, questo aspetto si verifica spesso nella scuola ma è perfettamente applicabile anche per lo sport ed il calcio.
Focus sulla Chinese Super League
La Chinese Super League corrisponde alla massima serie del campionato Cinese ed assieme alla China League One ha vissuto in prima persona la rivoluzione del Calcio in Cina grazie all’acquisto di stelle provenienti dall’Europa o di giovani prospetti dal Sud America. Il livello del campionato è inevitabilmente cresciuto in questi anni, grazie agli innumerevoli investimenti che hanno portato oltre che a grandi calciatori, anche ottimi allenatori, grazie ai quali il campionato si è arricchito dal punto di vista tecnico-tattico e delle idee, soprattutto offensive. Nella Chinese Super League, così come nella China League One, vi sono delle regole sul numero di stranieri, infatti ogni squadra può tesserarne 5 e metterne in campo al massimo 3 contemporaneamente. Questa regola è stata inserita per dar modo ai giocatori Cinesi di poter giocare con continuità e per permettergli di crescere e di migliorare nonostante l’ondata di nuovi giocatori provenienti da tutto il mondo. Questa regola non è valida per i portieri in quanto non è possibile tesserare giocatori stranieri dall’estero. Le prime 3 classificate in campionato si qualificano all’Asian Football Championship (AFC), alle quali si aggiunge la vincitrice della coppa Nazionale per un totale di 4 squadre, invece a retrocedere sono le ultime due in classifica che sono sostituite dalle prime due squadre della China League One. La squadra che detiene il record di scudetti è il Dalian Shide con 8 titoli, ormai non più esistente in quanto è stata incorporata in un’altra squadra, a seguire il Guangzhou Evergrande con i suoi 6 campionati consecutivi. Il livello attuale del campionato è di basso livello anche se presenta grossi margini di miglioramento per il futuro. Il gioco delle squadre è fluido e propositivo ed è spesso affidato all’estro dei giocatori stranieri, che sono per lo più giocatori offensivi. Se il livello della fase offensiva delle squadre è discreto, non si può dire altrettanto di quello della fase difensiva dove spesso i giocatori subiscono preoccupanti cali di tensione e di concentrazione. I moduli più utilizzati del campionato sono il 4-2-3-1 e il 4-3-3, da ciò si comprende che le squadre puntano forte sul gioco nelle fasce sviluppato dagli esterni offensivi.
Conclusioni
Al momento attuale il livello del calcio in Cina è ancora molto basso e per qualità dei giocatori nazionali è ancora nettamente inferiore rispetto a quello Giapponese e a quello Coreano. Certo l’acquisizione di calciatori stranieri (strapagati) di spessore porta prestigio al campionato, ma la vera riuscita del progetto avverrà solo se si lavorerà nella giusta direzione per quanto riguarda il : grassroots, la crescita dei giovani e le infrastrutture. Infatti grazie alla riforma attuata sul calcio da Xi Jinping, il calcio è state introdotto nelle scuole come materia scolastica per cercare di inculcarlo nella cultura della gente, cercando di superare quelle barriere mentali costituite dalla cultura e dalla società cinese che storicamente hanno conseguito da sempre ottimi risultati per le discipline individuali e pessimi risultati (tranne qualche eccezione) negli sport di squadra. Molto importante per la riuscita del movimento sarà anche la crescita dei giovani calciatori e la fiducia che gli verrà data in futuro, in quanto la società Cinese è incline ad affidarsi maggiormente alle persone esperte rispetto a quelle giovani, dato confermato nel calcio, in quanto la Csl è stato uno dei campionati con il minore minutaggio per gli under 23 nazionali. In questo senso la voglia di cambiamento è percepibile grazie alla regola aggiunta recentemente che obbliga le squadre a schierare un almeno un under 23 in campo negli 11 titolari. Il movimento Cinese è partito, il cammino è ancora agli albori e come all’inizio di tutti i viaggi è difficile riuscire a scorgere la meta in lontananza ma le linee guida sono state dettate e la lunga durata del progetto fa ben sperare. La perseveranza e la disciplina saranno la chiave del successo, doti che storicamente non mancano ai Cinesi.