Sempre e ancora Leo. Tre punti, ritorno alla vittoria e Real (oltre alla Juve) avvisato. Il Barça c’è. Non molla mai. E nonostante i soliti svarioni difensivi, gli inspiegabili black-out che stanno caratterizzando questa stagione “blaugrana”, il tridente “magico” continua a macinare goal e occasioni, incantando come al solito il popolo del Camp Nou. Riscattata La Coruna, anche se questo successo è più sofferto del previsto.
Per piegare nel turno 29 della Liga un buon Valencia, avanti con Mangala e in inferiorità numerica per tutto il secondo il tempo, ci vuole infatti l’ennesimo show della Pulce, che firma una doppietta (salendo a quota 25 centri in campionato). Tante le palle-goal sprecate dai catalani, come gli errori difensivi che hanno permesso agli ospiti di restare in partita fino al definitivo 4-2 di Andrè Gomes, ex dell’incontro, all’89’.
Luis Enrique presenta in campo l’ormai consolidato 3-4-3 e con il rientrante Neymar, sempre più fondamentale in questa squadra, che tanto è mancato contro il “Depor“, al “Riazor”, la scorsa settimana. Panchina invece per l’ex bianconero Simone Zaza entrato poi in campo solo nell’ultimo quarto d’ora), in un Valencia disegnato per colpire in contropiede, con Munir unico terminale offensivo e la coppia Orellana–Cancelo a spingere lungo le corsie laterali. Una mossa, quella di Voro, che funziona nonostante la partenza a razzo dei catalani, vicini al vantaggio con Suarez e Messi (due volte) nei primi 15’. Ma la difesa di casa scricchiola quando è presa in velocità e, soprattutto, soffre tremendamente le palle inattive (prendono “nota” dalle parti di Vinovo), come quella che al 29’ porta al vantaggio ospite dopo un gigantesco contropiede sprecato da Munir: calcio d’angolo e colpo di testa vincente di uno “scatenato” Mangala (terzo gol consecutivo subito dai “blaugrana” su palla inattiva).
Ma è a dir poco furiosa la reazione catalana, che ristabilisce l’equilibrio sei minuti dopo grazie soprattutto ad un’ingenuità della difesa ospite, che lascia scappare Suarez in area su una rapida rimessa laterale di “O Ney“: preciso rasoterra sul palo più lontano e pareggio momentaneo. Il primo tempo “pirotecnico” non finisce qui, e regala in successione: espulsione di Mangala (sciagurato intervento al 43’ ai danni del “Pistolero” uruguaiano), conseguente calcio di rigore trasformato dal numero Messi (tiro forte e centrale), e immediato pareggio “Els Che”, grazie all’ennesima dormita della difesa del Barça, che si fa sorprendere da un perfetto taglio di Gayà: assist a centro area per Munir e 2 a 2 all’intervallo.
A soccorrere gli uomini di Luis Enrique, davanti a un “Camp Nou” che inizia mostrare qualche segno d’insofferenza, come al solito, è Leo. Dopo diversi tentativi da parte dei suoi due compagni di reparto, è infatti l’argentino che accende ancora la luce al 53’ con un destro vincente sul primo palo per il nuovo vantaggio dei padroni di casa. Un vantaggio che potrebbe aumentare nel successivo quarto d’ora, quando fioccano le occasioni con Rakitic, ancora Messi, Suarez e soprattutto Neymar, stoppato da un prodigioso Diego Alves e dall’incrocio dei pali (punizione al 77’). Nonostante il consueto spettacolo messo in “scena” dalla “MSN“, il terzetto difensivo continua invece a ballare, concedendo qualche iniziativa “di troppo” all’offensiva ospite. Ad un minuto dallo scadere arriva però il gol della tranquillità con il nuovo entrato André Gomes, lesto a mettere dentro a due passi dalla linea di porta.
Il Barcellona torna a “-2” dai rivali di sempre. Nonostante il Real abbia ancora una partita da recuperare (visita al “Balaidos” di Vigo per gli uomini di Zidane), nonostante lo svantaggio potrebbe ulteriormente aumentare, i catalani, a ridosso della sosta imposta dagli impegni delle Nazionali, rimangono agganciati alla vetta e devono ringraziare il loro “messi(a)”. Come sempre. Ancora lui.