Col pilota automatico, la Juventus batte il Porto anche nel ritorno degli ottavi di Champions League e accede alle migliori otto d’Europa dopo aver saltato l’appuntamento nel 2016. Dopo il 2-0 del Do Dragao era davvero complicato pensare a una rimonta dei lusitani, considerato anche che Buffon e soci avevano subito appena due reti nelle precedenti sette partite di quest’edizione. Ruolino che è rimasto intatto: 1-0 il finale a favore dei bianconeri, che hanno sbrigato la pratica grazie a un rigore realizzato alla perfezione da Dybala a fine prime tempo. Col Porto ridotto nell’occasione in dieci per l’espulsione di Maxi Pereira, Nuno Espirito Santo ha completamente rinunciato a propositi di una miracolosa rimonta, togliendo via via gli uomini migliori e riducendo la seconda parte ad una sorta di allenamento competitivo.
Poche emozioni, va detto, nella fresca serata torinese, coi tifosi di casa che hanno provato a scaldarsi prendendo spunto dal “The Champions” di napoletana memoria a fine inno. Allegri aveva provato comunque a dare pepe al pre-partita, smentendo le previsioni di formazioni e ribaltando i ballottaggi della vigilia: Dani Alves terzino destro, Benatia per Barzagli e Marchisio al posto di Pjanic. Nelle file del Porto la notizia era l’esclusione di Herrera, evidentemente ancora non recuperato dopo l’infortunio che lo aveva tenuto fuori nelle ultime uscite dei dragoni.
Sono i primi 20 minuti a dare qualche speranzella agli ospiti: Brahimi è attivo come a inizio della partita d’andata, Andre Silva mostra qualche buono spunto, per qualche minuto i lusitani mettono le tende nella metà campo bianconera impensierendo però Buffon solo con qualche conclusione dalla distanza. Molto più velenose le iniziative personali di un ispirato Dybala che, però, non riesce mai ad inquadrare la porta difesa da Casillas. I ritmi calano sensibilmente già a metà della prima frazione, con la Juventus ovviamente disinteressata a forzare l’ordinata retroguardia di Espirito Santo e decisamente propensa a risparmiare energie in un momento particolarmente “denso” della stagione. Gli unici sussulti li regala Mandzukic, con due poderosi colpi di testa: il primo, su cross col contagiri di un diligente Alves, è bloccato da Casillas con sicurezza, il secondo – sugli sviluppi di un corner – termina di poco al lato.
La svolta arriva al 40′: Casillas non trattiene il colpo di testa di Benatia, sulla palla vagante si avventa Higuain che spara a colpo sicuro da due passi. Maxi Pereira si oppone come può, l’istinto gli fa allargare il braccio che respinge la conclusione del “pipita”. Rigore ed espulsione, stavolta non ci sono polemiche…Dybala spiazza San Iker, l’ex Palermo merita in pieno il gol.
Pjaca per Cuadrado e, soprattutto, Boly per Andre Silva. Si capisce che saranno 45 minuti non esattamente indimenticabili, così sarà. Il Porto spreca il pareggio dopo pochi minuti con Tiquinho che, a tu per tu con Buffon dopo lo svarione di Benatia, spreca calciando a lato. Higuain è l’unico che ci mette un pizzico di grinta in più, ma per il centravanti non è serata e neppure quando trova spazio e tempo per liberare il destro non centra i pali. Mandzukic almeno offre qualche tocco delizioso, bello il tacco volante in piena area di rigore a liberare Pjaca che, però, continua nel periodo poco brillante in fase di realizzazione. Espirito Santo toglie anche Oliver Torres e Brahimi, uomo di poca fede. Un pallonetto del neo-entrato Jota, che termina sull’esterno della rete è l’ultima azione ad entrare tra gli highlights del match. In Europa la Juventus si è presentata al ritorno in casa dopo aver vinto l’andata in 37 occasioni: e per 37 occasioni ha passato il turno. Venerdì i sorteggi a Nyon.