ESCLUSIVA TCE – Il debriefing sulla Coppa d’Africa con Malu Mpasinkatu(part 1): “Il Camerun, l’Italia d’Africa. Anche se si è persa un po’ di magia africana!”

ESCLUSIVA TCE – Il debriefing sulla Coppa d’Africa con Malu Mpasinkatu(part 1): “Il Camerun, l’Italia d’Africa. Anche se si è persa un po’ di magia africana!”

Ad una settimana dalla chiusura della massima competizione africana per nazioni, proviamo a tracciare il nostro particolarissimo debriefing su una competizione che si è rivelata molto cambiata rispetto alle altre edizioni. E come non farlo senza il maggior esperto di calcio africano in Italia, ovvero Malu Mpasinkatu?

Abbiamo fatto alcune domande al ds dell’Ujana, un progetto di cui è molto fiero e che sta portando avanti con il presidente Alain Tsepuk e con l’ad Gianmario Conti, che l’anno scorso ha stupito nel torneo di Viareggio.

Ecco qui la nostra analisi, nel dettaglio:

La squadra sorpresa della competizione? 

“Ad ex aequo Zimbabwe e Guinea Bissau, che han fermato Algeria e Gabon. Non hanno passato il turno, ma hanno dimostrato che il calcio africano è salito di livello, come ha fatto anche l’Uganda, facendo soffrire squadre molto più favorite, come Ghana ed Egitto. Questa è l’Africa che avanza, dove non esistono più squadre materasso.” 

Perché quindi non esistono più squadre facili da battere?

“Innanzitutto adesso molti giocatori sono dei top player in Europa, essendo spesso giocatori provenienti da lì che però hanno deciso di giocare per la loro terra d’origine. A livello tattico poi, questo calcio si è evoluto, vediamo sempre meno sbavature. Il vero problema è che questo modo di giocare ha fatto perdere elementi di fantasia ed improvvisazione che lo spettatore africano era abituato a vedere fuori ma anche dentro il terreno di gioco. Le prime partite infatti sono state molto brutte da vedere, senza far troppi giri di parole.”

Abbiamo fatto una lista di quattro nomi di rivelazioni della competizione: BASSOGOG, BILLIAT, SLITI, BISSOUMA.

“Sono d’accordo, ma aggiungerei anche El Nesyri, un ragazzo del Marocco che contro il Togo, in svantaggio, entrò e ribaltò il confronto, con freschezza ed aggressività, chiudendo poi la partita sul 3-1. Per il resto, Billiat è stato uno dei migliori africani dell’anno, e potrà finire anche in Italia nonostante in Sudafrica i giocatori stiano molto bene. Bassogog gioca un calcio veloce, rapido, gioca in Danimarca e potrà venire sicuramente a giocare in campionati migliori, ha una grande esplosività. Sliti e Bissouma sono sicuramente quelli più formati, perché la formazione francese serve tutti i campionati d’Europa, con i giocatori che ce la fanno dappertutto.Non li ho trovati delle sorprese perché già si conoscevano. Bissouma ha 20 anni e ha tutto il futuro davanti, Sliti invece ha vissuto sotto l’ombra di Msakni ma sta uscendo bene, facendo un gran salto dal Red Star al Lille.”

Le quattro semifinaliste, sono le migliori compagini della competizione?

“Mah, chi arriva in semifinale qualche merito ce l’ha sempre. Vero è che per il blasone del Ghana, la squadra non ha convinto, facendo 6 punti vincendo sempre per 1-0. Anche con il Congo non hanno convinto, nel computo della partita non sono stati i migliori ma i più bravi e fortunati. Mi sembra l’unica che ha avuto un pizzico di fortuna in più.La partita della vita del Camerun è stata contro la Guinea-Bissau, partita, come la finale, ribaltata e trionfata. Il Camerun è come l’Italia d’Europa, non è mai morta.”