La storia di Alejandro Martinuccio

Martinuccio Villarreal

In Europa è poco più di uno sconosciuto, e perfino in Argentina sono in pochi ad averlo sentito nominare. Lui, che è un porteño, un ragazzo nato e cresciuto a Buenos Aires, ma che nella massima divisione argentina non ha mai militato. Si chiama Alejandro Martinuccio, è un attaccante esterno e rischia di portarsi addosso una storia pesante. Una storia come una moneta, una moneta con un lato d’oro e uno di legno. Una notizia buona e una cattiva, ma che in fondo sono facce della stessa medaglia.

La carriera di Alejandro Hernán Martinuccio inizia nel Parque, piccola scuola-calcio di quartiere, per cui sono passati anche i più celebri Esteban Cambiasso e Juan Pablo Sorín, ma nella sua trafila delle giovanili passa per tutti i vivai più importanti di Buenos Aires: Argentinos (noto per aver formato Juan Román Riquelme, ma soprattutto Diego Armando Maradona), poi Boca Juniors e infine i rivali del River Plate, dove incrocia Gonzalo Higuaín. Ma si fa notare solamente nel 2009, a ventidue anni, quando segna nove reti in nove gare nella Primera B Nacional, la Serie B argentina. A fine stagione arrivano due chiamate importanti: quella del Peñarol, storico club uruguagio, e quella del Pontedera, Segunda B spagnola (in pratica la Lego Pro iberica), che significherebbe l’ambito salto in Europa. Sceglie il Centenario e non se ne pentirà. Nella prima annata i carboneros tornano sul tetto d’Uruguay sette anni dopo l’ultima volta, con un carnet di 43 punti su 45 disponibili e Martinuccio si impone come perno fondamentale della squadra. Il suo nome inizia a circolare: viene accostato a Catania, Fiorentina e Palmeiras. Ma ancora meglio fa la stagione successiva quando il Peñarol arriva nella finale di Copa Libertadores, dove si arrende al Santos di Neymar.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.