Dov’è finito il Cholismo? Se lo chiederanno in tanti tra i tifosi dell’Atletico Madrid che, nell’ultimo derby di campionato giocato al Vicente Calderon, ricadono nelle vecchie abitudini che sembravano dimenticate negli ultimi anni, quelli con Simeone in panchina. Il Real Madrid vince, anzi stravince, la stracittadina della capitale spagnola e riprova la fuga in campionato: +4 sul Barcellona, +9 sui cugini “colchoneros” dopo un terzo di Liga: non un bottino malvagio. 3-0 il finale per i campioni d’Europa, tripletta di Cristiano Ronaldo che con la prova di stasera, probabilmente, chiude anche il discorso Pallone d’Oro. Griezmann, uno dei suoi principali avversari, non ha brillato. Per la prima volta, l’Atletico di Simeone subisce gol per cinque partite di fila.
Le sorprese negli undici iniziali non mancano: Simeone sceglie Torres, che non partiva titolare dalla terza giornata, come partner d’attacco di Griezmann, Zidane spegne gli ardori di Benzema e Ramos, recuperati in extremis ma in panchina: Nacho-Varane è la coppia di centrali di difesa del Madrid, Lucas Vazquez-Ronaldo-Bale è il tridente, anche se Isco spesso funge da trequartista coi due esterni che si abbassano: insomma, una sorta di 4-4-1-1, con Kovacic e Modric coppia centrale di centrocampo (oltre a Morata, indisponibili anche Kroos e Casemiro). Zizou, parere di chi scrive, stasera ha probabilmente discusso la tesi di laurea da allenatore d’elite: ha dominato Simeone, il Real Madrid stasera era l’unica squadra in campo organizzata, con raziocinio e con le idee chiare. Chapeau.
L’Atletico Madrid parte bene, il Calderon spinge i colchoneros: Marcelo salva quasi sulla linea su un traversone velenoso del sempre positivo Carrasco, poi Saul (che un paio d’anni fa segnò uno splendido gol in rovesciata in uno storico 4-0) prova la girata al volo che però termina a lato. Passato il primo quarto d’ora, viene fuori il Madrid. Cristiano spaventa il pubblico di casa con un gran colpo di testa su cross di Marcelo, grande intervento di Oblak che riesce a respingere sulla linea. Modric ci prova con un rasoterra di sinistro, la difesa di Simeone balla anche a causa delle incertezze di Savic, il più in difficoltà dei suoi. Il montenegrino, che ha ormai tolto da mesi il posto da titolare a Gimenez, prima provoca una punizione dai 20 metri, poi – aprendosi nella barriera – devia la conclusione di Ronaldo che porta in vantaggio i “blancos”. 0-1, vantaggio meritatissimo all’intervallo.
Simeone si fa sentire nell’intervallo e il primo quarto d’ora della ripresa è un monologo Atletico: Carrasco sfiora l’eurogol con un destro a giro dalla distanza, Griezmann prima sfiora il pari con un tiro-cross che non trova pronto Torres (purtroppo il suo ultimo derby al Calderon è disastroso), poi non approfitta dell’unica grossa incertezza di Modric, sparando da fuori nelle braccia di Keylor. Passata la sfuriata, riviene fuori il Madrid, agevolato forse anche dai cambi troppo offensivi (almeno nella tempistica) del Cholo: via Gabi e Torres, dentro Correa e Gameiro con un 4-2-4 super-offensivo. Bale ci prova di testa, alto; Isco al volo dal limite, Oblak in angolo. Il raddoppio è nell’aria e arriva, ovviamente, con tante polemiche al seguito: Savic e Ronaldo duellano in velocità, l’ex Fiorentina inspiegabilmente, seppure in vantaggio, prova a chiudere con un tackle e il lusitano, sveglissimo, cerca il contatto. Che, sottolineiamo subito, c’è tutto. CR7 non perdona dal dischetto, è 0-2. Cristiano chiude poi il conto sette minuti dopo, al 77′, ribadendo in rete, da due passi, il perfetto assist di Bale, portentoso nella cavalcata sulla sinistra con Juanfran che arranca alle sue spalle. L’opera è completata da Navas con un paio di buonissimi interventi nel finale, il gol probabilmente sarebbe stato meritato. Ma la Liga, stasera, ha un nuovo padrone. Il Real Madrid di Zinedine Zidane.