Monaco, si torna a sognare a suon di gol: miglior attacco dei campionati top in Europa

Monaco, si torna a sognare a suon di gol: miglior attacco dei campionati top in Europa

17 maggio 2003, risale a quel giorno l’ultimo trofeo alzato dall’AS Monaco. Finale di Coppa di Lega, allo Stade de France i monegaschi schiantarono il Sochaux con un perentorio 4-1: in panchina c’era Deschamps, in campo un giovanissimo Evra oltre a Marquez, Giuly (autore di una doppietta), Rothen, Nonda, Gallardo e in porta il nostro Flavio Roma. L’anno dopo un risultato ancora più prestigioso in Champions League, anche se con retrogusto amaro: l’armata terribile del futuro allenatore di Juventus e nazionale francese si arricchì di un altro fondamentale terminale offensivo, Fernando Morientes, in prestito dal Real Madrid. Proprio contro i madrileni, Morientes giocò una delle più belle partite della sua stagione nel Principato: il ritorno dei quarti di finale, dopo il 4-2 del Bernabeu, finì con un clamoroso 3-1, con lo spagnolo autore del 2-1 di testa. Il centravanti finì per essere capocannoniere del torneo con 9 gol, il Monaco eliminò anche il Chelsea in semifinale ma si arrese al Porto di Mourinho nella finalissima di Gelsenkirchen. E’ stato l’ultimo grande acuto del Monaco, considerato anche il secondo posto in Ligue 1, tre stagioni fa (2013-14), e la sconfitta contro il Psg nella finale di Coupe de France, nel 2010.

L’arrivo alla presidenza del magnate russo Dmitri Rybolovlev ha riportato al centro della scena continentale il Louis II. Alla prima fase caratterizzata da acquisti clamorosi (valgano per tutti i 70 milioni spesi per la coppia James Rodriguez-Moutinho dal Porto e i 60 milioni per il cartellino di Falcao) è seguita una strategia più attenta e mirata sul mercato. Il club punta ora su calciatori giovani e dal futuro assicurato, una scelta che, unita all’arrivo di Leonardo Jardim in panchina, comincia ora a portare i suoi frutti.

[AMAZONPRODUCTS asin=”B019AILKRE”]

Il 4-4-2 messo in campo dal portoghese di origine venezuelana è esaltato dalla freschezza atletica di alcuni elementi pronti ormai per compiere l’ultimo salto di qualità. Della classe innata di Bernardo Silva ormai parlano anche i sassi, la mobilità dell’ormai ex terzino Fabinho (rigorista e incaricato di battere praticamente tutti i calci piazzati), convertitosi in centrocampista centrale, è fondamentale per l’equilibrio dei biancorossi. Senza contare che i 15 milioni di euro spesi per Djibril Sidibé sono stati subito giustificati dal grande inizio di stagione del terzino destro ex Lille, classe ’92 e perfetto esempio della nuova strategia di mercato di cui accennavamo in precedenza. Mendy e Glik hanno dato solidità alla difesa, al netto di qualche scivolone del polacco la cui continuità di rendimento non è comunque in discussione. In attacco, poi, Falcao e Germain si stanno dividendo spazi e gol: i due centravanti solo nelle ultime partite sono stati impiegati contemporaneamente, ma per ora tutto fila liscio come l’olio.

La stagione è cominciata con la gran vittoria nei preliminari di Champions League contro il Villarreal ed è proseguita con un primo terzo di Ligue 1 notevolissimo. Il Monaco è secondo in classifica a quota 26 dopo 12 partite, a pari merito col non irresistibile Psg di Emery e a -3 dal sorprendente, ma qualitativamente valido, Nizza. Il dato che più impressiona è quello relativo all’attacco: 36 gol segnati, miglior bottino considerati tutti i campionati top in Europa davanti anche a Barcellona (32), Liverpool (30), Roma (29) e Dortmund (25). Addirittura 13 i calciatori andati a segno, ulteriore dimostrazione del gran lavoro di Jardim che preferisce il collettivo ai singoli: Fabinho è il miglior realizzatore con cinque reti, Carrillo, Lemar e Falcao seguono con 4, Germain è fermo a 3. No, sognare non è vietato.