Il punto sul Villarreal terzo in Liga

Nell’ultima settimana la stagione del Villarreal ha seriamente rischiato di incrinarsi. La sconfitta a Eibar, arrivata dopo oltre due mesi di imbattibilità, minacciava di ridimensionare le ambizioni del Submarino amarillo. La partenza di Fran Escribá fino a quel momento aveva fatto registrare numeri importanti: per ritrovare un avvio di stagione senza passi falsi bisogna rievocare la Liga 2008/09 quando il Villarreal cadde per la prima volta alla dodicesima giornata contro il Valladolid, all’epoca allenato da José Luis Mendilibar e nella cui squadra militava Pedro León, proprio gli stessi giustizieri del Sottomarino giallo nella caduta a Ipurúa (tra l’altro la porta di quel Valladolid era difesa da un giovanissimo Sergio Asenjo). Ma l’arresto infrasettimanale è pesato ancora di più. Perché arrivato fra le mura amiche, contro una squadra emergente del campionato turco e in una giornata fondamentale per il proseguo del gruppo di Europa League. Vincere avrebbe ipotecato qualificazione e primo posto, ma soprattutto avrebbe permesso al tecnico valenziano di gestire con tranquillità e maggiori rotazioni gli ultimi due impegni.
Invece la quarta sconfitta stagionale – a settantatré giorni dalla seconda, ma a soli quattro dalla terza – ha seriamente complicato il cammino europeo in una competizione solitamente amica del Villarreal. Basti pensare che tra Coppa Uefa ed Europa League il Sottomarino giallo ha disputato ben quarantaquattro gare interne e quella con l’Osmanlispor è stata la quarta sconfitta al Madrigal. Da imbattuti a incapaci nel giro di pochi giorni. E in vista della pausa per le nazionali, la gara di ieri contro il Betis Siviglia sarebbe stata essenziale per ristabilire una situazione di tranquillità per le prossime due settimane. In effetti la squadra ha risposto bene, dominando dall’inizio alla fine una gara risolta dai missili di Trigueros e Roberto Soriano. Escribá potrà prendersi una pausa dall’alto di statistiche incoraggianti: su tutte, il terzo posto in solitaria davanti a Siviglia e Atlético Madrid, e la miglior difesa del campionato (solo nel 2004/05 subì appena sette reti dopo undici turni).
Ma ovviamente non è tutto rose e fiori. L’avversario del Villarreal poteva considerarsi tutt’altro che impegnativo. Il Betis ha appena undici punti in classifica e secondo una curiosa statistica virtuale, considerando i pali colpiti e subiti in ogni partita, ne avrebbe appena quattro. Ma soprattutto ha una media di due gol subiti a gara: non gli accadeva da oltre cinquant’anni di partire con una difesa così fragile, e Gus Poyet è sul punto di essere esonerato. Nonostante ciò il Sottomarino giallo non ha espresso grandissima qualità negli ultimi venti metri, ossia proprio nella zona di campo dove ha maggiori problemi. Pur detenendo il controllo del gioco la manovra s’infrange spesso sul muro avversario, non a caso le sei reti da fuoricampo sono un primato condiviso con Barcellona e Real Madrid. Insomma si segna moltissimo da fuori e quel gioco di “attacco posizionale” che pretende il tecnico fatica a propagarsi fluidamente. Per fortuna regge bene la difesa, soprattutto in Liga dove giocano sempre i titolari, e la convocazione di Asenjo in nazionale ne è l’ennesima conferma.