Chelsea-Everton 5-0: Hazard the Wizard indica la via, Blues a valanga e, per ora, in vetta!

Doveva essere un test probante per gli uomini di Antonio Conte, impegnati nel match casalingo contro il buon Everton guidato da Ronald Koeman, è stato un autentico massacro calcistico. Il Chelsea ha letteralmente spazzato via i Toffees, trascinato da un Hazard in condizione smagliante.

I Blues vengono da quattro partite consecutive senza prender gol, cosa che non capitava dal filotto di sei gare datato 2010. Il segreto della ritrovata solidità difensiva sembra risiedere nel cambio di modulo deciso da Conte dopo il periodo nero vissuto dai suoi uomini qualche settimana fa. Anche quest’oggi l’allenatore pugliese non si smentisce e schiera nuovamente la difesa a tre con Cahill, David Luiz e Azpilicueta, coperta davanti dal duo Kantè-Matic e ai lati dai terzini incursori Marcos Alonso e Victor Moses. In attacco c’è ovviamente Diego Costa coadiuvato sulle ali da Hazard e Pedro. Koeman non ci capisce praticamente nulla. Dopo aver azzardato un tentativo di eccessiva copertura difensiva spostando Funes Mori sulla linea dei mediani davanti ai centrali Williams e Jagielka, è costretto a rivedere il suo schieramento quando si ritrova sotto di ben due gol intorno al ventesimo minuto.

Infatti il Chelsea, dopo un avvio decisamente sprint, capitalizza il suo netto predominio con due reti in due minuti tra il diciannovesimo ed il ventesimo minuto del primo tempo. Hazard porta in vantaggio i suoi col classico movimento a rientrare dalla sinistra verso il centro seguito dal tiro a giro sul palo lontano, mentre Marcos Alonso raddoppia poco dopo raccogliendo di sinistro il cross basso dalla destra di un ottimo Pedro. Koeman, dicevamo, è costretto a cambiare e prova ad alzare il baricentro inserendo Mirallas al posto di Oviedo ed adattando Funes Mori al ruolo di terzino sinistro, anche per tentare di arginare le sfuriate di Pedro e Moses che nel mentre avevano prodotto un ulteriore palo per i padroni di casa. L’Everton si schiera a volte col 4-2-3-1, altre, soprattutto in fase di ripiegamento, col 4-1-4-1 dove Barry funge da fulcro tra difesa e centrocampo e Barkley arretra sulla linea di Cleverley, ma ciò che non cambia è che i Toffees restano continuamente in balia del Chelsea, che, incurante degli aggiustamenti tattici degli avversari, si porta sul 3-0 a pochi minuti dalla fine del primo tempo. Stavolta da corner con Matic che prolunga di testa il traversone di Hazard per l’accorrente Diego Costa sul secondo palo.

Nel secondo tempo l’Everton prova a spingere, non che il risultato sia più in discussione, ma almeno per dimostrare buona volontà. Il Chelsea non sente neanche il solletico da questa timida avanzata degli ospiti e dopo dieci minuti allunga sul 4-0 grazie ad uno spettacolare scambio Pedrito-Hazard. Hazard, Wizard, ormai chiamatelo come vi pare, danza in campo, tocca la palla con un vellutato destro accompagnandola verso Pedro che risponde restituendo la sfera di tacco per l’inserimento del belga tra le maglie dei difensori. Lieve spostamento del corpo sulla sinistra, mancino sul primo palo e rete da applausi. E’ il minuto 56 e cambiando l’ordine delle cifre, cioè al minuto 65, cambia ancora il risultato: 5-0. Pedro ha meritatamente la sua parte di gloria imprimendo la sua firma sul tabellino grazie al tap-in vincente dopo la conclusione di Hazard respinta da Stekelenburg. Game, set and match. Non c’è più nulla da dire in questa partita. L’Everton più che analizzare la sconfitta, farebbe bene a dimenticarla perché in quanto a proporzioni della stessa è qualcosa di veramente imbarazzante, in cui francamente non si può salvare nulla. Il Chelsea sfrutta il passo falso pomeridiano del Manchester City per scavalcarlo in classifica e porsi in testa in attesa di Arsenal e Liverpool domani.

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.