Bundesliga

Bayern Monaco-Hoffenheim 1-1: Demirbay crea, Zuber distrugge il sogno di Nagelsmann

Bayern Monaco-Hoffenheim 1-1: Il Bayern Monaco ospita la sensazione Hoffenheim in una sfida dall’esito tutt’altro che scontato. La compagine di Carlo Ancelotti, come di consueto, guida la Bundesliga. I bavaresi, però, rispetto alle passate stagioni sembra scricchiolare e non ha di certo incantato. Il Bayern ha dimostrato una certa incapacità a chiudere le partite che sembravano in completo controllo e, di certo, l’Hoffenheim non è l’avversario migliore da affrontare in questo particolare momento della stagione. Il Bayern è reduce da una vittoria per 2-1 contro il PSV Eindhoven: i tedeschi hanno dimostrato un ottimo gioco, ma paiono ancora troppo dipendenti dalla giornata di Robert Lewandowski. Fortunatamente per i bavaresi, il polacco è implacabile sotto porta e ha marcato una doppietta nella trasferta olandese. La gara si è condita di una mezza polemica che ha diviso Ancelotti e Arjen Robben per un cambio anticipato da parte del manager l’italiano.

L’olandese ha placato ogni voce, sostenendo solamente di aver voluto giocare tutto il match per una questione affettiva, in quanto di ritorno alla sua vecchia “casa” quale il PSV. Nella passata uscita in Bundesliga, il Bayern ha trionfato per 3-1 contro l’Ausburg nell’acceso derby bavarese. Ancora Lewandowski è stato il protagonista, assistito in maniera deliziosa dal ritrovato Robben. L’olandese pare essere la chiave per dare un “scossone” a questa parte di stagione che sembra evidenziare una certa opacità da parte del Bayern. I bavaresi scendono in campo con un 4-3-3 spumeggiante: occasione per Rafinha dal primo minuto, Xabi Alonso davanti alla difesa e Robben esterno destro. L’Hoffenheim è la squadra più in forma della Bundesliga: cinque sono le vittorie nelle cinque gare. È una delle tre squadre ad non aver perso ancora in questo campionato, assieme allo stesso Bayern ed al neopromosso RB Leipzig. L’assoluto protagonista di questa cavalcata è Julian Nagelsmann, tecnico estremamente giovane considerati i suoi ventotto anni. Nagelsmann ha dovuto dire addio al calcio giocato a soli diciotto anni a causa di una serie di infortuni al ginocchio. La sua ascesa come manager è partita dal Monaco 1860 come osservatore, per diventare nel giro di sei anni primo allenatore di una squadra prestigiosa come l’Hoffenheim. Gli ospiti nell’ultima partita hanno conquistato tre punti molto importanti contro l’Hertha Berlino grazie ad uno 1-0 che vale oro colato. Il marcatore è stato il centrale difensivo Sule. Nagelsmann sceglie di schierare la propria compagine con un 3-1-4-2: Rudy davanti alla difesa, Zuber largo a sinistra e Kramaric in attacco. La sfida si preannuncia estremamente combattuta, considerato il valore assoluto del Bayern ed il pregevole momento di forma dell’Hoffenheim.

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Il primo tempo si preannuncia secondo le aspettative: il Bayern appare in difficoltà in determinate fase di recupero palla e costruzione. La fase d’interdizione dell’Hoffenheim è ottimamente bilanciata e fa soffrire il Bayern quando, come di consueto, deve architettare la manovra. Gli ospiti si portano in vantaggio con Demirbay al 16′: il turco viene servito da Amiri e dall’interno dell’area di rigore infila la sfera all’incrocio. Una rete strepitosa quella del centrocampista dell’Hoffenheim. Il Bayern accusa il colpo e stenta a costruire un contrattacco adeguato. La squadra di Ancelotti è in difficoltà. Il Bayern riesce a pareggiare grazie ad una autorete di Zuber: lo svizzero si immola per evitare la rete di Lewandowski, ma l’intervento buca il proprio portiere e pareggia per i bavaresi. Le compagini guadagnano gli spogliatoi sul risultato di parità.

Nella ripresa il Bayern esprime sicuramente un calcio migliore e più intraprendente. L’Hoffenheim accusa un calo fisico notevole e lascia campo al Bayern Monaco. La compagine di Ancelotti mette alle strette gli ospiti in una paio di circostanze, costringendo gli esterni ad un ingente lavoro difensivo. Nei minuti finali di gara il Bayern coglie un palo clamoroso con Hummels, il centrale difensivo sfiora una rete decisiva per quanto riguarda l’economia del match. Le occasioni per il Bayern non terminano qui: Mueller riceve il pallone dall’interno dell’area di rigore, ma la sua conclusione si infrange sul legno. I bavaresi vanno ad un soffio dalla vittoria, ma i montanti negano la gioia dei tre punti alla compagine di Ancelotti. Il match termina 1-1, ottimo pareggio per gli ospiti.

Commento: Un match a due facce quello giocatosi all’Allianz Arena quest’oggi. Nella prima frazione di gioco gli ospiti si sono disimpegnati adeguatamente con un’ottima intensità di gioco. La pregevole condizione fisica dell’Hoffenheim ha permesso agli ospiti una manovra martellante ed una interdizione di livello elevato. Il centrocampo dell’Hoffenheim capeggiato da Rudy ha disputato una prima frazione di inestimabile fattura. Nella fattispecie Rudy si è dimostrato per l’ennesima volta un pregevole giocatore, meritevole di una piazza più importante. Il tedesco ha dimostrato di saper eseguire le due fasi in maniera interessante e puntuale. Una nota la merita la rete del turco Demirbay: una conclusione da far vedere nelle scuole calcio per precisione, velocità d’esecuzione e potenza. Nella ripresa i padroni di casa hanno aumentato i rifornimenti dalle fasce: Bernat è letteralmente salito in cattedra, mettendo in difficoltà il proprio diretto avversario. Verrebbe da dire che il Bayern si è svegliato tardi, ma, a mio dire, vi è una differenza notevole dal punto di vista della condizione fisica delle due squadre. Il Bayern ha accusato non troppo marginalmente l’impegno in Europa e per un tempo non ha praticamente giocato, se non a sprazzi condotti dall’inossidabile Robben. La compagine di Ancelotti, guardando il bicchiere mezzo pieno, ha centrato un pareggio contro una delle compagini più in forma del campionato. Non c’è dubbio che in quel di Monaco non sia tutto oro quel che luccica e bisogna sicuramente migliorare sotto tutti i punti di vista. Lo stesso Lahm si è detto critico in settimana sulla condizione psico-fisica della squadra. Parole come macigni quelle del capitano bavarese, ma che specchiano una realtà non certo invisibile. Il Bayern è in flessione, ma vi è tempo per recuperare forze e idee.

Edoardo Battaglion

Sono nato nella provincia di Treviso nel 1993, ma ho origini olandesi. Sono laureato in Filologia Moderna e Medievale, inoltre attualmente risiedo in Polonia. Sin da bambino il calcio ha esercitato un’enorme influenza sulla mia vita ed è una vivida passione che occupa le mie giornate. Il mio cuore batte per la nazionale olandese ed il NAC Breda. Mi divertono molto i gatti parlanti, la cosmogonia e le birre artigianali.

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