La campagna continentale del Sassuolo prosegue, gara dalle due facce stasera al Mapei Stadium. Un primo tempo da sogno, un finale assurdo. Un vero peccato, visto che un successo sarebbe valsa la vetta momentanea del girone F di Europa League.
Tanto si è detto sulla “Favola Sassuolo”, tutto bello tranne un piccolo dettaglio: favola non è. E’ un successo fatto di programmazione e soldi, Squinzi non è la piccola fiammiferaia e la squadra che ha messo in mano a Di Francesco non è una carrozza che si trasformerà in zucca una volta finito l’incantesimo. Abbiamo detto del presidente neroverde, il Signor Mapei, la sua impresa va forte ma non si può dire altrettanto dello stadio che porta lo stesso nome. Il club emiliano, come saprete, gioca a Reggio Emilia perché il piccolo Enzo Ricci di Sassuolo non è adeguato per gli standard attuali del club. Per ovviare al problema Squinzi ha comprato lo stadio di Reggio, rinominandolo Mapei Stadium, questa manovra ovviamente non ha risolto il problema di una società stradicata, trapiantata in una nuova città e infatti uno dei problemi che accompagna la cavalcata europea e la scarsa presenza sugli spalti. Un vero peccato, considerato quanto di buono sta facendo una squadra composta in grande parte da giocatori italiani ma questo è il calcio moderno, bellezza. Non chiamiamola favola, è business, godiamoci lo spettacolo e accantoniamo la retorica.
Al Mapei Stadium arriva una squadra di grande tradizione, i 32 volte campioni d’Austria del Rapid Vienna, che nel proprio palmares vantano pure due successi continentali in Mitropa Cup, datati 1930 e 1951. Se in campo andasse il blasone non ci sarebbe storia, ma il due a zero del primo tempo conferma le ambizioni di un Sassuolo che non è favola, come abbiamo detto, ma non è neppure una sorpresa ormai. In campionato le cose non vanno granché, il doppio impegno si fa sentire, parecchi infortuni e un sedicesimo posto che non riflette il valore della squadra. Consigli; Lirola, Gazzola, Acerbi, Peluso, Adjapong; Biondini, Pellegrini, Ragusa; Defrel, Matri: questi gli undici ai quali si affida Di Francesco. 4-2-3-1 per Buskens, che punta tutto sulla freschezza del brasiliano Joelinton già in gol a Bilbao. Dopo un inizio interlocutorio, con il gioco che sonnecchia in mezzo al campo, sale la pressione del Sassuolo e al minuto 34 arriva il vantaggio con Defrel, che incrocia con il mancino dopo una bella combinazione sulla corsia sinistra.
Gli emiliani comprendono l’inerzia della gara e capiscono che il discorso può essere chiuso alla svelta. Detto, fatto: la deviazione di Ragusa beffa Strebinger sulla punizione calciata da Pellegrini. Beh, nessun problema fino a qua, si va al riposo sul risultato di due a zero e la sensazione è di una partita che ormai non ha più nulla da raccontare. Rapid molto falloso, Matri si lamenta a ripetizione, tanti calci austriaci e pochissimi problemi per gli emiliani. Niente da segnalare fino al minuto 86, poi scatta qualcosa. Il Rapid Vienna si riversa in avanti con la forza dei nervi, giusto quelli perché di idee se ne sono viste pochine, Jelic risolve una mischia nata sviluppi di una punizione. Allo scadere la beffa suprema: Kvilitalia sfrutta un’indecisione della retroguardia e mette nel sacco da due passi. Incredibile a dirsi, considerando come si è sviluppato il match, ma il Sassuolo conquista un solo punto. Buon per l’Athletic Bilbao, che piega il Genk con un rocambolesco 5-3, cinque gol realizzati dal cannibale Aduriz, situazione del girone più ingarbugliata che mai. Due squadre a sei, le altre due a cinque punti. Tutti in gioco, tutto da decidere negli ultimi due match. Sassuolo, mangiati le mani.
Europa League – Gruppo F: quarta giornata
Sassuolo-Rapid Vienna 2-2 (34′ Defrel, 48′ Ragusa, ’86 Jelic, 90 Kilitaia)
Athletic Bilbao 5-3 (8′ 24′ 44′ 74′ 94′ Aduriz, 28′ Bailey, 51′ Ndidi, 80′ Susic)
Classifica: Genk 6, Athletic Bilbao 6, Sassuolo 5, Rapid Vienna 5