Il Tottenham, privo di Harry Kane, giocava quest’oggi il primo match della giornata di Premier League sul campo di un agguerrito Bournemouth per tentare di issarsi temporaneamente in vetta alla classifica in attesa delle altre gare. Nulla di fatto per i ragazzi di Pochettino che non vanno oltre lo 0-0 di fronte ad una squadra bene organizzata e che non demerita affatto il pareggio.
A Bournemouth, sull’assolata costa del Dorset, nel sud dell’Inghilterra, ci si gode la seconda stagione in Premier League dopo anni di categorie inferiori. La squadra rosso-nera (un esplicito riferimento ai colori sociali del Milan) sembra un po’ un Sassuolo in salsa inglese. Otto undicesimi dei titolari odierni sono inglesi, ma spesso si è arrivati anche a nove su undici, coi soli Boruc e Joshua King stranieri fissi in campo. Una situazione molto simile a quella della squadra emiliana, così come per la panchina, affidata ad uno degli allenatori più giovani e più promettenti della Premier, Eddie Howe, tra l’altro di gran lunga il miglior prospetto inglese nel ruolo. Il Bournemouth non è più una matricola terribile, è una squadra ben allenata sia atleticamente che tecnicamente ed affrontarla in trasferta è diventato ormai un problema di difficile soluzione per tutti.
Il Tottenham scende sulla costa con la possibilità di salire in vetta alla classifica, ma deve fare i conti oltre che con l’assenza di lungo corso di Harry Kane, anche con in forfait di Alderweireld in difesa. Se davanti Son sta facendo bene, ma necessariamente con un gioco di tipo diverso rispetto al centravanti inglese, dietro Eric Dier si propone di sostituire il totem belga ex Southampton andando a compensare più o meno con le stesse caratteristiche. Il buon Dier viene da una grande stagione giocata davanti alla difesa, sulla linea dei centrocampisti, ma quest’anno quel ruolo sembra essere meglio coperto da Wanyama, pertanto questa è la sua occasione di rientrare nell’undici titolare come difensore.
La partita si articola in diverse fasi in cui il predominio territoriale passa di mano quando in favore dei padroni di casa quando in favore degli ospiti. L’inizio è shock per il Tottenham, salvato da Lloris e dalla traversa sulla conclusione in mischia del terzino Charlie Daniels, ma poi il primo tempo fila via liscio per gli Spurs, che anzi sfiorano il vantaggio in un paio di occasioni con Lamela (traversa scheggiata) ed Eriksen (parata di Boruc). Il secondo tempo si apre invece con un Tottenham piuttosto autorevole in mezzo al campo, a dettare ritmo e gioco ed impedire il fraseggio prolungato degli avversari. Tra il 46′ ed il 60′ circa gli Spurs vivono il loro momento migliore, ma non riescono a pungere a dovere sotto porta, a causa soprattutto di un evanescente Son. Così al 61′ arrivano i primi cambi che scombinano un po’ gli equilibri: Gradel regala freschezza al Bournemouth sostituendo il testardo Ibe (troppo solista oggi), mentre Janssen prova a dare peso all’attacco del Tottenham senza riuscirci. La fase centrale del secondo tempo è quella più combattuta, ma l’uscita di scena di Dele Alli, forse il migliore dei suoi fino a quel momento, decreta il definitivo tramonto degli Spurs nel match odierno, passando nelle mani del Bournemouth il predominio territoriale negli ultimi 10 minuti. Vertonghen salva a più riprese sulle iniziative del subentrato Afobe, del sempre brillante Gradel e del buon Wilshere. Alla fine è il Tottenham a tenere botta alle offensive dei padroni di casa e ad accogliere con sollievo il fischio finale che rende definitivo lo 0-0.
Un risultato che non può che far sorridere i tifosi di casa del Bournemouth, che è vero che venivano da tre vittorie consecutive tra le mura amiche, ma è anche vero che debbono accogliere questo punto come un netto miglioramento rispetto all’1-5 patito nella scorsa stagione. Per Eddie Howe e compagnia si profila un campionato tranquillo su queste basi. Discorso diverso per il Tottenham, che inizia a pagare l’assenza cronica di Harry Kane in attacco. Il suo sostituto naturale ci sarebbe e dovrebbe corrispondere al nome del nuovo acquisto Janssen, ma l’attaccante olandese stenta e non poco. Ad oggi non può essere considerato un’alternativa credibile per partire titolare con gli Spurs. Resta dunque l’opzione Son, che finora aveva dato buoni frutti, ma che significa snaturare l’attacco di Pochettino alla ricerca di soluzioni diverse e che non sempre risultano efficaci come sarebbe stato in presenza del centravanti titolare. Oggi come non mai l’assenza di Harry Kane ha pesato e parecchio, con un Tottenham praticamente assente dall’area di rigore del Bournemouth, incapace di opporre un peso offensivo decente per perforare la ben organizzata retroguardia di Eddie Howe.