E’ stato un momento particolarmente emozionante per Robin Van Persie e per tutti i veri appassionati di calcio: all’83’ di Manchester United-Fenerbahce, terza giornata della fase a gironi di Europa League, l’attaccante olandese è andato a segno. Gol inutile ai fini del punteggio, con lo United avanti 4-0, ma che probabilmente sarà uno dei più ricordati da RVP quando appenderà gli scarpini al chiodo. Perché la standing ovation che gli ha riservato il suo ex stadio ha fatto venire la pelle d’oca. L’Old Trafford, dopo il momento di smarrimento iniziale, si è alzato in piedi per applaudire e dedicare un ulteriore coro a uno dei calciatori più amati degli ultimi 15 anni.
Perché nonostante Van Persie abbia giocato solo tre stagioni coi red devils (una Premier League e un Community Shield in bacheca, oltre a 58 gol in 105 partite ufficiali) ha lasciato il segno. Non solo perché dopo la lunga militanza agli arcirivali dell’Arsenal ha subito sposato i colori della metà di Manchester rossa, ma soprattutto perché la sua professionalità, spirito di squadra e dedizione sono stati una costante fino all’ultimo giorno. E non è un caso che, tra le migliaia di applausi ricevuti, sia spuntato quello – sentitissimo – di Sir Alex Ferguson, colui che lo volle a tutti i costi e che riuscì a goderselo nella sua ultima stagione in panchina. Quella, per intenderci, del clamoroso gol contro l’Aston Villa, votato come miglior gol nella storia della Premier League.
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