Quest’estate ha fatto molto scalpore l’addio di Antonio Cordón, storico direttore generale del Villarreal, che dopo diciassette anni nel club castellonense ha ceduto alle lusinghe del Monaco per incominciare una nuova avventura all’estero. In qualità di direttore generale Cordón può essere considerato uno dei principali attori del mercato amarillo degli ultimi anni, almeno per quanto riguarda l’area sudamericana. Se gli arrivi di giovani del calibro di Gabriel Paulista e Luciano Vietto (rivenduti a circa venti milioni di euro l’uno, dopo poco più di un anno dal loro arrivo) sono state sue intuizioni, l’avallo definitivo per qualsiasi talento dell’America Latina lo ha sempre posto lui. Per questo dopo la sua partenza il posto vacante non è stato ricoperto da nessuno: la dirigenza del Sottomarino giallo ha deciso di lasciare la segreterie tecnica in mano ai suoi cinque uomini, ossia Luis Rodríguez, Antonio Salamanca, Antonio Martínez Pachín, Vicente Manrique e José Ignacio Navarro.
Ma dopo di lui un altro uomo del Villarreal ha lasciato il club. Si tratta di Luis Rodríguez, capo-osservatore dell’area nazionale, che ha abbandonato la Plana Baixa attratto dalle sirene del Real Madrid. Arrivò qui assieme al suo amico Antonio Salamanca, dopo aver lavorato per Rafa Benítez che dal Valencia li portò a Liverpool. Al suo posto il Submarino amarillo ha puntato su una sua vecchia conoscenza: Andrés Pardo, che otto anni fa lasciò il club per far carriera al Levante. Nella sua esperienza valenziana Pardo è arrivato a essere il coordinatore delle due squadre giovanili più importanti della società: l’Atlético Levante e il Juveníl A, vale a dire il Levante B e la sua Primavera. Considerato uno dei migliori uomini della segreteria tecnica del Levante, la sua partenza è stata mal digerita in quel di Valencia, dove sembrerebbe che la dirigenza granota abbia fatto di tutto per trattenerlo, ma più che le motivazioni economiche, quel che ha veramente pesato sulla sua scelta sono state le prospettive professionali di far parte del mondo Villarreal. Qua infatti Andrés Pardo sarà il capo-osservatore della zona spagnola, proprio quello che faceva Luis Rodríguez prima di lui.
Un altro uomo che è stato promosso nella stretta cerchia del talent scouting amarillo è Pablo Ortells, che da anni collaborava con Luis Rodríguez come osservatore. Il trentaseienne castellonense diverrà un altro perno centrale della rete di osservatori del nuovo Villarreal post-Cordón, giusto riconoscimento dopo aver speso la bellezza di sedici anni a servizio del Sottomarino giallo. Il suo lavoro di monitoraggio dei giovani spagnoli per la cantera è stato premiato: nonostante nel suo ufficio lavorassero anche Rafa Juanes, Sergio Moya e Pascual Pegueroles, le sue capacità e il suo lungo decorso nella società grogueta sono state riconosciute. Se la nuova squadra sia migliore della vecchia non lo si può dire, sicuramente anche sul lato dirigenziale la politica del Villarreal è quella di puntare su giovani affamati che alla lunga possano compensare le partenze di lusso.
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