Serata probabilmente fondamentale nel Gruppo H, di fronte c’erano le due favorite del girone, Belgio e Bosnia. A Bruxelles, allo stadio Re Baldovino, i “diavoli rossi” hanno dominato gli uomini di Bazdarevic, senza forzare e nonostante le numerose assenze (De Bruyne, Vermaelen, Nainggolan e Kompany su tutti). 4-0 il finale per i padroni di casa: con due giornate disputate resta difficile sostenere che si tratti di mezza qualificazione al Mondiale, quello che è certo è che il match ha dimostrato – se mai ce ne fosse stato bisogno – l’assoluta superiorità nel girone di Hazard e compagni.
Dopo lo 0-3 a Cipro, il Belgio resta dunque a punteggio pieno: partenza soft contro la Bosnia, ma gli ospiti crollano poco prima della mezz’ora, nello spazio di due minuti. Prima l’incredibile autorete di Spahic sul cross teso di Meunier (buona la prova del terzino del PSG), poi il fantastico raddoppio sull’asse Mertens–Hazard. Lukaku ruba palla sulla trequarti, Mertens – di prima e con un tocco geniale d’esterno destro – mette il trequartista del Chelsea di fronte a Begovic. Hazard (sei gol e cinque assist nelle ultime 11 col Belgio), dribbla il compagno di squadra e insacca da posizione angolata. La Bosnia? Non pervenuta. Pjanic inghiottito dalla mediana avversaria (il suo futuro compagno di squadra, Witsel, si guadagna un 6.5 in pagella), Dzeko in versione 2015-16, più pasticcione che mai. C’era curiosità anche per Jajalo, all’esordio con la sua nuova nazionale dopo le due amichevoli disputate in passato con la Croazia, ma per il centrocampista del Palermo solo ombre.
Nella ripresa, dopo il buon inizio degli ospiti, i ragazzi di Martinez dilagano: Alderweireld insacca di tacco, stile Mancini, sul corner battuto da Mertens, poi il pubblico di Bruxelles non lesina fischi a Lukaku per un clamoroso gol sbagliato a porta vuota, dopo un contropiede lanciato dal solito – ispiratissimo – Mertens e rifinito da Carrasco. Il centravanti dell’Everton ne fa una questione personale e, a una decina di minuti dal termine, sigilla il poker con una stupenda conclusione dal limite. Con tanto di gesto polemico verso lo stadio.
Col Belgio, in vetta al gruppo, c’è la Grecia: il 2-0 casalingo contro Cipro dovrebbe essere routine, ma viste le qualificazioni europee non era affatto scontato alla vigilia. Mitroglou (bel sinistro di prima in area di rigore su assist di Fortounis) e Mantalos (pasticcio del portiere ospite, Panayi, ma gran pallonetto del classe ’91 dell’Aek Atene) hanno chiuso la pratica già nel primo tempo. 45 minuti che invece non sono bastati all’Estonia per passare contro Gibilterra: i baltici hanno poi evitato la figuraccia con quattro reti nella ripresa (doppietta di Kait, calciatore del Fulham), Vassiljev e Mosnikov i marcatori. Si replica lunedì sera: Belgio atteso dalla comoda trasferta a Gibilterra, la Bosnia dalla partita del riscatto contro Cipro e la Grecia da un insidioso viaggio in Estonia.