Champions League: il punto sul primo turno

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Il primo turno di Champions League è andato ormai in archivio, eppure la due giorni europea non è stata affatto avara di emozioni. Andiamo a riviverle insieme, girone per girone.

GRUPPO A

Il match più atteso del primo girone era sicuramente PsgArsenal, le due squadre che verosimilmente andranno a lottare per i il primo posto finale. Al Parco dei Principi sono subito i padroni di casa ad andare in vantaggio dopo nemmeno 40 secondi: Aurier scappa come un treno sulla destra, palla dentro a cercare Cavani che di testa impatta e scaraventa il pallone alle spalle di un disattento Ospina. I parigini tengono il pallino per tutta la durata dell’incontro e per fortuna degli ospiti che Cavani non è Ibrahimovic, altrimenti il passivo sarebbe potuto essere quasi tennistico vista la quantità di palle gol create da un incontenibile Di Maria. Al 70esimo la doccia gelata, con il pari che arriva grazie al solito Sanchez, bravo a raccogliere la corta respinta di Areola sull’incursione dell’interessante Iwobi. A Parigi finisce dunque 1 a 1, anche se il Psg avrebbe certamente meritato molto di più.

Nel secondo incontro di giornata si affrontavano Basilea e Ludogorets: un match dall’esito quasi scontato e che invece ha riservato qualche sorpresa. Sì, perché ad andare in vantaggio sullo scadere della prima frazione sono proprio i bulgari grazie a una bella rete del brasiliano Cafu, bravo a portarsi a spasso tutta la retroguardia svizzera, non certo impeccabile nell’occasione, e infilare Vaclik con un bel diagonale a fin di palo. La reazione svizzera tarda ad arrivare e anche il redivivo Doumbia non riesce a graffiare. A rimettere le cose a posto ci pensa un gollonzo di Steffen, abile a sfruttare un’uscita a vuoto del portiere Stoyanov sull’insidioso traversone di Bjarnason. Un pari che accontenta soprattutto i bulgari, che tornano a casa con un punto fondamentale per la lotta al terzo posto. Male il Basilea, che ora dovrà cercare riscatto contro l’Arsenla all’Emirates Stadium.

GRUPPO B

Nel gruppo B va in scena una sfida molto interessante tra la testa di serie Benfica e il fanalino Besiktas. I valori in campo non sono poi così differenti, ma sono i portoghesi a fare il gioco, sbloccando lo stallo dopo 12 minuti grazie a Cervi, bravo nel tap in sulla corta respinta di Zengin dopo la discesa sulla sinistra del capitano Salvio. Le Aquile di Lisbona sono prive delle due principali bocche di fuoco, Jonas e Mitroglu, e in effetti il reparto avanzato soffre la fisicità della difesa turca. Besiktas che però non riesce a rendersi particolarmente pericoloso in fase offensiva se non sulle palle da fermo, ma Ederson è bravissimo a neutralizzare ogni tentativo. Fino al 93esimo, quando l’ex di giornata, Talisca, pesca l’asso dalla manica e con un bel destro da calcio di punizione trafigge l’estremo difensore (un po’ incerto nella circostanza) e consegna un punto nelle mani dei bianconeri, che nel prossimo turno ospiteranno gli ucraini della Dinamo Kiev.

Allo stadio olimpico di Kiev intanto arriva un Napoli famelico, bramoso di strappare i primi tre punti della propria campagna europea. La squadra di Sarri parte però un po’ contratta, forse per l’eccessiva tensione, e infatti dopo 26 minuti si trova sotto nel punteggio dopo la zampata in girata del carneade Garmash dopo la sponda aerea di Tsygankov. Passano solo dieci minuti però prima che il Napoli riporti tutto in parità: Goulham scappa sulla sinistra e mette il cross, al resto ci pensa Milik, che con eleganza stacca tra due difensori per l’1 a 1. Ma l’ira del polacco non si placa e, praticamente sul finire del primo tempo, sigla la personale doppietta, sfruttando sempre di testa una giocata aerea di uno straripante Mertens che beffa l’estremo difensore ucraino. Il secondo tempo offrirà ben poco, con il Napoli che pensa a gestire il vantaggio senza concedere nulla ai padroni di casa, che si troveranno anche in 10 per il doppio giallo per simulazione sventolato a Sydorchuk.

GRUPPO C

Nel gruppo C il Barcellona offre una prova dominante contro i malcapitati scozzesi del Celtic Glasgow, scacciando vecchi fantasmi e lanciando un messaggio alle rivali. Gara mai in discussione, con Messi che impiega 3 minuti a mettere la propria firma sul match. Dopo venti minuti ci provano i biancoverdi a riaprire la gara, ma il rigore di Dembele si infrange sui guantoni di Ter Stegen. E allora il 10 argentino non ci pensa due volte, punendo l’insolenza scozzese dopo neanche due minuti, sempre su invito di Neymar, che chiuderà la partita con 4 assist all’attivo, record all time. Neymar che però al 50esimo decide di mettersi in proprio, andando a siglare il 3 a 0 con una spettacolare punizione all’incrocio dei pali. Non passano dieci minuti che il Barca mette a segno altre due reti, prima con Iniesta che al volo insacca dal limite dell’area dopo il suggerimento del brasiliano; poi è ancora Messi che centra la tripletta anticipando proprio Neymar dopo il filtrante di Suarez. E proprio il Pistolero timbra il cartellino per due volte nel finale del match per il 7 a 0 definitivo.

Il match tra Manchester City e Borussia Monchengladbach viene rinviato al giorno successivo dopo che un tremendo acquazzone si era abbattuto martedì su Manchester. La differenza tra le due squadre comunque è netta e Aguero è in forma smagliante. E’ infatti l’argentino a sbloccare la partita con un rapace tocco sotto porta su suggerimento di Kolarov dopo nemmeno dieci minuti. Al 28esimo ancora il Kun va a segno su rigore per il 2 a 0 con cui si chiude la prima frazione. Il Borussia non riesce a rendersi pericoloso durante la ripresa e allora Aguero decide di prendersi nuovamente il proscenio andando a firmare una tripletta d’autore sdraiando Sommer dopo l’invitante pallone di Sterling che prende in contropiede tutta la difesa tedesca. Il 4 a 0 arriva a tempo scaduto con la botta al limite dell’area piccola del giovane Iheanacho dopo l’azione personale di Sanè, che si porta a spasso tre uomini della retroguardia. Tre punti per il City dunque, che nel prossimo turno se la vedrà con gli scozzesi del Celtic.

GRUPPO D

Straordinaria prova di forza del Bayern Monaco contro la debuttante Rostov, abbattuto con un sonoro 5 a 0. Ad aprire le danze all’Allianz Arena ci pensa, neanche a dirlo, Lewandoski, che trafigge Dzhanaev direttamente dal dischetto. Il raddoppio arriva a inizio ripresa con Muller che anticipa tutti sul cross a mezz’altezza di Alaba dall’out mancino. Il Rostov è completamente in balia dei tedeschi, che a inizio secondo tempo chiudono definitivamente la pratica con la sorprendente doppietta di Kimmich che prima infila l’estremo difensore con una zampata degna dei migliori bomber, poi con un bello stacco aereo su traversone di Bernat. Bernat che al 90esimo chiude i conti dopo l’uno due con Ribery al termine di una cavalcata di ottanta metri dello stesso spagnolo. Con la vittoria casalinga, Carlo Ancelotti diventa il primo allenatore del mondo a vincere un match di Champions League con sette club differenti, scrivendo ancora una volta il proprio nome nel libro dei record.

L’incontro tra Psv e Atletico Madrid rivela essere più equilibrato di quanto non sembrasse inizialmente. Nella riedizione degli ottavi di finale dello scorso anno sono ancora una volta gli spagnoli ad avere la meglio dopo un match molto combattuto. A sbloccare la gara ci pensa Niguez, che risolve una mischia furibonda generata da un calcio d’angolo dalla destra. Due minuti più tardi il Psv avrebbe anche l’occasione di riprendere i Colchonerso, ma il calcio di rigore di Guardado è finisce sul palo dopo la bellissima parata Oblak, che permette all’Atletico di andare al riposo in vantaggio. Nel secondo tempo gli olandesi mischiano le carte e tentano il tutto e per tutto, ma la squadra di Simeone controlla bene gli spazi e finisce spesso e volentieri per agguantare il raddoppio con Griezmann, a cui però viene anche annullato un gol per fuorigioco. Finisce dunque 1 a 0, con i biancorossi di Madrid che mercoledì prossimo se la vedranno con il Bayern Monaco per la testa del girone.

GRUPPO E

A dimostrazione che il gruppo E è forse il più equilibrato di tutti è il 2 a 2 strappato con le unghie dai russi del Cska Mosca alla Bayer Arena di Leverkusen. Le aspirine vanno in vantaggio per due volte, prima con Mehmedi, leggermente in fuorigioco dopo il lancio di Henrichs in area di rigore; poi con il solito Calhanoglu che con un fantastico sinistro di collo pieno scavalca l’incerto Akinfeev, beffato forse da una deviazione che lo mette fuori causa. I russi però non ci stanno a vendere la pelle così facilmente e tra il 36esimo e il 38esimo completano la rimonta. Dzagoev  prima accorcia le distanze con un’azione fantastica: palla dentro di Ionov, aggancio del classe ’90 che con un tocco sotto mette fuori causa il centrale tedesco Tah e poi batte a rete l’incolpevole Leno, ricevendo l’ovazione dei propri tifosi. Il 2 a 2 lo sigla due minuti più tardi la meteora di Udinese e Siena Eremenko con un destro radente al termine di una bellissima azione in velocità.

Nell’altro match di giornata, colpaccio del Monaco che sbanca Wembley lasciando al palo il Tottenham di Pochettino. I monegaschi vanno subito in vantaggio al 15esimo con il gioiellino Bernardo Silva, abile a recuperare la palla sulla trequarti e chiudere a rete la discesa personale in mezzo a due difensori. Il raddoppio è opera di Lemar, che trafigge Lloris al termine di una mischia in area dopo il traversone del giovane Sidibe dalla sinistra. I londinesi provano a reagire, ma la porta difesa da Subasic sembra stregata, con una difesa guidata da Raggi e Glik che comunque concede veramente poco agli avversari. Il gol del 2 a 1 arriva infatti solamente su calcio d’angolo del Coco Lamela, sul cui cross si avventa prima di tutti Alderweireld che di testa infila il pallone alle spalle dell’estremo difensore.

GRUPPO F

Il Real Madrid soffre fino al 95esimo, ma alla fine riesce ad avere la meglio di uno scatenato Sporting Lisbona, bravo a tenere la gara sul filo del rasoio fino in fondo, ma poi ingenuo a gettare tutto alle ortiche a un passo dalla gloria. Match scoppiettante, con il Real che cerca di fare la partita sciupando un po’ troppo: infatti sono proprio i portoghesi ad andare in vantaggio a sorpresa grazie a Bruno Cesar, che sfrutta un’incertezza della retroguardia blanca e dal limite infila Casilla con un sinistro beffardo a fil di palo. Il Real getta il cuore oltre l’ostacolo e a testa bassa parte all’attacco alla disperata ricerca del pari, trovato grazie al solito Ronaldo che con la specialità della casa, il calcio di punizione, toglie le ragnatele all’incrocio dei pali alla sinistra di un incolpevole Patricio. I campioni d’Europa in carica però non sembrano volersi accontentare del pareggio e l’assedio nell’area dei bianco verdi prosegue sino al 95esimo, quando Morata trova la spizzata vincente sul cross di Rodriguez. 2 a 1 il finale, con Zidane che deve ringraziare l’ex Juve per la figuraccia scongiurata.

Vita facile per il Borussia Dortmund in trasferta a Varsavia contro il Legia, i cui tifosi sono protagonisti della più bella coreografia mostrata per celebrare il ritorno in Champions dei polacchi. A sbloccare la partita è il cavallo di ritorno Gotze che di testa sfrutta al meglio l’assist di Dembele dalla sinistra. Poco dopo azione fotocopia, ma stavolta è Guerreiro che cerca e trova la zuccata vincente di Sokratis per il 2 a 0. Il tris è opera del nuovo arrivo Bartra, che risolve una mischia furibonda a pochi passi dalla porta (mal)difesa da Malarz. Il canovaccio del secondo tempo non cambia e il Borussia può tornare a fare ciò che vuole: Guerreiro stavolta si mette in proprio e firma la quarta rete, seguito subito dopo da Castro, bravissimo a chiudere nel migliore dei modi un’azione di contropiede finalizzata da Pulisic. A chiudere il match ci pensa Aubameyang nel finale, abile a seminare con la sua rapidità l’imbarazzante difesa polacca.

GRUPPO G

Continua a stupire il Leicester di Ranieri che, all’esordio in Champions League, silura con tre reti un tanto modesto quanto arrendevole Bruges. Ad aprire le danze al Jan Breydel Stadium è l’uomo che non ti aspetti, Albrighton, che sfrutta una maldestra uscita di Butelle sugli sviluppi di una rimessa laterale. Il primo tempo si chiude sul 2 a 0 grazie al ritrovato Mahrez, che da fermo pennella un capolavoro sul palo del portiere. Lo stesso algerino poi chiude i conti al 60esimo su calcio di rigore. Molto male i belgi, che di certo non erano chiamati all’impresa, ma che in casa hanno mostrato gravissime lacune sia in fase difensiva che di ripartenza, senza riuscire ad imporre il proprio gioco a una squadra senza la minima esperienza internazionale. Contro il Copenaghen urge una scossa o anche l’Europa League potrebbe diventare un miraggio.

I Dragoni del Porto ospitano i danesi del Copenaghen, arrivati in Portogallo senza false illusioni. L’avvio infatti è tutto dei biancoblu, che però non riescono a trovare la via del gol nonostante l’evidente differenziale tecnico in campo. Corona ed Herrera non pungono come al solito e quindi tocca ad Otavio pungere con una bella botta da fuori area dopo l’invitante assist di tacco del solito funambolico Andre Silva. La reazione dei danesi è piuttosto scomposta, affidandosi quasi esclusivamente ai campanili per innescare il gigante Cornelius, l’uomo più pericoloso del Copenaghen. Ed è proprio l’ex Cardiff a impattare l’1 a 1 con un rocambolesco tocco sottoporta dopo un suo maldestro colpo di testa deviato dalla difesa portoghese. Un pari che comunque sta stretto al Porto, atteso nel prossimo turno dalle imprevedibili Foxes inglesi.

GRUPPO H

Nel gruppo H a fare notizia è il pari interno della Juventus contro il Siviglia. Uno 0 a 0 che però non è piaciuto ad Allegri, certo che il match contro gli andalusi fosse sì complicato, ma non che terminasse a reti inviolate. Sampaoli schiera una formazione molto equilibrata che non lascia grossi spazi alle ripartenze bianconere, limitati in mezzo al campo da un vero e proprio regista capace di fare gioco visto la scelta di mandare in panchina Pjianic. E’ proprio con l’inserimento del bosniaco nella ripresa che la Juventus crea le occasioni migliori, prima con Higuain che centra la traversa, poi con Alex Sandro, che allo scadere si vede respingere da uno strepitoso Sergio Rico la propria conclusione di testa. Onore al Siviglia per la grande prova offerta allo Juventus Stadium e a mister Sampaoli per aver letto il match molto meglio rispetto al collega senza sbilanciarsi troppo alla ricerca della rete. Niente drammi però per la Vecchia Signora, che però a Zagabria deve cercare pronto riscatto.

A Lione, l’Olympique regola la Dinamo Zagabria con un secco 3 a 0 che non lascia spazio a repliche. Apre le marcature l’oggetto dei desideri del Napoli, Tolisso, che sigla la prima rete personale in Champions con un bellissimo stacco su cross di Rafael. A inizio ripresa ci pensa Ferri a mettere in ghiaccio la partita che, dopo la cavalcata centrale di Cornet, scavalca con un sontuoso colpo sotto a sorprendere il portiere Semper. Passano dieci minuti e il match può definirsi concluso, grazie a Cornet, che prima ruba palla, poi scambia con Tolisso che con un filtrante in area riesce a mettere a tu per tu con l’estremo difensore il proprio compagno per il 3 a 0. La Dinamo cerca anche di rientrare in gara, ma due traverse negano la gioia prima a Soudani, che da 0 metri centra clamorosamente il legno; poi con l’ex Spezia Situm, che spara alto dopo una bella discesa personale.