TCE presenta la Champions League 2016 – 2017 (Parte 2)

champions league

GRUPPO E

CSKA MOSCA: Quarta partecipazione consecutiva alla fase a gironi per i campioni di Russia, decisi a migliorare la pessima prestazione dello scorso anno. Inseriti in un raggruppamento alquanto abbordabile insieme a Manchester United, Wolfsburg e Psv, l’Armata Rossa si piazzò all’ultimo posto con soli 4 punti e dicendo addio anche alla possibilità di acceder all’Europa League. Un anno dopo la musica non è cambiata molto, con gli uomini di Leonid Slutsky che si presentano con pochissime novità se non nel reparto avanzato, dove l’ottimo Ahmed Musa (capocannoniere di squadra la scorsa stagione) è stato rimpiazzato con l’intrigante Lacina Traorè in prestito dal Monaco, uno che in Russia ha già dimostrato di poterci stare alla grande in maglia Anzhi e Krasnodar. Il livello del calcio russo, purtroppo, non accenna a migliorare e il fatto che anche una squadra mediocre come il Rostov abbia potuto competere per il titolo la dice lunga sulla competitività del campionato locale. Il Cska, nonostante sia stata designata come testa di serie, non sembra poter ricoprire il ruolo di dominatrice del girone, che si presenta come uno dei più equilibrati di tutta la competizione visto anche il livello delle contendenti. L’obiettivo rimane comunque l’accesso alla fase a eliminazione diretta, ma per riuscirci, il buon Slutsky, dovrà compiere qualche salto mortale in più, senza contare che una grossa mano lo darà anche il gelido inverno durante le partite casalinghe.

BAYER LEVERKUSEN: Anche per le Aspirine di Leverkusen si tratta della quarta partecipazione consecutiva alla Champions League (undicesima complessiva), con il miglior risultato raggiunto con la finale di Glasgow nel 2002 persa contro il Real Madrid dei Galacticos. Lo scorso anno i tedeschi chiusero al terzo posto il proprio girone alle spalle di Barcellona e Roma, deludendo le aspettative anche in virtù dei soli 6 punti racimolati in altrettante gare. Quest’anno un girone molto più complesso, dato che le altre tre contendenti non sono certo dei top club, ma sono tutte formazioni di alto rango con in comune lo stesso obiettivo: gli ottavi di finale. Il Bayer, probabilmente, si presenta con una marcia in più rispetto a Monaco e Cska Mosca, ma per il primo posto la lotta si preannuncia serratissima con un Tottenham in grande forma. La dirigenza è stata molto attiva sul mercato in estate, dove comunque non sono arrivati grandi nomi; molto importanti gli acquisti del difensore Alexandar Dragovic e delle punte Kevin Volland e Joel Pohjanpalo, che potranno colmare le lacune mostrate in passato. Specialmente in avanti, dove l’assenza per infortunio del bomber Stefan Kiessling, out da maggio, sarà difficile da sopperire. Anche se il finlandese arrivato dal Fortuna Dusseldorf non lo sta facendo rimpiangere, grazie ai quattro gol realizzati in meno di 40 minuti giocati in Bundesliga.

TOTTENHAM: A dispetto delle gerarchie imposte dalle urne, gli Spurs hanno tutte le carte in regola per potersi ergere a prima forza di un girone comunque molto equilibrato. La stagione appena trascorsa ha celebrato la vittoria a sorpresa del Leicester in Premier League, oscurando in parto la straordinaria cavalcata della squadra di Mauricio Pochettino, l’ennesimo allievo del maestro Bielsa che ha dimostrato di meritare palcoscenici importanti grazie a un gioco rapido, verticale e orientato senza mezzi termini all’attacco. Il progetto tecnico è appena agli inizi, e l’obiettivo del Tottenham è quello di proseguire su questa rotta già ben tracciata, cercando di farsi valere anche in Europa, dove comunque il gap con le altre big è ancora ben visibile. Gli ottavi di finale sono ampiamente alla portata, con l’augurio di poter ripetere quanto di buono mostrato all’esordio nella competizione nel 2010 quando, dopo aver superato il girone alle spalle dell’Inter, gli inglesi liquidarono il Milan nel turno successivo, infrangendosi contro il Real Madrid nei quarti. Allora i protagonisti dell’impresa furono Gareth Bale e Luka Modric, oggi lo scettro è nelle mane del rampante goleador Harry Kane e del sorprendente Dele Alli, autori di una stagione strepitosa e desiderosi di riscattare un Europeo decisamente sotto tono. Affianco a loro due innesti di assoluto talento come Vincent Janssen, dall’AZ Alkmaar, e Moussa Sissoko, oggetto dei desideri di mezzo continente nella sessione estiva di mercato.

MONACO: Un’estate trascorsa rasentando la perfezione e la convinzione di poter continuare su questa strada anche nell’insidiosa campagna europea. Parte da qui il cammino nella fase a gironi del Monaco, la squadra del Principato giunta alla settima partecipazione in Champions League. Dopo la finale miracolosamente raggiunta nel 2004, i monegaschi hanno presenziato nel massimo torneo continentale anche l’anno successivo, poi un clamoroso digiuno lungo dieci anni, durante il quale la squadra assaggia anche la Ligue 2. Due anni fa la risalita (e il ritorno in Champions) e il tentato golpe nei confronti della superpotenza PSG, miseramente fallito nonostante i dollaroni sonanti del magnate russo Dmitrij Rybolovlev. Quest’anno, dopo il periodo di purgatorio in Europa League patito dodici mesi fa, un nuovo tentativo di tornare grandi. Ad agosto i preliminari hanno detto bene agli uomini di Leonardo Jardim che prima hanno schiantato i turchi del Fenerbache e poi gli spagnoli del Villareal, non certo le prime due arrivate. Ora i biancorossi non vogliono fermarsi e in un girone dagli equilibri molto delicati hanno l’opportunità di strappare il pass per gli ottavi facendo sentire il proprio ruggito. Specialmente quello del Tigre Falcao che, dopo le deludenti esperienze inglesi, fa ritorno in Francia con il chiaro obiettivo di tornare il tremendo felino ammirato con le maglie del Porto e dell’Atletico Madrid. La tavola è apparecchiata, i principi riusciranno a insieme alle grandi d’Europa?

IL PRONOSTICO: Il Tottenham parte leggermente favorito per la lotta al primo posto, con il Bayer Leverkusen che però non vuole cedere il primato tanto facilmente. Monaco pronto ad approfittare della lotta tra le due rivali, ma il terzo posto non è cosa sicura data la presenza di una squadra insidiosa e ostica (anche se tecnicamente meno preparata) come il Cska Mosca.

GRUPPO F

REAL MADRID: I campioni in carica si presentano ai nastri di partenza più affamati che mai alla ricerca del record. Ovvero centrare quel back-to-back che nell’era moderna non è mai riuscito a nessuna squadra (ultimi a riuscirci, il Milan di Sacchi tra il 1988 e il 1989). Ovviamente non arrivare almeno alla semifinale rappresenterebbe un vero e proprio fallimento per la dirigenza che, in accordo con Zinedine Zidane, ha scelto di non stravolgere la rosa come avviene per ogni sessione di mercato. Gli unici due arrivi sono in realtà due ritorni, quelli di Asensio, che ha panchinato gente come James Rodriguez e Isco per citarne due, e Morata, su cui l’allenatore francese punta molto per tentare un bis europeo che saprebbe di leggenda. Nonostante questo, la squadra si presenta come la chiara favorita alla vittoria finale e un girone non propriamente di ferro sarà sicuramente un ottimo punto di partenza per arrivare alla fase a eliminazione diretta nel pieno della forma. Neanche a dirlo i fari saranno puntati su Cristiano Ronaldo, autore fin qui di una stagione da capogiro con la doppietta Champions – Europeo e ipotecando di fatto l’ennesimo Pallone d’Oro. Vedremo se il portoghese sarà autore della solita partenza a mille per rinfoltire il proprio score continentale oppure giocherà più contratto coinvolgendo maggiormente i compagni di squadra.

BORUSSIA DORTMUND: Undici le presenze in Champions League per la squadra della Renania, che negli ultimi anni è diventata una piacevole costante in virtù degli ottimi risultati maturati in patria dopo un decennio trascorso sul filo del baratro, arrivando a rischiare persino il fallimento. Il blocco che aveva portato i gialloneri a disputare la finale contro il Bayern nel 2013 ormai è solo un lontano ricordo, visti gli addii di tanti senatori di quella squadra (Lewandoski, Gundogan e Hummels su tutti) anche se l’organico non è per nulla da buttare, grazie ai diversi innesti aggiunti questa estate, tra cui il duttilissimo Andre Schurrle, i giovani Raphael Guerreiro e Ousmane Dembelè e il ritorno a casa del figliol prodigo Mario Gotze. Senza contare che in avanti troviamo sempre quel Pierre Emerick Aubameyang che ha tanto impressionato nelle ultime due stagioni per la grande crescita tecnica e tattica dimostrata. Mister Tuchel ha per le mani un diamante grezzo da trasformare in un gioiello pregiato, così come fece con discreto successo il suo predecessore Jurgen Klopp: sarà all’altezza dell’arduo compito? L’obiettivo minimo è quello di passare il girone senza troppi patemi e, se il Real Madrid parte con il favore dei pronostici per il primo posto, la seconda piazza non dovrebbe essere un grosso problema, a patto di non sottovalutare l’incognita dello Sporting Lisbona, visto che il doppio confronto con il Legia sembra essere pura formalità.

SPORTING LISBONA: Un bel punto interrogativo. Se lo merita tutto lo Sporting Lisbona targato Jorge Jesus dopo che in estate ha dovuto salutare i due prezzi più pregiati del proprio scacchiere, ovvero Joao Mario (finito all’Inter) e Slimani, partito in direzione Leicester. Al loro posto sono arrivati due giocatori da ritrovare, Lazar Markovic, il cui talento cristallino si è perso tra Liverpool e Fenerbache e quel Joel Campbell che tanto farebbe comodo all’Arsenal e che invece ogni anno scarica in qualche angolo d’Europa, anche se pare che per questo giro sia stato lo stesso portoricano a chiedere la cessione per poter giocare con maggior continuità. Punti interrogativi perchè obiettivamente è difficile poter immaginare il reale valore di una squadra camaleontica, a cui l’allenatore ancora non ha saputo imporre il proprio gioco tanto apprezzato invece quando sedeva sulla panchina del Benfica. Certo il girone non aiuta il buon Jorge, visto che tentare degli esperimenti contro rivali del genere potrebbe essere decisamente controproducente: il Real Madrid è fuori portata, siamo tutti d’accordo, ma il Borussia Dortmund potrebbe non essere così distante dai portoghesi, il cui obiettivo comunque rimane l’accesso all’Europa League mediante il terzo posto.

LEGIA VARSAVIA: I polacchi sono alla seconda partecipazione alla fase a gironi di Champions dopo l’esordio del 1995-1996 culminato anche con l’accesso ai quarti di finale, anche se allora era in vigore ancora il vecchio formato. Negli ultimi anni i biancoverdi hanno comunque maturato una buona esperienza internazionale in Europa League, affrontando di recente anche Napoli e Lazio, uscendone però sempre con le ossa rotte. Per questo motivo il Legia, che ha sofferto non poco nei playoff contro i mediocri irlandesi del Dundalk, non sembra poter rappresentare una vera contendente e al massimo potrà giocarsi le proprie carte tentando di strappare punti preziosi in ottica terzo posto, ma anche questa è solo una remota possibilità. In rosa non ci sono grossi nomi, anzi, ma sarà bene tenere d’occhio il giovane difensore Michal Pazdan, finito nei radar di molti club europei durante l’estate, e il bomber Nemanja Nikolic, punta ungherese che nella scorsa stagione ha fatto vedere cose alquanto interessanti anche con la propria Nazionale.

IL PRONOSTICO: Il Real Madrid non dovrebbe aver difficoltà ad ipotecare il primo posto nel girone già al termine della prima fase, con il Borussia Dortmund decisamente favorita per la seconda piazza. Tutto apparecchiato per l’accesso dello Sporting Lisbona ai sedicesimi di Europa League, con buona pace del Legia Varsavia, che quasi certamente saluterà l’Europa con l’arrivo dei primi freddi di dicembre.

GRUPPO G

LEICESTER: Chiaramente c’è molta attesa per il debutto in Champions League del Leicester di Claudio Ranieri, l’esordiente per eccellenza di questa edizione. Attesa, ma anche curiosità per capire come si comporterà la squadra su un palcoscenico così importante: da una parte c’è ancora nell’aria quella spensieratezza di fondo che ha permesso alle Foxes di portarsi a casa il titolo d’Inghilterra meno di tre mesi fa; dall’altra la convinzione che affrontare l’elite del calcio continentale non sia proprio una barzelletta, come dimostra la ripassata che il Barcellona ha inflitto durante la International Champions Cup di questa estate. L’organico è rimasto praticamente invariato rispetto allo scorso anno, se non per la partenza di N’Golo Kantè, ingranaggio fondamentale per lo scacchiere di Ranieri che ha tentato di sopperire al suo addio con un altro gioiellino in arrivo dalla Francia, Nampalys Mendy. Gli arrivi poi degli intriganti Slimani, Musa e Kaputska hanno sicuramente fornito quel quid in più per poter competere anche in Europa. Il girone, da questo punto di vista, è stato più che benevolo per il Leicester, che non dovrà vedersela con rivali di un certo peso. Per questo motivo il passaggio del turno non dovrebbe essere così proibitivo, con il primo posto che sarà una questione tra Porto (favorito) e i campioni d’Inghilterra.

PORTO: La squadra portoghese è alla 21esima partecipazione nella massima competizione europea, record per un singolo club condiviso con Barcellona e Real Madrid. Il miglior risultato rimane la storica vittoria del 2004 quando in panchina sedeva un certo Jose Mourinho: da allora è stata un’altalena di emozioni tra grandi soddisfazioni e cocenti delusioni. La sorte ha voluto per la formazione di Nuno Espirito Santo un raggruppamento molto agevole, in cui saranno proprio i Dragoni a poter prendere il pallino della situazione essendo, almeno sulla carta, la squadra con il più alto tasso tecnico oltre che quella con un importante blasone tra storia e tradizione. L’obiettivo minimo resta il pass per gli ottavi: impresa decisamente alla portata dei biancoblu, che potrebbero anche rappresentare la mina vagante del turno successivo. Tanti, infatti, sono i giocatori su cui si accenderanno i riflettori durante la campagna europea, a partire dal duo messicano che ha letteralmente fatto vedere i sorci verdi alla Roma durante il preliminare e composto da Jesus Corona ed Hector Herrera, ricercato da mezza Europa da almeno due anni e che invece il Porto sempre riuscito a blindare in ogni sessione di mercato. La partenza di Aboubakar (sbarcato al Besiktas) inoltre garantirà maggior spazio ai due attaccanti Yacine Brahimi e Andre Silva, 20enne proveniente dalla cantera che in questo inizio di stagione è stato in tutto e per tutto straripante.

BRUGES: Un gradito ritorno quello del Bruges in Champions League, che mancava alla fase a gironi da più di dieci anni (ultima presenza datata 2005-2006 durante la quale non sfigurò nemmeno peraltro). L’esito del cammino europeo dei campioni di Belgio dipenderà molto dalle ambizioni della società: La Jupiler League, infatti, è uno dei tornei più lunghi ed estenuanti a livello atletico se si pensa che proprio il Bruges lo scorso anno ha disputato la bellezza di 63 partite. Per questo motivo è decisamente impossibile pensare di poter competere ai massimi livelli su ambedue i fronti e dunque, come detto, sarà la società stessa a decidere su cosa puntare. Il campionato è partito abbastanza male, motivo in più per rimboccarsi le maniche da qui in avanti, ma allo stesso tempo il girone di Champions è più che abbordabile, quantomeno per agguantare quel terzo posto che significherebbe qualificazione ai sedicesimi di Europa League. In realtà anche il secondo pass per gli ottavi di finale non è poi così fuori portata, ma il livello tecnico della squadra (molto giovane per inciso) è piuttosto basso. Il giocatore più rappresentativo rimane il capitano Timmy Simmons, punto fermo della formazione della leggenda Michel Preud’Homme, e sul quale graveranno le maggiori responsabilità.

COPENAGHEN: I danesi si presentano alla fase a gironi per la quarta volta nella propria storia, ottenendo sempre qualche soddisfazione. Il miglior risultato risale all’edizione 2010-2011, quando addirittura i bianchi di Solbakken riuscirono a qualificarsi per gli ottavi di finale, eliminati di misura solamente dal Chelsea dopo una prima fase disputata al limite della perfezione. Quest’anno l’accesso è arrivato dopo tre turni di spareggi, tutti affrontati contro avversari di bassissimo livello, come i nordirlandesi del Crusaders (9 a 0 il computo finale), i romeni dell’Astra Giurgiu (4 a 1) e i mai domi ciprioti dell’Apoel, affossati per 2 a 1 dopo un doppio turno combattutissimo. In rosa quasi nessuno è noto ai più, anche se il giocatore chiave per la formazione danese resta il gigante Andreas Cornelius autore nel 2013 di una grande stagione a livello personale, tanto da convincere il Cardiff a puntare su di lui per l’annata successiva. Tornato in patria dopo soli sette mesi, il classe ’93 ha ripreso a segnare con regolarità e anche quest’anno, dopo un inizio balbettante, ha ritrovato la via del gol, nella speranza che possa trovare conferma anche in Europa trascinando i suoi quantomeno a un terzo posto che però oggi sembra pura utopia.

IL PRONOSTICO: Girone molto equilibrato in cui trovare una vera dominatrice è cosa ardua. Il Porto potrebbe ergersi a prima donna del gruppo dato il maggior tasso tecnico e di esperienza in ambito internazionale, anche se il Leicester darà del filo da torcere. Bruges e Copenaghen si giocheranno il terzo posto, con i belgi in leggero vantaggio, ma tutto resterà in bilico sino all’ultima giornata.

GRUPPO H

JUVENTUS: Per molti questo potrebbe essere l’anno buono della Juventus anche al di fuori dei confini nazionali. Difficile dar loro torto visto la sontuosa campagna acquisti promossa dalla dirigenza, totalmente orientata a regalare a mister Massimiliano Allegri quei pezzi necessari a completare un organico, già di per sé invidiabile, in grado di competere con i top club europei. L’obiettivo è quello di alzare quella Coppa sfuggita all’ultimo nella notte di Berlino di due anni fa, non è un mistero, ma resta da capire quali siano davvero le reali potenzialità di questa squadra che potrebbe passare da un possibile (ma difficile) trionfo, a un disastro di dimensioni epiche qualora non dovesse arrivare nemmeno il pass per le semifinali. Il girone non è così proibitivo, anzi. L’unico vero ostacolo è rappresentato da un Siviglia in ricostruzione dopo l’abbuffata europea degli ultimi anni, ma il primo posto non dovrebbe essere particolarmente arduo da raggiungere visto che Lione e Dinamo Zagabria non sono avversarie troppo temibili, anche se sottovalutare le due rivali potrebbe rivelarsi un grave errore (Istanbul docet). L’osservato speciale sarà sicuramente Gonzalo Higuain, l’uomo chiamato a far fare il salto di qualità alla squadra grazie alla propria incredibile vena realizzativa.

SIVIGLIA: In molti hanno sottovalutato il reale valore della squadra andalusa che per il dopo Emery ha voluto puntare forte su un altro tecnico di assoluto talento Jorge Sampaoli. Il mercato ha presentato luci e ombre, con la squadra che è stata praticamente smantellata dopo gli addii, un po’ a sorpresa, degli elementi più rappresentativi come Fernando Llorente, Kevin Gameiro, Ever Banega, Grzegorz Krychowiak e Yevhen Konoplyanka: tutti ingranaggi che Emery aveva saputo combinare per creare una macchina quasi perfetta. I nuovi arrivi, almeno sulla carta, non dovrebbero far rimpiangere i partenti, d’altra parte il valore di Samir Nasri, Matias Kranevitter, Ganso, Franco Vazquez e Luciano Vietto solo per citarne alcuni, non si discutono. Ma il vero punto di domanda rimane quello di capire come si integreranno in una modalità di gioco totalmente differente e per certi versi anche innovativo. Come negli ultimi anni, il Siviglia arriverà terzo nel girone, accederà all’Europa League a la vincerà, ma stavolta la dirigenza preferirebbe camminare a lungo sul sentiero della Champions League, cosa che potrebbe realmente accadere. Il potenziale per fare molto bene non manca, ma il gap con la Juventus resta difficile da colmare sebbene gli andalusi daranno parecchio filo da torcere ai bianconeri già da stasera: per questo il secondo posto sembra essere l’obiettivo più probabile e concreto, salvo imprevisti provenienti dai Pirenei.

LIONE: Quel Lione in grado di ottenere strepitosi risultati in Francia è ormai solo uno sbiadito ricordo e la squadra che oggi si presenta ai nastri di partenza è solo una lontana parente di quella in grado di tenere testa alle big d’Europa. Non fraintendeteci, non stiamo parlando del classico cuscinetto del girone (ne parleremo più avanti…), ma di sicuro si tratta di una formazione ancora indecifrabile, come testimonia l’ottimo secondo posto in campionato, condito però dalla deludente campagna europea, conclusasi con il quarto posto in un raggruppamento più che modesto alle spalle di Zenit, Gent e Valencia. Quest’anno l’obiettivo è quello di migliorare rispetto a dodici mesi fa (e ci mancherebbe), ma la concorrenza di Juventus e Siviglia lascia poco spazio all’immaginazione. Per questo motivo il terzo posto sembra essere molto più alla portata dei francesi, che comunque contro gli andalusi si giocheranno tutte le propria carte. L’uomo chiave della squadra di Bruno Genesio rimane Alexander Lacazette, il miglior marcatore del club negli ultimi anni e finito nel mirino di mezza Europa, preferendo invece rimanere in patria cercando maggior gloria. Con lui anche tanti elementi interessanti, a partire da quel Valbuena che, dopo lo scandalo a luci rosse che lo ha visto coinvolto, cerca di rilanciarsi e tornare ai livelli del giocatore ammirato a Marsiglia.

DINAMO ZAGABRIA: La Dinamo Zagabria è alla sesta apparizione in Champions League, dove comunque non ha mai raccolto risultati degni di nota, ma anzi balzando agli onori delle cronache più per le imbarcate subite ogni anno. Ogni estate (e ogni inverno) l’organico si ritrova spolpato dei propri gioielli, venduti all’estero a peso d’oro e prontamente rimpiazzati con altre giovani promesse pronte a mettersi in vetrina. Da questo punto di vista la Champions si trasforma in un importante palcoscenico, utile più a mettere in mostra la propria “mercanzia” che non per cercare di alzare il livello tecnico della squadra, come dimostra il fatto che mai è riuscita a qualificarsi alla fase successiva. Quest’anno il pass per i gironi è arrivato al termine di un cammino alquanto agevole, lasciandosi alle spalle i macedoni del Vardar, poi i georgiani della Dinamo Tbilisi e infine gli austriaci del Salisburgo, costretti ancora una volta ad accedere all’Europa League all’ultimo respiro. Obiettivamente non sembrano esserci altre alternative per i croati se non quella del quarto posto, visto che le rivali partono sicuramente con una marcia in più. Per quanto riguarda l’organico, da segnalare ci sono il giovanissimo Ante Coric (pronto a sbarcare in qualche top club da qui a qualche mese) e l’eterna promessa Angelo Henriquez, gioiello del Manchester United che negli ultimi anni ha fatto le fortune (altalenanti) della squadra di Zagabria.

IL PRONOSTICO: Se la Juventus non sbarcherà a Siviglia sottovalutando l’avversario, la lotta per il primo posto non dovrebbe avere storia. Gli andalusi rimangono comunque favoriti sul Lione per strappare il secondo accesso agli ottavi, con i francesi che dovranno inventarsi qualcosa per non doversi accontentare della terza piazza. Nulla da fare per la Dinamo Zagabria, a meno di clamorosi colpi di scena possibili soprattutto tra le mura amiche del Maksimir.