Non si fa incantare Carlo Ancelotti, nemmeno se si tratta di una Cenerentola che viene della Russia: il Bayern di Carletto ha suonato senza sosta e senza perdere il ritmo, mentre sugli spalti i tifosi accompagnavano i movimenti dei loro beniamini con cori e canti per tutti i 90 minuti. La prima apparizione del Rostov nella fase a gironi della UEFA Champions League rimane comunque un grande successo, a prescindere dal 5-0 finale: il catenaccio proposto da Ivan Daniliants ha sacrificato il gioco a centrocampo, permettendo a David Alaba di avanzare indisturbato sulla sinistra, per scambiare ora con Arturo Vidal, ora con Douglas Costa.
POSSESSO BAVARESE
Fin dall’inizio i padroni di casa non concedono spazio alla compagine russa, mantenendo il controllo della sfera a costo di chiamare in causa Neuer (che rimane un grande anche con i piedi). Quando gli ospiti provano a infastidire la retroguardia bavarese cercando avanti Azmoun, ecco pronti al raddoppio Javi Martinez e Rafinha: per il giovane definito il “Messi dell’Iran” non ci sarà la possibilità di ripetere le grandi prestazioni contro Ajax e Anderlecht.
Il vantaggio arriva al ventisettesimo su calcio di rigore: il capitano dei russi Gatskan strattona Lewandowski che finisce a terra, e per l’arbitro inglese Taylor non ci sono dubbi; dagli 11 metri va lo stesso attaccante polacco, che spiazza Dzhanaev. Non passano dieci minuti, ed ecco una bella triangolazione tra Alaba e Muller, deviata all’ultimo. Rischia grosso il Rostov a causa dell’avventatezza di Mevlija: prima svirgola su un corner degli avversari, sfiorando l’autorete; poi colpisce in faccia Hummels con il collo del piede, nel tentativo di anticiparne il colpo di testa. Il difensore sloveno viene graziato da Taylor, che non ravvisa alcun fallo, mentre Hummels rimane mezzo stordito, tanto che verrà sostituito a inizio secondo tempo.
I Selmashi abbozzano una timida reazione con Azmoun e Kalachev, guadagnando due calci di punizione: l’inesperienza in campo europeo li porta a sprecare i tiri piazzati, favorendo i puntuali rilanci di Thiago Alcantara. Nei minuti di recupero dalla sinistra Douglas Costa serve al centro per Thomas Muller, che realizza di piatto il 2-0.
ROSTOV SCHIACCIATO
Nella ripresa i russi tornano in campo con Moussa Doumbia al posto dell’ininfluente Polez. La squadra di Monaco non vuole mantenere il risultato, bensì incrementarlo: Neuer neutralizza un corner avversario innescando il contropiede di Douglas Costa, che al 53′ fornisce l’assist per Joshua Kimmich, più veloce di Cesar Navas e Granat. Sessanta secondi dopo è Lewandowski a farsi pericoloso in area, ma viene anticipato da Dzhanaev: il nervoso intervento di Granat, senza lasciare la palla al proprio portiere, è la sintesi dell’agitazione del Rostov.
Arriva così la seconda marcatura di Kimmich, che stacca di testa su un bel cross dalla solita fascia sinistra. Dzhanaev si fa apprezzare al 61′ su una bomba di Vidal diretta sotto l’incrocio dei pali: l’estremo difensore russo si allunga salvando la propria porta con la punta delle dita, battendo forte la schiena sul palo.
Sul 4-0 la gara non ha più molto da dire, comincia la girandola dei cambi. Nel Rostov entra Prepeljta al posto di Azmoun; invece Ancelotti inserisce un veterano e una nuova leva, Ribery e Renato Sanches, rispettivamente al posto di Douglas Costa e Thiago Alcantara. E dato che l’orchestra sul campo ha suonato bene, all’Allianz Arena di Monaco il pubblico di casa passa dai canti agli applausi: in una città che si prepara all’Oktoberfest, non poteva esserci un inizio migliore.
Manuel Neuer nega il goal della bandiera al pericoloso colpo di testa di Erokhin, su punizione di Kalachev. Dalla difesa del clean sheet al 5-0 finale il passo è breve: cavalcata di Juan Bernat, che trova Ribery sulla sinistra, pronto a restituirla allo spagnolo che chiude definitivamente i conti.
Il Rostov deve fare tesoro di questa sconfitta contro una squadra e un allenatore di gran lunga più esperti (e vincenti): tra due settimane riceverà il PSV, e chissà che non riproponga la grinta che ha steso un’altra olandese, ovvero l’Ajax. Bayern unito e disciplinato, che non ha ceduto alla facile tentazione di fare un semplice torello nel secondo tempo; la squadra di Carlo Ancelotti non si ferma, se non al fischio finale: l’Atletico Madrid di Diego Simeone è avvertito.
Bayern Monaco (4-3-3)
1 Neuer; 13 Rafinha, 5 Hummels (50′ #18 Bernat), 8 Javi Martínez, 27 Alaba; 6 Thiago Alcántara (70′ #35 Renato Sanches), 32 Kimmich, 23 Vidal; 11 Douglas Costa (63′ #7 Ribery), 9 Lewandowski, 25 Müller
All. Carlo Ancelotti
Rostov (5-3-2)
35 Dzhanaev; 5 Terentyev, 23 Mevlja, 44 César Navas, 4 Granat, 2 Kalachev; 89 Erokhin, 84 Gatskan, 16 Noboa; 20 Azmoun (63′ #28 Prepeljta), 7 Poloz (46′ #10 Poloz)
All. Ivan Daniliants
Reti: 27′ su rig. Lewandowski, 46′ p.t. Muller, 53′ e 60′ Kimmich, 89′ Bernat
Ammoniti: nessuno
Arbitro: Anthony Taylor (ING)