Due anticipi di venerdì sera, altre quattro partite ieri sera: in attesa del big match tra Athletic e Barcellona, la seconda giornata di Liga ha già emesso verdetti importanti. Per Valencia e Atletico Madrid sono dolori, l’inizio di stagione non è di certo quello sognato alla vigilia.
Così come il rinnovatissimo Betis di Poyet si è preso i primi fischi del Villamarin, stracolmo di entusiasmo: dopo il 6-2 del Camp Nou, gli andalusi non sono andati oltre lo 0-0 casalingo contro il Deportivo, privo di Lucas Perez (volato a Londra per firmare con l’Arsenal). Come e più del Betis, l’Espanyol si candida a outsider della Liga: i “pericos” perdono però due punti preziosissimi per strada. A Cornellà gli uomini di Quique Sanchez Flores si fanno rimontare due gol di vantaggio (gran doppietta di Gerard Moreno) dal Malaga: gli andalusi prima rientrano in partita col gol in mischia di Llorente, dopo la papera di Roberto, poi impattano al 90′ con la zampata sottomisura di Charles. Un venerdì, insomma, che “rimanda” le due possibili sorprese di questo campionato.
Bocciato, invece, il Valencia: Pako Ayestarán non può essere soddisfatto dei primi, ottimi, 45 minuti ad Eibar. Il Valencia perde la seconda partita di fila: a metà ripresa è Pedro Leon, che si fa parare il calcio di rigore ma ribadisce in rete la respinta di Ryan, a regalare i primi tre punti della stagione ai baschi. L’undici “ché” si trova a 0 punti dopo due giornate e con gli ultimi giorni di mercato che rivoluzioneranno ulteriormente la rosa: Alcacer e Mustafi sono a un passo da Barcellona e Arsenal, al posto del difensore tedesco dovrebbe arrivare Garay ma sul sostituto del centravanti i nomi che circolano non accendono la fantasia. A fine agosto, insomma, è già fortissima la paura di ripetere la scellerata scorsa stagione.
La prima sconfitta dell’anno di una neopromossa è dell’Osasuna: l’undici di Pamplona perde in casa contro la Real Sociedad, lo 0-2 è comunque frutto più di casualità che di un’effettiva superiorità basca. Prima l’infortunio in apertura di Javier Flaño, poi il gol in pieno recupero del primo tempo di Juanmi (del gioiellino Oyarzabal l’assist), infine la sfortunata autorete di Unai Garcia nel finale; non il pomeriggio ideale per i navarri.
A proposito di neopromosse, a Leganes si continua a sognare: la storica prima partita interna nella Liga del piccolo club alla periferia di Madrid termina con un insperato 0-0 contro i vicecampioni d’Europa dell’Atletico. Il Leganes è a 4 punti dopo due giornate, impensabile alla vigilia. Simeone, dal suo canto, firma il suo peggior avvio in campionato da quando guida i colchoneros, due punti e un solo gol segnato (su rigore) rappresentano un bottino davvero misero, così come misero è stato il gioco mostrato nei primi 180 minuti. Non lotterà di certo per la salvezza, come Griezmann (al rientro dopo la squalifica) dice provocando a fine gara, ma l’Atletico deve subito scuotersi. Sì, perché intanto l’altra metà della capitale, anche se soffrendo, viaggia a punteggio pieno. Il Real Madrid stende il Celta Vigo al Bernabeu soltanto nel finale e dopo aver temuto anche il k.o. Gli uomini di Zidane passano a inizio ripresa col primo gol in campionato di Morata (bravo a ribadire in rete dopo l’erroraccio di Asensio a tu per tu con Sergio Alvarez, ma in evidente fuorigioco – attivo – poco prima, a inizio azione) ma si fanno raggiungere dal bel gol del solito Orellana. Nel finale, dopo continui capovolgimenti di fronte, Toni Kroos segna col suo marchio di fabbrica: interno destro di prima dal limite, rasoterra che si infila a fil di palo. Sei punti su sei e +4 sui cugini.