Coppa di Germania: perché è importante la vittoria dell’Union Berlin sul Duisburg

Venerdì 19 agosto e per tutto il fine settimana ha preso il via ufficialmente l’edizione 2016-2017 della DFB-Pokal, la Coppa di Germania. Sono 64 le squadre che hanno preso parte al primo turno: le 18 di Bundesliga, le 18 della 2. Bundesliga, le prime quattro classificate della 3. Liga, più altri 24 club di serie inferiori e rappresentanti dei Land. Alla sua 74esima edizione, la coppa nazionale tedesca, come al suo solito, ha regalato affascinanti sorprese già all’avvio, nel turno a eliminazione diretta: la Dinamo Dresda, neopromossa in Zweite, per esempio, ha battuto ai calci di rigori l’RB Leipzig, squadra di Bundesliga; sempre dopo la lotteria dei penalty è uscito anche il Bochum, team di seconda categoria, contro l’Astoria Walldorf, squadra di quarta serie del Baden-Württemberg. Ma il grande smacco calcistico arriva sul campetto di periferia di Lotte, nemmeno 15mila abitanti, dove la squadra di casa, lo Sportfreunde, ha estromesso dal torneo addirittura il Werder Brema per 2-1.

L’Union Berlin batte il Duisburg 2-1 ai supplementari
E’ partito, invece, bene l’Union Berlin che ha espugnato lo stadio del Duisburg con una vittoria per 2-1 dopo i tempi supplementari. Contro “le Zebre” appena retrocesse in 3. Liga, l’Union è passato in vantaggio al 62’ con la rete di Quaner che ha sfruttato l’assist di testa di Kreilach per infilare il portiere Flekken da due passi. Dopo cinque minuti, però, è arrivato il pronto pareggio dei padroni di casa con una bella rete dell’attaccante russo-tedesco Iljutcenko che in area di rigore ha dribblato con una finta il centrale Puncec e di sinistro ha trafitto Busk per l’1-1. Sulla rete pesa l’errore dell’altro centrale berlinese, Leistner, che, ingenuamente e senza troppa pressione, ha permesso all’esterno Wiegel di crossare, pressoché sul fondo e spalle alla porta, il pallone che è finito sui piedi di Iljutcenko.
Alla MSV-Arena non sono bastati i 90’ per decretare il vincitore così ci sono voluti supplementari dove l’Union ha messo subito la freccia del sorpasso con un’azione tambureggiante confezionata dai nuovi entrati. Al 94’, Brandy, subentrato al posto di Quaner, ha servito con un filtrante l’esterno Quiring che ha crossato in mezzo la palla sulla quale si è fiondato il sempre puntuale Kreilach. Il centrocampista ha colpito prima di testa, poi di piede, ma il tiro è stato rimpallato dal difensore Bomheuer; il flipper ha allontanato di poco la sfera che si è posata sui piedi di Zejnullahu che, in prossimità del dischetto, a botta sicura ha mirato verso la porta, centrando il portiere uscito alla disperata. Ancora un “batti e ribatti” e la palla, sputata fuori dall’area di rigore, è stata contesa da Skrzybski e da Schnellhardt: è una questione di millesimi di secondo, un frame decisivo, il difensore del Duisburg ha calciato in contemporanea convinto di spazzare in tribuna, ma l’ha sparacchiata in porta.

La prima gioia di Keller, ma non solo. Perché è importante la vittoria in Coppa
Seppur con un autogol, l’Union Berlin accede al turno successivo: una vittoria di spessore che dà morale e che segna una svolta perché nelle ultime due edizioni, con Norbert Düwel alla guida, la squadra di Köpenick era sempre uscita al primo turno (nel 2014 contro l’Heidenheim e nel 2015 contro il Viktoria Köln, squadra di quarta serie), perdendo difatti già ad agosto la possibilità di disputare un torneo che garantirebbe all’Union di confrontarsi, più in là, con avversari più attrezzati. La DFB-Pokal, come visto, è un torneo insidioso: squadre di serie inferiori, ma con più incontri e minuti giocati nelle gambe, possono rivelarsi rognose al cospetto di squadre tecnicamente più attrezzate, ma coi muscoli ancora appesantiti. Quella contro il Duisburg, inoltre, è la prima vittoria di Jens Keller sulla nuova panchina Rot und Weiß: dopo la sconfitta contro il Bochum e il pareggio contro la squadra di Dresda, ecco il primo successo stagionale, impreziosito dalla seconda rete consecutiva, dopo quella contro la Dinamo Dresda, di Collin Quaner, che si sta dimostrando una valida alternativa in attesa del neo-arrivato Hosiner e dalla buonissima prestazione del portiere Busk che ha compiuto un paio di interventi provvidenziali, soprattutto nel primo tempo, riscattandosi da alcuni strafalcioni commessi nelle ultime uscite. E’ una vittoria “energizzante” per la fiducia, si sono visti consueti errori difensivi, ma i movimenti e le idee proprie della filosofia Keller stanno iniziando a carburare.

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Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.