E’ la prima partita del lunedì sera per l’Union Berlin e per la Dinamo Dresda, è il primo incontro stagionale allo stadio An der Alten Försterei, tutto esaurito, 22.012 spettatori per la prima in casa di Jens Keller e del suo nuovo ciclo a Berlino. Avversaria, quella Dinamo rivale di tante battaglie nella Germania Est, al suo ritorno in Zweiteliga dopo una stagione dominata in Dritte alla guida di Uwe Neuhaus che nella Berlino rot und weiß è istituzione, essendo stato l’allenatore dell’Union dal 2007 al 2014, con 253 panchine. Doveva essere una partita da fuochi pirotecnici e le aspettative non sono state tradite: un divertente 2-2 che lascia però l’amaro in bocca ai tifosi berlinesi che, ancora una volta, vedono sfumare il piacere di una vittoria nelle prime partite di inizio stagione.
La storia tattica dei match dell’Union Berlin è un nastro che si inceppa e gira in loop da diverso tempo; è un leit-motiv, per rimanere in ambito tedesco, da riproporre costantemente che sia Keller o Düwel o Lewandowski a sedere sulla panchina: inizio dell’incontro subito a inseguire l’avversario, rimonta carica di adrenalina e agonismo nel secondo tempo e beffarda rete del pari per ingenuità dei singoli o durante i momenti “morti” della partita. Anche contro i Schwarz-Gelb il canovaccio è stato il medesimo: gol di Aias Aosman all’8’, pareggio e sorpasso a firma di Collin Quaner nella seconda frazione (58’, 66’), immediatamente raggiunti dalla rete del 2-2 finale, tre minuti dopo, di Andreas “Lumpi” Lambertz.
Non è l’inizio di stagione auspicato dai supporter e non è nemmeno la miglior partenza per il portiere danese Busk: goffo sulla rete del 2-1 del primo turno contro il Bochum, a spasso e colto di sorpresa dalla rete messa a segno da Lambertz. Si riprenderà, c’è da esser certi, così come serve del tempo a Keller per risanare dei difetti di “fabbrica” lasciati dalle vecchie gestioni e iniettare la sua filosofia di gioco. Al momento però i quattro gol subiti in 180 minuti portano l’Union ad assomigliare più al vecchio che al nuovo corso.
Le formazioni
Fc Union Berlin (4-3-3): Busk – Trimmel, Leistner, Schönheim, Pedersen – Kroos (76. Zejnullahu), Fürstner, Kreilach – Skrzybski, Quaner, Redondo (85. Quiring). Allenatore: Jens Keller.
SG Dynamo Dresden (4-3-3): Schwäbe – Teixeira, J. Müller, Ballas, F. Müller – Aosman (60. Konrad), Hartmann, Lambertz (90. Kutschke) – Kreuzer (68. Berko), Testroet, Stefaniak. Allenatore: Uwe Neuhaus.
I gol
(0-1) Al minuto 8, al primo vero affondo del match la squadra di Dresda passa in vantaggio: gli ospiti sviluppano l’azione sulla destra, l’esterno offensivo Kreuzer, pressato solo “a vista” da Pedersen mette in mezzo un cross, spizzato di tacco da Stefaniak quanto basta per mandare in tilt la difesa berlinese. La sfera arriva a Testroet, tenuto in gioco da Schönheim che calcia a botta sicura, provvidenziale Busk che si tuffa sulla destra, ma il tiro è troppo forte, non riesce a trattenerlo e sulla ribattuta arriva lesto il numero 11, Aosman.
(1-1) Anche il pareggio berlinese nasce dalla fascia di destra: al 58’, bel doppio scambio tra il terzino Trimmel e l’attaccante Skrzybski, quest’ultimo viscido e scattante, arrivato al limite dell’area, punta verso la porta superando due avversari che allargano le mani per evitare il contatto. Lesto, Skrzybski serve un pallone basso che passa tra le gambe del capitano sassone Hartmann e arriva dolce sui piedi di Quaner che dopo un repentino stop trafigge Schwäbe. Così come per Aosman, anche per l’attaccante numero 21 dell’Union si tratta della prima rete stagionale.
(2-1) Agguantato il pareggio, i ragazzi di Keller iniziano a premere maggiormente. Passano meno di 10 minuti e l’Union Berlin mette la freccia del sorpasso: calcio d’angolo dalla sinistra battuto da Kroos, palla allontanata di testa dagli avversari, ma arriva sui piedi di Skrzybski che da fuori area, scoordinato, ributta in mezzo alla “bell’e meglio”. E’ il centrale Fabian Schönheim a trovarsi nella posizione migliore per colpire il pallone di testa dall’area piccolo, qui Schwäbe è attento a spingere il pallone lontano dalla porta, ma non troppo lontano da Quaner che con lo specchio della porta praticamente libero, realizza la sua doppietta. Per il 25enne di origine ghanese è il suo secondo gol in stagione, facendo già meglio della passata annata (una sola rete in 15 apparizioni).
(2-2) Tutto finito? Neanche a dirlo. Quasi inaspettatamente, dopo tre minuti, al 69’, ecco la risposta della Dinamo Dresda. Un concorso di colpe per la retroguardia berlinese: da centrocampo Hartmann lancia il pallone in profondità sul quale si precipita Lambertz che sfugge ai due centrali e in scivolata, con l’ultimo ciuffo di scarpa, devìa il pallone e sorprende chirurgicamente Busk, uscito all’avventura. La sfera, lemme lemme, si adagia sulla rete per il definitivo 2-2.
Il migliore dell’Union Berlin
In attesa del principe azzurro, ecco il brutto anatroccolo. Ed è meglio del previsto. Su Philipp Hosiner, che di certo non ha incantato alla sua prima uscita col Bochum, ci sono tante aspettative, è lui l’attaccante titolare nei piani di Keller. Ma, assente nel match contro la Dinamo Dresda, l’allenatore ex-Schalke, non ha rivisto il modulo, ma ha deciso di mantenere il 4-3-3 puntando su Quaner, preso l’anno scorso dall’Aalen e non evidentemente un goleador. Ma chiamato alle armi, Collin ha sorpreso tutti, dimostrando efficacia nella sua prima doppietta con la maglia rossa berlinese. Certo un gol di rapina e uno di “posizione”, ma il brutto anatroccolo, almeno per una settimana, sarà il protagonista di questa favola.
Il peggiore dell’Union Berlin
Jakob che ti prende? Dopo l’errore nella prima partita contro il Bochum, ora un altro pasticcio nella rete del 2-2 finale. Un’uscita a farfalle nella terra di nessuno che ha permesso a Lambertz di segnare con relativa facilità. Arrivato lo scorso gennaio e subito titolare al posto di Daniel Haas, Busk ha disputato una seconda parte di stagione semplicemente al top. Inseritosi senza traumi nella nuova realtà, l’estremo difensore ha tenuto inviolata la porta sei volte su 14 incontri, palesando una sicurezza e uno spirito glaciale a soli 22 anni. Alcuni dicono che stia venendo meno serenità a causa del dualismo con Daniel Mesenhöler, 21enne promettente portiere, arrivato dal Colonia. Keller, a inizio stagione, aveva ribadito le gerarchie tra i pali: Busk sarà il titolare, Mesenhöler la riserva. Servirà a Jakob per ritrovare la giusta concentrazione?