Dopo Italia, Inghilterra, Francia e Spagna, Carlo Ancelotti, alla prima sulla panchina del Bayern Monaco, vince subito una manifestazione ufficiale anche in Germania. Un successo, però, tutt’altro che meritato per quanto si è visto in campo. I Campioni di Germania, infatti, hanno offerto una prova, specie per un’ora, decisamente negativa, in balia di un avversario, il Dortmund, più in palla dal punto di vista fisico e con meccanismi più rodati, complice la preparazione effettuata – a differenza dell’FCB – con buona parte degli elementi della rosa. Eppure, si è solito dire che le grandi squadre, per definirsi tali, vincono anche quando sono in serata storta, quella in cui soffrono e non riescono ad imporre il proprio gioco. E il Bayern Monaco, rosa alla mano, è una grande squadra. Ed oggi ha vinto soffrendo, non entusiasmando e con un cinismo che, nell’era Guardiola, si era visto di rado.
Nel primo tempo c’è stata, di fatto, una sola squadra in campo: il Borussia Dortmund. L’undici di Tuchel ha letteralmente impressionato per condizione fisica e calcio espresso: pressing alto, asfissiante, volto ad impedire al Bayern di creare gioco uscendo palla al piede dalle retrovie, dogma tattico dell’epoca “guardoliana” che Ancelotti dovrà, giocoforza, cercare di limare in serate come quella odierna, dove l’avversario corre il doppio. Ma i gialloneri non sono stati solo pressing. Hanno creato gioco, sia in orizzontale che in verticale, non disdegnando anche le iniziative personali dei propri talenti, in primis Dembele, che nei primi trentacinque minuti ha messo a soqquadro la retroguardia bavarese costringendo un mostro sacro come Lahm a limitare al minimo le uscite in proiezione offensiva. Sono state ben quattro, nella prima mezz’ora, le occasioni da goal create dai Vice-Campioni di Germania, imprecisi in fase realizzativa e fermati da uno straordinario Neuer, autore di almeno tre fantastici interventi.
Il Bayern, salvato dal direttore di gara alla mezz’ora ( evita a Ribery un sacrosanto cartellino rosso per una gomitata rifilata a Passlack), si è fatto vedere sono nel finale i prima frazione, prima con un colpo di testa di Vidal, miracolosamente salvato da Burki sulla linea di porta, e poi con un pericolosissimo cross di Hummels indirizzato per il liberissimo Lewandowski, fermato solo dalla uscita “kamikaze” del portiere locale. In avvio di ripresa, lo spartito del match è stato il medesimo del primo tempo, con il BvB decisamente più pericoloso e propositivo. Ma dopo due occasioni occorse a Passlack e Dembelè, il Bayern è riuscito a sbloccare l’incontro grazie ad una possente percussione di Vidal, che prima si è visto respingere il pallone da Burki e poi lo ha ribattuto in rete in corsa. Qui, di fatto, è finita la partita del Dortmund, colpito nel morale e stanco dopo aver offerto un’ora di altissimo livello dal punto di vista tecnico e fisico. Il Bayern di Ancelotti, sornione, ha gestito benissimo il vantaggio, addormentando il match e non correndo più alcun rischio significativo. A nulla sono valsi i cambi effettuati da Tuchel, che ha gettato nella mischia Schurrle, Weigl e Mor nel tentativo, vano, di raddrizzare la partita. Nel finale, il Bayern ha chiuso definitivamente i conti con Muller, che sfrutta al meglio la spizzata di Hummels ed insacca a porta sguarnita.
Ancelotti può esultare per la conquista, al primo tentativo, di un trofeo ufficiale sulla panchina del Bayern, facendo meglio, perlomeno nel caso specifico, del predecessore Guardiola, sempre sconfitto nelle tre partecipazioni nella Supercoppa tedesca. Il tecnico emiliano, però, deve ancora lavorare molto, soprattutto per quanto concerne la fase difensiva (Hummels malissimo nel primo tempo, Xabi disastroso in copertura quando il ritmo del match era particolarmente elevato) e le alternative tattiche da apportare. In uscita, i bavaresi hanno palesato alcuni difetti, mancando di concretezza e velocità nello sviluppo della manovra. Anche a centrocampo, la prova offerta da Xabi Alonso e Thiago Alcantara è stata decisamente incolore, utili solo nel secondo tempo ad addormentare il gioco dopo il goal di Vidal. Evanescente Muller, sacrificatosi troppo sull’esterno e poco nel vivo del gioco. Ma il Panzer tedesco, nonostante una serata nera, ha avuto modo di trovare la via del gol, dando un senso alla propria partita.
Tuchel, nonostante la sconfitta, può sorridere. Il Borussia Dortmund diverte, propone un calcio offensivo e organizzato e può dire la sua nella prossima stagione sia in Bundesliga che in Champions. Oggi, infatti, non va dimenticato che a questa squadra mancavano elementi come Reus, Bender e Ginter, oltre a Schurrle, Weigl e Gotze accomodatisi in panchina. La rosa è completa, ricca di alternative e di talento, composta da elementi che a doti tecniche importanti uniscono ottima tenuta fisica. E al completo, questa squadra può rendere perlomeno incerta la lotta per il vertice, anche se la squadra di Ancelotti parte, senza dubbio alcuno, coi favori del pronostico. In Germania, quest’anno, ci sarà da divertirsi.
TABELLINO E PAGELLE: BORUSSIA DORTMUND-BAYERN MONACO 0-2 (58′ Vidal, 79′ Muller)
BvB: Burki 6, Passlack 7, Sokratis 6, Bartra 5,5, Schmelzer 6,5; Castro 6, Rode 6,5; Dembele 7 (Schurrle 5,5), Kagawa 6,5, Ramos 6,5 (Weigl 5,5); Aubameyang 5,5 (Mor s.v.). All. Tuchel 7
FCB: Neuer 7, Lahm 5,5, Hummels 5,5, Javi Martinez 6,5, Alaba 5; Vidal 7 (Kimmich 6) , Xabi Alonso 5,5, Thiago 5; Muller 6 (Rafinha s.v.), Lewandowski 6,5, Ribery 5 (Koman 6). All.Ancelotti 6