Thiago Motta: sopravvalutato o sottovalutato ?

” Il 10 non l’ha scelto Thiago ma ha accettato perché ragiona come ragiono io. Non credo gli importasse più di tanto, è un ragazzo che non crea problemi. C’è gente che si diverte, fa ironia sul suo numero di maglia paragonandolo ad altri numeri 10 del passato. A queste parole invito a fare due palleggi insieme a lui, poi ne parliamo. Per quello che ha fatto e vinto Motta merita rispetto ed è un maestro degno del numero 10, se lo può permettere. Chi fa certe battute su di lui dovrebbe prima sciacquarsi la bocca”.

Parole e musica quelle di Daniele De Rossi, centrocampista della Roma e suo compagno in nazionale nella spedizione di Euro 2016. Queste parole assumono ancor più valore se a pronunciarle è il giocatore con cui Thiago Motta si è dovuto spartire il ruolo di mediano davanti alla difesa nel 3-5-2 di Conte. Nonostante le parole di De Rossi  la domanda mi sorge spontanea, “da dove nasce questa antipatia sportiva del popolo Italiano nei confronti di Thiago ?”

Forse è data dal fatto che non sia un giocatore appariscente in campo, infatti senza dubbio le sue caratteristiche migliori di verticalizzazione del gioco e di schermo davanti alla difesa non sono fra le abilità più ricercate dallo spettatore medio. Forse è data dalla sua eccessiva lentezza scaturita dal suo modo di giocare sempre attento e ragionato, volto a non buttare mai via il pallone. Ma che a volte può portare a sanguinose palle perse. Forse è dato dal suo modo di stare in campo quasi apatico, senza sentimenti,come se non fosse coinvolto in pieno da ciò che gli sta attorno. Ma che si concentrasse solo su ciò che deve fare in campo, come fosse un rigido calcolatore.

Stiamo comunque parlando di un giocatore che ha vinto 21 trofei nazionali e internazionali tra cui 2 Champions League ( Inter e Barcellona), 1 Coppa del Mondo per Club (Inter), 2 Campionati Spagnoli, 1 Campionato Italiano e 4 Campionati Francesi. La maggior parte dei quali da protagonista e leader del centrocampo. Di un giocatore che in più di 15 anni di onorata carriera ha indossato le maglie dei club più importanti d’Europa mettendo assieme anche 30 presenze ed 1 gol con la propria Nazionale. Ma forse per i suoi detrattori tutto questo non è abbastanza. Allora ripercorriamo le tappe della sua carriera e le difficoltà che ha dovuto superare per diventare il giocatore che noi oggi conosciamo.

Motta con la discussa n° 10

Gli Inizi

La storia calcistica di Thiago Motta inizia nel lontano 1999 quando non ancora 17enne viene prelevato dal Clube Atlético Juventus, squadra di San Paolo, e portato al Barcellona, dove inizialmente si aggrega con la squadra B. La stagione dell’esordio è quella 2001/2002 dove riesce ad imporsi collezionando 25 presenze ed 1 gol, arrivando 4° in Liga ed addirittura in Semifinale di Champions, dove gioca da titolare il match di andata tra Barcellona e Real Madrid. La stagione 2002/2003 è quella della consacrazione con il sergente di ferro Van Gaal in panchina. A soli 20 anni diventa un punto di riferimento della squadra che, pur annaspano in campionato (finirà 6°), arriva fino ai quarti di Champions dove viene eliminata dalla Juventus ai tempi supplementari per un goal di Zalayeta. Alla fine dell’anno Thiago mette insieme 34 presenze, 12 delle quali in Champions tutte da titolare, e 5 gol imponendosi come uno dei giovani più interessanti in ambito internazionale.

Motta balla insieme a Ronaldinho al Barca
Motta balla insieme a Ronaldinho al Barca

La stagione seguente il Barca del nuovo allenatore Franck Rijkaard interviene pesantemente sul mercato acquistando Ronaldinho, Davids, R.Marquez, Quaresma, Van Bronckhorst. Ciò permette al Barcellona di conquistare il secondo posto dietro al sorprendente Valencia di Benitez. Il livello del centrocampo si innalza notevolmente e Thiago fa la sua parte con 25 presenza totali in un reparto che può contare sulla presenza di Cocu, Xavi, Davids ed il giovane Iniesta.

Contemporaneamente all’ascesa del Barcellona in campo nazionale e internazionale, segue una lenta ma inesorabile discesa di Thiago Motta nelle gerarchie di Rijkaard che può contare su un centrocampo di assoluta qualità,che giova nella stagione 2005/2006 dell’acquisto di  Deco (neo campione d’Europa con il Porto di Mou) e del veterano Demetrio Albertini nonchè della definitiva esplosione di Andrès Iniesta.

Inoltre Thiago Motta in questo periodo comincia ad accusare i primi infortuni che lo seguiranno per tutto il resto della carriera, soprattutto quelli di tipo muscolare. Così mentre il Barcellona riconquista la Liga nell’annata 2004/2005 e la Champions 2005/2006, Thiago Motta diventa sempre meno importante e comincia a saltare sempre più partite a causa dei diversi problemi fisici. A questo punto Thiago decide di rilanciarsi accettando l’offerta dell’Atletico Madrid ma per lui l’esperienza a Madrid si trasforma in un incubo, infatti comincia ad accusare seri problemi al ginocchio che lo costringono a saltare gran parte della stagione così l’Atletico decide di non rinnovargli il contratto svincolandolo a fine stagione.

Motta con la maglia dell'Atletico
Motta con la maglia dell’Atletico

La Svolta

A questo punto della carriera Thiago Motta ha 26 anni, non è più un giovane di belle speranze ed è reduce da un serio infortunio al ginocchio, senza contare che è senza squadra in quanto svincolato dall’Atletico Madrid. In questo momento non sono in molti a credere in lui ma proprio quando la sua carriera sembrava sul viale del tramonto, riceve l’offerta del Genoa di Gasperini che vuole farne il perno centrale della squadra impreziosita dall’acquisto di Criscito e dal ritorno del figliol prodigo Diego Milito.

E’ proprio nel Genoa che Thiago Motta riesce ad innalzare il proprio livello di gioco diventando insieme a Milanetto il cardine centrale di una squadra prettamente offensiva impostata con il modulo 3-4-3. Il Genoa alla fine dell’anno riesce a raggiungere un incredibile 5° posto e deve ringraziare per questo piazzamento il suo bomber Diego Milito ( 24 reti in campionato per lui ) ma soprattutto Thiago Motta per il suo lavoro oscuro a centrocampo mettendosi in mostra come uno dei migliori nel suo ruolo, 26 presenze e 6 goal il suo score finale. In particolare è importante il suo contributo sia in fase di impostazione del gioco sia in fase di recupero del pallone fungendo da schermo davanti alla difesa. Da non trascurare inoltre i suoi 187 cm grazie ai quali sa rendersi pericoloso nell’area di rigore avversaria.

Motta al Genoa nell'anno del rilancio
Motta al Genoa nell’anno del rilancio

Le sue ottime prestazioni gli valgono il ritorno in un grande club, questa volta è l’Inter di Mourinho a credere nel talento di San Paolo. Per portare lui e Diego Milito all’Inter il presidente Moratti sborsa la bellezza di 35 milioni di Euro. Il progetto dell’Inter è ambizioso e dopo l’eliminazione dalla Champions dell’anno prima con lo United l’obiettivo principale è quello di fare bene in Europa. La squadra è reduce da tre scudetti consecutivi ma è orfana di Zlatan Ibrahimovic, passato in estate al Barcellona di Guardiola nella clamorosa operazione che ha portato a Milano Samuel Eto’o e 50 milioni di Euro. Inoltre sono stati acquistati nel mercato estivo Lucio dal Bayern Monaco e Sneijder dal Real Madrid.

La stagione dell’Inter andrà oltre le più rosee aspettative e Mourinho si porrà come l’artefice principale del “Triplete”, termine coniato per indicare la vittoria di Campionato, Coppa Italia e Champions League, nella quale l’Inter supera anche (ironia della sorte) il Barcellona di Ibrahimovic. I due ex Genoa, Milito e Motta si rendono protagonisti di un’annata spettacolare. Il primo mette la firma nella vittoria di tutte e tre le competizioni segnando 31 goal in 56 presenze totali. Motta invece forma insieme a Cambiasso la diga invalicabile del centrocampo e mette insieme 40 presenze, 4 gol e 5 assist. Thiago è però costretto a saltare la finale di Champions a causa dell’espulsione rimediata al Camp Nou per la simulazione di Busquets.

L’anno seguente l’Inter non riesce a ripetersi e dopo l’addio di Mourinho e l’arrivo di Benitez qualcosa comincia a scricchiolare, inoltre Motta subisce qualche infortunio di troppo che lo costringe ai box per diverse partite. A Dicembre dopo la conquista della Coppa del Mondo per Club Moratti decide di esonerare Benitez (che ha palesato evidenti problemi di ambientamento) per chiamare Leonardo, ex Milan. La stagione finisce con la conquista della Coppa Italia e con il secondo posto in Campionato dietro al Milan, nel quale si era intanto trasferito  Ibrahimovic. Thiago riesce a dare il suo contributo nel buon finale di stagione dell’Inter. La stagione seguente vede Leonardo lasciare L’Inter per accasarsi al Psg degli sceicchi nel ruolo di Dg e l’Inter viene affidata a Gasperini, vecchio allenatore di Motta al Genoa. La stagione è fallimentare e l’Inter cambia 3 allenatori concludendo l’annata al 6° posto.

Motta con la maglia dell'Inter con la quale vince tutto
Motta con la maglia dell’Inter con la quale vince tutto

Thiago decide di lasciare la squadra nel mercato di Gennaio attratto dal progetto del Psg degli sceicchi. Non è un caso che l’addio di Motta corrisponde all’inizio del periodo di crisi dell’Inter che dopo il suo addio non è più riuscita a trovare un giocatore che per carisma e classe riuscisse ad interpretare il ruolo come faceva l’Italo-brasiliano. Motta arriva grazie alla forte sponsorizzazione di Leonardo, che si rende protagonista di una campagna acquisti faraonica che porta negli anni diversi talenti provenienti dal Campionato Italiano tra cui: Menez, Sirigu, Marquinhos, Pastore, Ibrahimovic, Maxwell, Thiago Motta, Verratti, Thiago Silva, Cavani, Lavezzi. Motta conclude la sua prima metà stagione in Francia sotto la guida di Ancelotti con il secondo posto in Campionato dietro al Montpellier di Giroud e Belhanda.

L’anno seguente grazie ad ingenti interventi sul mercato il Psg riesce a vincere la Ligue 1 dopo 19 anni dall’ultima volta (era la stagione 1993/1994), a cui seguiranno altri 3 Campionati Francesi, 2 Coppe di Francia e 3 Coppe di Lega. Motta in Francia dà il proprio contributo in una squadra di campioni formando un reparto di tutto rispetto con l’instancabile Matuidi e con il regista Italiano Verratti. Motta in 4 anni e mezzo colleziona 177 presenze condite da 7 goal e 7 assist, imponendosi come uno dei leader tecnici e carismatici della squadra.

Il Psg pur imponendosi in maniera evidente in patria non è mai riuscita ad ottenere buoni risultati in Champions uscendo sempre ai Quarti di Finale. In particolare deludente l’uscita di quest’anno contro un’abbordabileManchester City. Proprio per questo è stato esonerato Blanc (con tanto di buonauscita da 22 milioni di Euro ! ) ed ingaggiato al suo posto Unai Emery vincitore delle ultime 3 Europa League con il Siviglia e famoso per essere un allenatore offensivo e propositivo, che fa giocare bene le proprie squadre utilizzando come arma il pressing nella metà campo avversaria(Gegenpressing). Il Psg ha già acquistato il terzino Belga Meunier e il centrocampista Krychowyak e non sembra fermarsi qua, con l’intento di imporsi in Europa e di continuare a vincere in Francia. 

Motta saluta Xavi, suo vecchio compagno al Barca
Motta saluta Xavi, suo vecchio compagno al Barca

In contemporanea con l’esperienza al Psg Motta inizia il proprio percorso con la nazionale Italiana, grazie al nuovo corso di Cesare Prandelli che prevede l’utilizzo di giocatori naturalizzati se meritevoli di indossare la maglia azzurra, e per quello che Motta ha vinto e dimostrato nella propria carriera penso che il termine “meritevole” sia per lo meno appropriato. Motta partecipa alla spedizione Europea di Euro 2012 culminata con il secondo posto in seguito alla sconfitta in finale contro l’armata invincibile Spagnola ed è anche la spedizione in cui Thiago riveste maggiore importanza conquistandosi il posto di centrocampista di sinistra in un reparto molto tecnico completato da Pirlo e Marchisio, con l’abbassamento di De Rossi nel ruolo di difensore centrale nel 3-5-2 Contiano. Le altre due spedizioni ( Brasile 2014 e Francia 2016) prevedono un minutaggio più limitato per Thiago che assume importanza entrando a partita in corso e facendo valere la propria esperienza.

Motta al Psg fino al 2017
Motta al Psg fino al 2017

Thiago Motta anche alla soglia dei 34 anni ha dimostrato ancora di poter essere utile sia al proprio  club che alla propria nazionale. Se per la questione nazionale il discorso sembra ormai chiuso (In Russia avrà quasi 36 anni .. ) sono convinto che saprà ancora rendersi utile al proprio club. Magari con un minutaggio più limitato per prevenire eventuali problemi fisici, visto anche l’acquisto del Polacco Krychowiak. Il Psg per crescere in ambito internazionale avrà comunque bisogno della sua esperienza e della sua classe (non a caso ha firmato l’anno scorso il rinnovo fino al 2017) perchè Thiago Motta che piaccia o meno è uno dei giocatori più vincenti del 21° secolo, è sempre stato titolare in 3 top club dei maggiori campionati Europei ed ha superato lottando i continui problemi fisici che lo affliggono fin dalla giovane età, per questi ed altri motivi, di Thiago Motta tutto si può dire tranne che sia un giocatore SOPRAVVALUTATO.

 

 

 

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Sono laureando presso la facoltà di Scienze Motorie a Urbino. Scrivo per Tutto Calcio Estero e Blog Calcio Cina. Mi interesso dello sviluppo del football in Cina e della crescita dei nuovi talenti del futuro nei maggiori campionati europei.