Piansero i tedeschi a Cittá del Messico, Madrid, Dortmund e Varsavia. A Bordeaux invece godono loro e vanno avanti. Però lo fanno solo ai calci di rigore, terreno dove sono quasi invincibili: con questa fanno 6 serie vinte su 7: l’unica sconfitta la prima volta, quarant’anni fa nel 1976, nella finale dell’Europeo contro la Cecoslovacchia del cucchiaio di Panenka. Ma aldilà dell’eliminazione è stata un’Italia tutto cuore e polmoni, che non è riuscita a sopperire in modo autentico all’assenza di un playmaker in mezzo al campo, ma che ha lottato su ogni pallone, con Sturaro che ha morso le caviglie a Kroos e Schweinsteiger per neutralizzare la fonte di gioco dei campioni del mondo. Pellè a fare a sportellate con Boateng, e Hummels. Eder infinito macinatore di chilometri che ha cantato e portato la croce in attacco, andando in ripiegamento alla bisogna. Giaccherini sempre pronto all’inserimento e mettere scompiglio a sinistra, con l’apporto di De Sciglio, fluidificante che ha dato piu di un grattacapo a Kimmich. Florenzi che ha martellato sulla destra quando la Germania gli ha concesso l’opportunità e che al 53′ con un acrobazia ha persino salvato la porta alla prima vera chance tedesca, con Muller che quasi porta avanti i teutonici.
Peccato perché al netto delle assenze a centrocampo(Candreva e De Rossi per infortunio, Thiago Motta squalificato) l’Italia ha retto molto bene. La Germania ha controllato la partita, riuscendo a pungere però solo in poche occasioni. Conte dopo il vantaggio tedesco marcato Özil é stato testardo a non voler affrettare cambi ed é riuscito ad allungare la contesa fino ai rigori, che una volta ancora hanno voltato le spalle agli azzurri: settima sconfitta in 11 serie.
LA GARA
Löw alla fine non si fida e si copre con un difensore in piu, lasciando Draxler in panchina per un 4-4-2 piú prudente rispetto al collaudato 3-4-1-2. L’Italia di Conte fa di necessitá virtú: senza Candreva e De Rossi gioca con Sturaro interno destro, al fianco di Parolo regista e Giaccherini interno sinistro, con maggiore licenza di svariare.
Primi minuti di studio, dove peró l’Italia si mostra con un maggior piglio: pressing alto sull’uscita della difesa tedesca e guadagna due angoli nei primi 5 minuti. Pelle, Eder e Giaccherini vanno in costante marcatura sui difensori avversari. La Germania dopo 6 minuti inserisce subito al posto di Khedira Schweinsteger: lo juventino non stava bene e Löw brucia un cambio in partenza. La prima che prova a uscire dal guscio é l’Italia con Florenzi al 15′, ma la conclusione é debole.
Si vede la Germania al 20′, ma Gómez non approffitta di un bel lancio in area, con la palla che finisce tra le mani di Buffon. Nessuno morde nel primo quarto di gara.
Poi l’Italia alza il baricentro: prima Giaccherini non osa al 28′, mentre poi al 31′ buco sulla sinistra, arriva De Sciglio in inserimento, ma sul traversone rasoterra Giaccherini non puo nulla contro Boateng.
Italia grintosa, ma manca un playmaker di impostazione: palla lunga a cercare le sponde di Pellé per inserimenti di Giaccherini e Eder é uno schema ricorrente. La Germania cerca di pungere con colpo di testa di Gómez al 35′, ma finisce alto; poi al 41′ flipper in area italiana, con velenoso destro di Müller, troppo debole comunque per battere Buffon. Poi al 42′ fiammata azzurra: Bonucci ripete il lancio di Lione contro il Belgio, Giaccherini elude la difesa tedesca e mette il rasoterra; respinge la difesa tedesca e Sturaro-arrivato a rimorchio- sferra il destro che potrebbe essere vincente, ma la palla con deviazione sfiora il palo.
Nella ripresa l’Italia parte forte, cercando a sinsitra De Sciglio che approfitta i ritardi nei rientri di Kimmich e si inserisce per mettere cross pericolosi. Ma l’1-0 ce lo ha nei piedi Müller al 53′ il cui sinistro é respinto sulla linea da Florenzi. La Germania prende in mano le redini col suo fraseggio e mette in difficoltá l’Italia che va in affanno: ammoniti Sturaro e De Sciglio e Parolo, che rischia il rosso.
L’Italia cerca di ripartire, cercando nuovamente i colpi di testa di Pellé per aprire spazi: Giaccherini al 61′ trova un inserimento pericoloso, e poi ci prova Parolo appena dopo, ma senza convinzione.
Poi arriva il vantaggio tedesco al 65′: lancio di Neuer pressato, Florenzi sembra recuperare su Gómez, ma l’attaccane difende la palla, trova l’inserimento di Hummels e sul seguente rasoterra micidiale e rapace arriva Özil che di sinistro batte Buffon. L’Italia sembra stanca, soffre: i tedeschi la schiacciano per 5 minuti cercando il colpo del ko. Ci riescono quasi subito, ma su un tacco sottomisura di Gomez deviato da Chiellini, Buffon sfodera la parata della notte e devia in angolo. Sembrerebbero neccesari in fretta alcuni cambi ma Conte scommette sugli stessi 11 ed ha ragione: prima arriva una girata di Pellé sul primo palo al 74’che fa venire i brividi. Poi l’Italia al 79′ trova il pareggio: corner da destra, palla a Florenzi che crossa e la palla viene toccata di mano da Boateng. Rigore ineccepibile. Va sul dischetto Bonucci, quello dell’errore a Fortaleza contro la Spagna nella semifinale della Confederations 2013. Questa volta lo juventino angola bene e non lascia scampo a Neuer. C’é tempo per un guizzo di Pellé, ma la deviazione é sporcata in angolo. Prima dei supplementari ammonizione di Hummels e Darmian in campo al posto di Florenzi.
SUPPLEMENTARI
Italia con un cuore grandissimo, ci prova lanciandosi all’attacco e difendendosi con intelligenza: in avanti sostenuta da Pellé, Eder e Giaccherini, per nulla scoraggiati questi ultimi due dal divario fisico con i difensori tedeschi; dietro la BBC e De Sciglio reggono con ordine. Non ci sono grandi chance dall’una e dall’altra parte. Entre Insigne al posto di un Eder sfinito ma egregio. Entra Insigne.
Non succede piú nulla nel resto del secondo tempo supplementare: la Germania si rovescia avanti, al 119′ sembra che Insigne possa trovare il pertugio, ma é solo l’ultima illusione. Conte mette dentro Zaza per Chiellini solo per calciare uno dei tiri di rigore della serie ormai alle porte.
Ai rigori la serie di 5 finisce con un clamoroso 2-2: per l’Italia segnano Insigne e Barzagli, sbagliano Zaza (era entrato apposta) Pellé (poteva essere un 3-1 pesantissimo) e Bonucci (ancora maldestro nelle serie); per la Germania a segno Kroos e Draxler, ma errori di Müller, Özil e Schweinsteiger, che aveva giá la palla della semifinale.
Poi ad oltranza l’Italia va tre volte avanti con Giaccherini, Parolo e De Sciglio, ma la Germania la riprende sempre con Hummels, Kimmich e Boateng: Arriva poi la nona serie e stavolta Darmian sbaglia, mentre Hector non perdona.
Conte saluta cosí. Battuto solo ai rigori dai campioni del mondo, che andranno a Marsiglia il 7 luglio a sfidare la vincente di Francia-Islanda.