Il Galles sovverte tutti i pronostici e manda a casa il Belgio campione di ranking. La selezione britannica gioca da squadra unita, tosta, focalizzata sull’obiettivo, gli uomini di Wilmots non trovano le giuste misure in campo, si aiutano poco l’un l’altro e si dissolvono come neve al sole al secondo grande ostacolo dopo gli Azzurri.
Con Kompany ko già prima dell’europeo, Vertonghen infortunatosi in settimana e Vermaelen squalificato, Wilmots ridisegna la sua difesa inserendo a sinistra Jordan Lukaku (fratello più giovane di Romelu) e Denayer al centro. Fellaini si accomoda in panchina al fianco di Mertens, mentre in campo vanno Nainggolan e Witsel in mediana e Ferreira Carrasco sulla trequarti coi fenomeni De Bruyne e Hazard. Il Galles risponde coi soliti undici, l’unico dubbio in attacco viene sciolto in favore di Robson-Kanu, preferito a Vokes per la sua maggiore capacità di dare una mano in fase di ripiegamento e, al tempo stesso, di garantire maggior velocità in contropiede. Chiaramente la gara viene impostata dai britannici per partire di rimessa dopo aver assorbito l’urto della corazzata belga.
Il ranking parla chiaro ed il Belgio, che quest’anno ha festeggiato anche il primato ad un certo punto, si è presentato alla fase finale dell’europeo con la sola Argentina davanti nella classifica FIFA. E se Messi si è fermato ad un passo dal trionfo in Copa America, l’esser capitati nella parte di tabellone ritenuta da tutti più agevole sembra favorire l’approdo dei Diavoli Rossi in finale ad Euro 2016. Che sarà mai incontrare la squadra di Bale? La stella del Real sta illuminando l’europeo sin dalle prime partite e gli osservatori, accecati dalla sua luce, liquidano troppo spesso il Galles come una sorta di “Bales” (giocando con l’inglese Wales), cioè Gareth Bale e dieci giocatori mediocri attorno. Non è affatto così. A parte Ramsey e Allen che non hanno bisogno di presentazioni, il 3-4-2-1 di Chris Coleman funziona molto bene, i giocatori si aiutano l’un l’altro, riuscendo in tal modo a sopperire agli innegabili limiti tecnici. Esattamente l’opposto del Belgio, dove le stelle sono tante, ma la squadra non c’è.
Il Diavoli Rossi, reduci da grandi risultati (contro Irlanda e Ungheria, meno con la Svezia) arrivati grazie alla generosità delle difese avversarie, dissoltesi dopo lo svantaggio, si presenta alla grande stasera a Lille, con un primo quarto d’ora da favola. Occasioni a ripetizione e gol di Nainggolan con una bomba da fuori di impressionante precisione. Poi, però, esce fuori il Galles, che non demorde e passo dopo passo riguadagna campo. A fine primo tempo avrà fatto il doppio dei tiri degli avversari, dominato la statistica del possesso palla (chi l’avrebbe mai detto?) e raggiunto il meritato pareggio grazie al colpo di testa di Ashley Williams da corner. Il centrocampo belga è sotto accusa. I trequartisti, in fase di non possesso, salgono a pressare i tre difensori centrali avversari, costringendo Nainggolan e Witsel ad accorciare su Allen e Ledley, lasciando ampi spazi alle loro spalle per gli inserimenti di Bale e Ramsey. Sulle fasce poi Meunier e Jordan Lukaku non riescono quasi mai a contrastare efficacemente Gunter e Taylor.
Wilmots, finora tutt’altro che un genio della tattica, recepisce e prova a cambiare qualcosa nel secondo tempo con Fellaini per Ferreira Carrasco. Il centrocampista dello United si piazza al fianco di Witsel, lasciando a Nainggolan la possibilità di avanzare più avanti. La ripresa si apre nuovamente con un Belgio all’arrembaggio, ma il Galles risponde di nuovo senza clamore, senza strafare, passo dopo passo. Ritorna a governare il gioco, nonostante gli accorgimenti di Wilmots, e trova il 2-1 con Robson-Kanu al 55′. L’ex attaccante del Reading, da oggi senza contratto, riceve in area da Ramsey, stoppa la palla, si gira, mandando incredibilmente al bar Meunier e Fellaini con una finta sola e resta solo contro Courtois. Sinistro chirurgico e 2-1. Clamoroso a Lille! A pochi passi dal confine con la madre patria, i tifosi belgi accorsi sugli spalti non possono crederci. Quando vincere, se non quest’anno, vicino casa e con una squadra fortissima? Il Belgio parte all’arrembaggio, il Galles sembra arretrare il proprio baricentro, ma alla fine entra in campo Vokes per lo stremato Robson-Kanu e, dopo 5 minuti, gira in porta di testa la palla che mette fine ai sogni di gloria dei Diavoli Rossi. 3-1 e tutti a casa.
Sarà dura svegliarsi domani per Wilmots e compagnia bella. Un’occasione gettata al vento, chiaramente, perché il Galles è stato sottovalutato da molti, ma era una squadra alla portata di questo Belgio e poi ci sarebbe stato il non irresistibile Portogallo in semifinale. Quando ricapita? Eppure la sconfitta non è figlia di un episodio, non è un evento casuale in un grande cammino. Le premesse c’erano tutte. La partita contro l’Italia aveva già fatto scattare l’allarme rosso: una squadra più debole, ma meglio organizzata aveva battuto con un secco 2-0 i campioni del Belgio. Wilmots aveva parlato di Azzurri scorretti, di sconfitta immeritata, ma contro l’Irlanda, fintanto che è durato lo 0-0, la sua squadra ha veramente rischiato di non superare neanche il turno. C’è voluto un errore degli avversari per far sbloccare la partita e, di lì a poco, far partire la goleada. Idem contro l’Ungheria dopo una partita così e così contro la Svezia. Il Belgio contro squadre bene organizzate in difesa ha sempre trovato difficoltà a sfondare, mentre è andato di goleada di fronte ad avversari sbilanciati in avanti alla ricerca del pari.
Bravissimi i gallesi, che avevano incontrato i Diavoli Rossi due volte nelle qualificazioni senza mai perdere (un pari ed una vittoria) e sapevano di non dover lasciare sguarnita la propria metà campo porgendo il fianco alle micidiali ripartenze di De Bruyne e Hazard. Anche sotto 1-0 Coleman è stato bravo a far mantenere la calma ai suoi, facendoli ripartire dalle cose semplici, senza riversarsi eccessivamente in avanti. Di fatto è stato un dominio gallese, cosa ancor più incredibile del punteggio finale. Il quadrato di centrocampo, con Ledley e Allen vertici bassi, Ramsey e Bale vertici alti, ha letteralmente distrutto la pessima tattica difensiva belga. I Dragoni hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, andando a chiudere addirittura con due gol di vantaggio. Peccato, veramente peccato, per gli squalificati Davies e Ramsey. La scellerata regola dell’azzeramento delle diffide in semifinale d’altra parte non lascia scampo, è praticamente impossibile arrivare alle partite decisive per stabilire le finaliste con l’undici al completo. Ad ogni modo per il Galles è festa grande, con l’Inghilterra a casa già da una partita poi, è quasi un sogno per gli appassionati di calcio di una delle maggiori nazioni rugbystiche del mondo. Bale ritrova il compagno Ronaldo in semifinale: finora meglio il primo, mercoledì prossimo chissà!