Oramai è fatta, Hulk (29) è in dirittura d’arrivo in Cina per firmare il nuovo contratto con lo Shanghai Sipg. Il brasiliano arriverà domani alle ore 9:55 locali all’aeroporto di Pechino per poi dirigersi alla volta di Shanghai.
Le cifre dell’affare sono assolutamente folli: 55 milioni di euro per il cartellino e 22 milioni di euro all’anno per il giocatore, che lo rendono il secondo più pagato al mondo, solo alle spalle di Messi, che ne percepisce 24.
La stessa cifra che lo Zenit versò nelle casse del Porto nel 2012. Con la squadra russa Hulk ha vinto un campionato e una coppa nazionale, aggiudicandosi il premio di miglior giocatore nel 2013 e di capocannoniere nel 2015.
Lo Zenit ha concluso l’ultima stagione lontana dalla vetta, dato che la Russian Premier League è stata vinta dal CSKA Mosca, ma Hulk si è distinto con grandi prestazioni, concludendo l’annata con 23 gol in 39 partite.
Ora il colosso brasiliano tornerà in Asia, per la seconda volta nella sua carriera. Dopo gli esordi in Brasile, Hulk è partito alla volta della J League giapponese, indossando le maglie del Kawasaki Frontale, del Sapporo e infine del Tokyo Verdy prima di trasferirsi al Porto.
A Shanghai troverà il connazionale Elkeson, ma soprattutto una squadra estremamente competitiva che ha visto sfumare le opportunità di titolo, dato che non vince da cinque giornate, ma è riuscita ad arrivare ai quarti di finale della AFC Champions League.
Il contributo di Hulk sarà fondamentale, ma la società deve ora assolutamente pensare di liberarsi degli esuberi, e il nome più accreditato per lasciare lo Shanghai Sipg è quello di Asamoah Gyan, il quale percepisce uno stipendio niente male: 16 milioni di euro all’anno, per essere costantemente infortunato e oltretutto una riserva, dato che il giovane Kouassi ha scalato posizioni nelle gerarchie dell’allenatore svedese.
A fronte di queste spese folli, senza criterio (dato che l’offerta iniziale per il giocatore ammontava a 25 milioni) è lecito chiedersi: quanto può perdurare un sistema che non produce degli utili, bensì delle profonde perdite?