Germania-Slovacchia 3-0: dominio teutonico, Julian Draxler über Alles

(Matthias Hangst/Getty Images)

La Germania di uno spento Özil e di un opaco Müller, trova il suo trascinatore in Julian Draxler che, unito all’apporto in zona gol di un ritrovato Mario Gomez, trascina la nazionale di Joachim Löw ai quarti di finale con una gara magistrale, dominata dal primo all’ultimo minuto.

La Slovacchia teme il peggio, quasi mette le mani avanti, sin dall’approccio al match, presentando una formazione a forte vocazione difensiva. In difesa Gyomber gioca titolare sulla sinistra al posto di Hubocan, mentre Skriniar va a dar man forte a centrocampo al fianco di Hamsik e Hrosovsky, facendo traslocare Kucka sull’out di destra al posto del ben più offensivo Mak. Duris di punta è l’unica novità offensiva, visto che sostituisce il falso nueve Duda. In realtà, quello che a prima vista potrebbe sembrare un 4-3-3, altro non è che un 4-5-1 dal baricentro bassissimo, se non letteralmente schiacciato nella propria area di rigore. Weiss e Kucka agiscono più in copertura davanti ai rispettivi terzini che a fianco dell’unica isolata punta Duris. O forse è la forza travolgente di questa Germania che impedisce agli undici di Kozak di allungarsi in avanti.

Löw dispone i suoi con il classico 4-2-3-1, con Kimmich terzino destro in luogo di Höwedes e Draxler titolare sulla trequarti insieme ad ÖzilMüller, dietro all’unica punta Gomez. Götze, bocciato, va in panchina. L’impatto con il match è devastante per gli slovacchi. In 15 minuti vengono letteralmente bersagliati di tiri da tutte le parti. Quello al volo di Boateng dopo un corner all’8′ finisce in rete, mentre Kozacik riesce a salvare i suoi dal raddoppio sul rigore di Özil al 14′. Non c’è speranza, però. Draxler si esalta nell’uno contro uno ed inizia una ripetuta sfida coi suoi marcatori, battendoli miseramente di volta in volta ed arrivando quasi sempre indisturbato in area di rigore. Tutta la squadra tedesca gioca nella metà campo slovacca, con l’eccezione dell’isolato ed inoperoso Neuer, spettatore non pagante dall’altra parte del terreno di gioco. Hummels e Boateng fungono quasi da centrocampisti bassi, con Khedira e Kroos davanti a loro pronti ad innescare le punte o i terzini in proiezione offensiva, oltre poi ad inserirsi a turno al limite dell’area avversaria per tentare la conclusione da fuori.

Sembra di vedere uno di quegli spot pubblicitari del “ti piace vincere facile?“. La Slovacchia non c’è e Draxler al 43′ semina per l’ennesima volta il panico nella difesa avversaria, penetrando in area e servendo a Gomez la palla del 2-0. Ironia della sorte, il primo tiro in porta della Slovacchia, un pericoloso colpo di testa di Kucka salvato con un gran guizzo da Neuer, era arrivato esattamente un minuto prima. Come dire “ci avete provato? Ora pagate!”. Nel secondo tempo Kozak prova a smuovere qualcosa, ma gli equilibri non cambiano. Draxler trova persino il gol in mischia da corner dopo un colpo di testa di Hummels ed il 3-0 che in un altro ottavo di finale sarebbe suonato perentorio, oggi a Lille sembra quasi andare stretto alla Germania.

E’ una dimostrazione di forza rivolta a tutte le avversarie rimaste in tabellone: finora nessuno aveva vinto con un margine del genere e con una prestazione tanto a senso unico. In più bisogna considerare il fatto che non tutti gli undici mandati in campo da Löw hanno giocato alla loro altezza. Alcuni hanno decisamente deluso e questo fa pensare che la squadra abbia persino un buon margine di miglioramento. Con 2 euro da scommettere su una coppia a scelta tra Draxler-GomezÖzil-Müller, pochi avrebbero scelto i primi alla vigilia di questo europeo. Eppure oggi, ancor di più che nelle gare del girone, è emersa l’evidente differenza di condizione. Gomez non è un giocatore di gran movimento, ma per ora fa quel che deve fare, la butta dentro. Cosa che non sta riuscendo a Müller che, seppure non sia un centravanti classico, sappiamo bene quanto sia abituato a segnare. Il paragone Draxler-Özil poi, in questo momento, non sta in piedi. Troppo più in forma DraxlerÖzil sembra il fantasma di se stesso e non sfrutta nemmeno le facili occasioni che gli si presentano per invertire la rotta. Oggi per lui almeno due sanguinosi errori: uno dal dischetto, l’altro con un destro di controbalzo a botta sicura da dentro l’area di rigore. Draxler invece giganteggia su tutti, sfoderando una prestazione superlativa e presentandosi ai quarti di finale come uno dei migliori giocatori di Euro 2016. Adesso la Germania affronterà la vincente tra Italia e Spagna. Comunque vada, sembra difficile che i favori del pronostico non protendano per i panzer.

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.