Chissà stavolta con chi se la prenderà il Portogallo. Mentre nell’aria vibrano ancora alibi e rimostranze per il pareggio con gli islandesi, stasera Cristiano Ronaldo e soci dovrebbero prendersela con quelli che vedono tutte le mattine quando si fanno la barba. I lusitani sbagliano tutto quello che è possibile sbagliare, il dato sul possesso palla viene buono solo per gli onanisti del pallone, stasera c’era da fare gol e gli uomini di Santos si sono inventati qualsiasi cosa per graziare Almer. Ridacchia l’Austria, ride di gusto l’Ungheria, prima del girone manco fossimo tornati indietro di 60 anni. I magiari non hanno più i vari Puskás e compagnia bella, il Portogallo invece ha in campo il più forte giocatore della sua storia (il compianto Eusebio di certo non si offenderebbe). CR7 tradisce ma è troppo facile scaricare su di lui questo peso.
Nel primo tempo il Portogallo colleziona occasioni da gol, ma in avvio rischia grosso quando Harnik non trova lo specchio da posizione favorevole, giusta una parentesi nel monologo portoghese, con Quaresma che fa di tutto, bene e male, come viene, compreso lasciarsi andare a qualche parolina di troppo con Rizzoli. Fa piacere che Mr Trivela abbia conservato un buon ricordo della lingua italiana, almeno è rimasto qualcosa dei suoi trascorsi a Milano. Nani e Ronaldo sbagliano a ripetizione, complici i riflessi di Almer. L’Austria ci prova, senza esagerare, CR7 ci prova ancora di più ma c’è Almer a sbarrargli la strada. Allucinante l’ultima mezz’ora, con gli austriaci tutti rintanati dietro e il Portogallo che non riesce a segnare. Al 79esimo finalmente l’occasione per punire gli avversari, Hinteregger commette fallo su CR7, rigore che più rigore non si può, della trasformazione si incarica proprio l’asso del Real Madrid. Tutto secondo copione fino a qui, ma è l’epilogo a sorprendere: portiere battuto, palla sul palo.
Ronaldo non se ne fa una ragione, sperava di festeggiare meglio il sorpasso su Luis Figo in quanto a presenze in nazionale – ben 128 – ma gli undici metri che gli hanno regalato una Champions poche settimane fa stavolta gli voltano le spalle. A voler fare quelli del “bicchiere mezzo pieno“, sottolineiamo la prestazione di Guerreiro, davvero ottimo, a Dortmund quest’anno si divertiranno con le sue scorribande sulla sinistra. Koller esce con un punticino senza aver fatto granché per meritarlo, limita le incursioni di Alaba mettendolo a ridosso degli attaccanti, molle l’approccio, anche per le condizioni fisiche di alcuni uomini. Fuchs, tra i più attesi, ha dato tutto con il Leicester, Harnik avrebbe potuto piazzare la zampata da tre punti su un’invitante palla di Prodl ma prende male il tempo, ma potremmo continuare la lista. La situazione del gruppo F vede gli ungheresi in testa a quattro lunghezze, seguono Islanda e Portogallo a due, chiude l’Austria con un solo punticino. Decisiva l’ultima tornata del girone, i lusitani troveranno la sorprendente Ungheria: vincere è obbligatorio.