Niente da fare, Roy Hodgson l’ha rifatto. Dopo il deludente pareggio contro la Russia nel match d’esordio, l’allenatore inglese persevera col suo strano 4-3-3 e rischia di far uscire anticipatamente i suoi, se non fosse per un ravvedimento nella ripresa che salva il match, la qualificazione e, probabilmente, la sua panchina! Il derby con il Galles è una delle partite più attese dell’europeo oltremanica, soprattutto per la cenerentola guidata da Bale, vogliosa di dimostrare di aver raggiunto il livello dei ben più quotati inglesi.
Chris Coleman raccoglie i buoni spunti offerti dal primo match, manda in campo Robson-Kanu in avanti al posto di Jonathan Williams e recupera gli acciaccati Hennessey e Ledley. Il suo Galles è una squadra quadrata, solida, che lotta su tutti i palloni a centrocampo ed è sempre pronta a ripartire con le sue stelle Ramsey e Bale. L’Inghilterra, al contrario, è molto più molle, con i tre centrocampisti adattati (Dier è un difensore, Alli un trequartista, Rooney un attaccante) che non riescono a rimanere uniti come reparto e i due esterni, Sterling e Lallana, decisamente troppo leggeri. Così, dopo 42 minuti di inutile scontro, con enorme dispendio di energie fisiche per annullarsi a vicenda senza creare quasi mai occasioni da gol, arriva all’improvviso il vantaggio gallese firmato da Bale. Di nuovo su punizione, di nuovo su errore dell’estremo difensore avversario. Sarà un caso? Hart come Kozacik: tiro mancino forte, ma non imparabile. I gallesi esultano, gli inglesi imprecano.
Al 46′ ecco il mea culpa di Hodgson: fuori Sterling e Kane, dentro Sturridge e Vardy. Non è una totale conversione sulla via di Damasco, ma un passo indietro rispetto all’idea tattica adottata sin dall’inizio di questo europeo sì. Sturridge si sposta sulla fascia, con Rooney e Lallana sulla stessa linea, Vardy davanti, Dier e Alli dietro, in una sorta di 4-2-3-1. La nuova disposizione regala maggiori potenzialità in fase offensiva alla nazionale dei tre leoni, ma continua a non garantire abbastanza uomini di sostanza a centrocampo. Lampante l’assenza di Milner, un elemento che sembrava indispensabile per gli equilibri di questa squadra e che invece continua a restare relegato in panchina. Ad ogni modo il Galles ha speso troppo nel primo tempo per poter mettere in difficoltà gli avversari sulla mediana nel corso della ripresa. Joe Allen è sempre maestoso nei suoi recuperi difensivi, Ramsey è praticamente dappertutto, ma Ledley paga una condizione precaria (40 giorni fa l’infortunio al perone) e gli esterni Gunter e Taylor restano troppo schiacciati dietro. Al 56′ Vardy in mischia regala il pari agli inglesi dopo una serie di conclusioni e ribattute in area gallese, dando il via ad un assedio lungo 35 minuti. Chris Coleman si potrebbe accontentare anche del pari, tanto che toglie l’ormai inutile punta Robson-Kanu per il centrocampista Jonathan Williams, mentre Hodgson gioca il tutto per tutto col ragazzino Rashford al posto di Lallana. I quattro attaccanti inglesi in campo costringono la retroguardia dei Dragoni agli straordinari, ma proprio quando il pareggio sembrava ormai acquisito, ecco che la caparbietà di Sturridge, che sfrutta una serie di rimpalli favorevoli, porta l’Inghilterra sul 2-1. Beffardo il suo tiro di punta sul disperato tentativo di salvataggio di Hennessey.
Peccato per il Galles, che ha giocato una partita gagliarda, ma effettivamente un po’ troppo sulla difensiva. L’Inghilterra in fin dei conti ha dominato in lungo ed in largo nel secondo tempo. Il dubbio che resta ai tifosi inglesi è se lo strano 4-3-3 impostato da Hodgson all’inizio delle prime due partite non abbia forse finito con lo sminuire l’enorme potenziale offensivo a disposizione. Con un reparto avanzato così fenomenale, lasciare in panchina tre attaccanti su cinque, tra cui Vardy e Sturridge, è veramente un delitto. Soprattutto in considerazione del fatto che i loro sostituti, Sterling e Lallana, non sembrano per nulla all’altezza. Lo stesso centrocampo, con Rooney e Alli mezze ali, non funziona e questo è abbastanza chiaro.
Vedremo se ora Hodgson troverà il modo di cambiare il suo undici iniziale senza aspettare di trovarsi nuovamente con le spalle al muro. Oggi a fine primo tempo l’Inghilterra era ultima con un solo punto, al pari della Russia, col Galles inarrivabile a 6 e la Slovacchia, prossima avversaria, a 3. Vardy e Sturridge hanno letteralmente stravolto questa situazione, portando i Three Lions in vetta davanti a Galles e Slovacchia. Ora un pari nell’ultimo match significa qualificazione. Per il Galles invece si profila l’ennesima battaglia all’orizzonte. Sarà uno scontro molto fisico quello contro la Russia nell’ultima giornata, ma un pari qualificherebbe la squadra di Chris Coleman. Il C.T. dei Dragoni deve stare attento, però: giocare per lo 0-0 non è detto che sia un bene per la sua squadra, che oggi quando si è trovata nella situazione di dover gestire il vantaggio prima ed il pareggio poi, ha finito col soccombere. Poi certo, c’è Gareth Bale e chissà, forse anche Akinfeev cadrà nella maledizione dei suoi calci piazzati!