Galles-Slovacchia 2-1: non solo rugby, ai Dragoni la battaglia di Bordeaux

C’è tanta lotta nella sfida tra Galles e Slovacchia, d’altro canto come poteva non essere così tra due nazioni che fanno, rispettivamente, del rugby e dell’hockey le loro passioni principali. Non c’è di meglio per i tifosi accorsi a Bordeaux, in particolare per la marea umana in maglia rossa, che segue l’esordio alla fase finale di un europeo dei Dragoni e si ritrova a festeggiare già i primi 3 punti. Non è stato facile, nulla può essere facile contro questa Slovacchia.

Chris Coleman prova a sorprendere gli avversari schierando una squadra senza punte, ma con tre giocatori offensivi intercambiabili davanti: Jonathan Williams, Ramsey e Bale. In realtà il fenomeno del Real finirà col fare il cosiddetto falso nueve, estremo offensivo di un 3-4-3 molto mobile (anche i terzini e i difensori laterali si scambiano spesso), ancorato alla certezza Joe Allen in mezzo al campo. Dall’altra parte la Slovacchia attornia Hamsik con una sorta di 4-3-3 in cui il giocatore del Napoli ha ampia autonomia di movimento tra le due linee, andando talvolta a prendere la posizione di trequartista in un 4-2-3-1.

Troppi numeri, troppa tattica. In campo si era detto che non sarebbe stato un Hamsik vs. Bale, ma i primi 10 minuti smentiscono. Hamsik dopo 180 secondi si invola verso la porta saltando tutta la difesa avversaria, batte il portiere, ma Ben Davies in scivolata fa il miracolo che salva il risultato. Passano 7 minuti e Bale su punizione porta avanti i suoi, grazie anche all’errore del portiere Kozacik che si muove dalla parte sbagliata. La Slovacchia accusa il colpo ed esce di fatto dal campo. Il Galles è troppo impegnato a non prenderle per potersi portare sul 2-0. Tocca a Kozak intervenire nel secondo tempo per invertire il trend: dentro Duda e Nemec, fuori Hrosovsky e Duris, con Hamsik arretrato in posizione di mediano e 4-2-3-1 in pianta stabile. La magia vuole che basti un minuto perché Duda si involi in area su assist di Mak per il gol del pari. Come accaduto nel primo tempo, la squadra che subisce la rete scompare dal campo. Stavolta tocca al Galles e Coleman attende 10 minuti per capirlo, ma poi cambia strategia: Robson-Kanu e Ledley per Edwards e Jonathan Williams. I Dragoni, con una punta vera, ritornano a pungere, trovando giovamento da un Bale spostato più dietro e finalmente nel vivo del gioco. Robson-Kanu non è un fenomeno, ma è fresco e prima serve un appetitoso assist a Ramsey (alta la sua conclusione aerea), poi trasforma in gol un dribbling finito male del gioiello dell’Arsenal, che si era allungato il pallone. Il tiro non è tecnicamente ineccepibile, ma qui conta l’efficacia. E’ 2-1. Nel finale gli slovacchi si riversano in avanti, ma difendere e combattere è il mestiere principale dei gallesi. In contropiede Bale e Ramsey sprecano a ripetizione ed alla fine il risultato va anche stretto ai Dragoni.

Luci ed ombre nelle prestazioni dei giocatori slovacchi, con i subentrati Duda e Nemec decisamente meglio dei titolari Duris e Hrosovsky, mentre Hamsik si erge a migliore in campo dei suoi. Male anche Weiss, molto meglio Mak dall’altra parte. Il totem Skrtel invece si fa notare più per le botte che distribuisce a destra e a manca, che per le chiusure difensive. Anche il portiere Kozacik non vive la sua giornata migliore, sulla coscienza resta la rete di Bale, su punizione tutt’altro che irresistibile. Nel Galles il migliore in campo è decisamente Joe Allen, dominatore del centrocampo, primo difensore e primo attaccante della squadra di Coleman. E’ un autentico uomo ovunque, sempre pronto al recupero come all’inserimento offensivo. Bale davanti, inutile dirlo, trascina letteralmente i suoi, mentre Ramsey non è così incisivo, soprattutto quando arriva col fiatone nel finale. Ottima la prova difensiva di tutta la squadra, ma su tutti è Ben Davies a meritare le lodi di allenatore e tifosi.

La Slovacchia forse temeva l’esordio contro una squadra così motivata, ma d’altro canto questa poteva sembrare la partita più abbordabile del girone, per cui adesso in chiave qualificazione si fa veramente dura. Servirà fare punti in entrambe le gare contro Russia ed Inghilterra, cercando di vincerne almeno una. Compito arduo, ma non impossibile per la squadra di Kozak. Discorso opposto per il Galles che fa suoi i primi tre punti e giocherà le prossime partite con la consapevolezza di avere le carte in regola per passare al turno successivo, ora più che mai.

Luca Petrelli

Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.

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