Brilla anche la Francia se coperta di Payet

Allons, enfants de la patrie ma non troppo perché la Francia ha vinto ma senza convincere, come spesso accadde nelle gare inaugurali delle competizioni tra nazionali. La tensione si è fatta sentire e, purtroppo, fuori dal campo ancora più che nel rettangolo verde: è inutile nascondersi dietro ad un dito, la paura è un fantasma con cui conviveremo per tutti gli Europei.

Sul prato dello Stade de France, i transalpini hanno sudato le proverbiali sette camicie contro una Romania decisamente ben messa in campo da Iordanescu e pronta per la kermesse europea. Ad un primo tempo noioso, eccezion fatta per qualche brivido scivolato lungo la schiena di Lloris e Tatarusanu, risponde una ripresa ricca di spunti e reti: la Francia va in vantaggio con un gol di testa di Giroud, viziato da un netto fallo dell’attaccante francese sull’estremo difensore della Fiorentina. La Romania, miglior difesa delle qualificazioni, non ha mai mollato e ha meritato il momentaneo pareggio, ottenuto grazie ad un calcio di rigore trasformato da Stancu. Quando la partita sembrava concludersi sul risultato di parità, Payet, come solo il miglior Houdinì sapeva incantare, tira fuori il coniglio dal cilindro e regala la prima gioia ai tifosi transalpini che, però, avranno qualche preoccupazione di troppo.

A vincere veramente sono state però le misure di sicurezza che, dopo aver reclamato un allarme bomba in sala stampa nel pomeriggio, hanno controllato agevolmente la situazione sia dentro che fuori dal campo, nella fan zone vicina alla Torre Eiffel. La Francia che tifa e vive a trecentosessanta gradi questo Europeo va a letto sorridente, in attesa di scoprire chi tra Svizzera e Albania potrà candidarsi al ruolo di probabile seconda nel girone di qualificazione.

Nonostante l’esultanza liberatoria successiva al gol di Payet, Deschamps resta piuttosto turbato. La difesa della selezione francese non ha retto benissimo l’impatto della Romania, nazionale che punta più sull’equilibrio difensivo che non sul gioco offensivo; anche il centrocampo francese non ha entusiasmato: la presenza di Kantè, Pogba (tra i peggiori) e Matuidi tutti insieme ha costretto Dimitri Payet ad abbassare notevolmente il suo baricentro per prendere il pallone e gestirlo. Non sembrerebbe dunque utopico vedere Cabaye in campo già dalla prossima sfida, pronto a gestire le geometrie dei transalpini. In avanti Griezmann è sembrato piuttosto assente mentre Giroud è stato un vero e proprio guerriero: al suo possente fisico, che lo rende un maestro nelle sponde aeree, ha aggiunto uno spirito di sacrificio che si può quasi definire patriottico.  Mentre la Francia è alla ricerca di un vero e proprio centravanti, Gignac scalpita in panchina…

Gianmarco Galli Angeli

Classe 96. Aspirante giornalista e telecronista, coltiva la sua passione scrivendo per tuttocalcioestero.it. E' un amante sfrenato degli intrecci specie quando a fondersi sono calcio e storia, lato poetico in una vita fatta di prosa.

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