Guida Euro 2016, Gruppo A: la Svizzera

Svizzera Euro 2016

Orologi, banche, neutralità e cioccolata, il nome Svizzera è spesso accompagnato a luoghi comuni, speriamo di cuore che a queste figure trite e ritrite non si aggiunga la combo “giovane & talentuosa” che ha accompagnato ogni uscita della rappresentativa rossocrociata negli ultimi anni. Non perché non lo sia, gioventù e talento ci sono, ma sono rimaste solo parole e ne abbiamo le scatole piene. Chi scrive si trova ogni volta ad aspettare un exploit elvetico che non arriva mai, Godot al confronto era un dilettante, sarà per l’imprinting dovuto a quella squadra che nel lontano 1994 faceva sognare. Quel mondiale conquistato dopo quasi 30 anni, quel gruppo creato da Hodgson che poteva vantare i vari Sforza, Sutter e Chapuisat, i più attempati si ricorderanno anche del portiere Marco Pascolo, passato da Cagliari senza incantare. Quella squadra arrivò agli ottavi di finale, risultato eguagliato nei mundial 2006 e 2014. La sensazione è che questo movimento, nonostante i bei talenti sfornati, non riesca a schiodarsi da lì.

La Svizzera si è fatta onore nel girone di qualificazione, nonostante un avvio non semplice, il secondo posto alle spalle dell’Inghilterra di Hodgson (sic) è valso il biglietto per la Francia. Un gruppo, quello che prenderà parte a Euro 2016, “giovane & talentuoso”, con qualche esclusione che fa rumore. La più chiassosa, ma in una qualche preventivata, è quella di Gokhan Inler. All’ex Udinese ultimamente è andato tutto male. Prima il passaggio in grande stile al Napoli, dove non ha mai pienamente convinto, poi il trasferimento – sempre accompagnato da grandi aspettative – al piccolo Leicester, un cambio al ribasso per il centrocampista. Morale della favola? I partenopei hanno disputato una grande stagione e nessuno lo ha rimpianto, le Volpi d’Inghilterra hanno fatto ancora meglio, centrando un titolo che rimarrà per sempre nella storia. Inler ha giocato poco o niente, Ranieri in caso di bisogno gli ha preferito King e così, mentre tutti festeggiavano, il capitano della Svizzera restava in disparte, perdendo nel frattempo valore di mercato, fascia della nazionale e alla fine pure la maglia rossocrociata. Dramma a fosche tinte.

Tornando alle esclusioni del ct Petković, ricordato in Italia per i trascorsi sulla panchina della Lazio, restano a casa pure Lustenberger, Stocker, l’ex Palermo Kasami e Timm Klose, giocatori che hanno avuto un peso nella fase precedente. Aleggia la sensazione che questo per la Svizzera sia l’inizio di una mezza rivoluzione, una squadra sempre più “giovane e talentuosa”, speriamo che non resti incompiuta e per far sì che le cose cambino serve il passaggio alla fase a eliminazione diretta. Sono comunque presenti tre elementi che giocano dalle nostre parti, si tratta di Widmer, Dzemaili e Lichsteiner, da considerare poi gli elementi con un recente passato in serie A come Behrami, Shaqiri e Von Bergen.

ANALISI TECNICO-TATTICA

L’11 giugno la carriera di Vladimir Petković arriverà a uno spartiacque, concludendo un percorso intrapreso tanti anni fa. Le origini sono balcaniche (è nato a Sarajevo e possiede le cittadinanze croata e bosniaca), come suggerisce il cognome, la sua formazione calcistica però è tutta elvetica. Una storia cominciata nelle serie inferiori: la Challenge League sulla panchina del Malcantone Agno, poi Belinzona, la promozione in Super League e l’ascesa, passando per Young Boys, una parentesi in Turchia al Samsunspor, il Sion e la Lazio, con la quale ha sollevato al cielo la Coppa Italia dopo un’indimenticabile finale contro la Roma. A 43 anni Petković è considerabile un tecnico ancora giovane ma c’è già una solida gavetta alle spalle, un commissario tecnico che ha già trovato la propria identità e non intende cambiare in Svizzera. Pochi dubbi circa lo schema, uno di quelli che Petko apprezza di più, 4-2-3-1, il concetto chiave è sempre quella di sfruttare i movimenti del riferimento avanzato per fare male con gli inserimenti dei centrocampisti. Chiaro, no? Caldissimo pure il 4-3-3, senza comunque snaturare l’idea di fondo. Peccato per l’assenza di Josip Drmic, uno che avrebbe fatto comodo, finito fuori gioco per un infortunio al ginocchio, questa squadra però ha talento e lo mette in mostra soprattutto in mezzo al campo.

Vladimir Petković
Vladimir Petković

Petko apprezza molto lo schieramento difensivo a tre, ma la rosa a disposizione è più congeniale ai quattro dietro, i due terzini sono di primissimo livello. Ricardo Rodríguez ha un piedino d’oro, prezioso sulle palle inattive, Stephan Lichsteiner invece è lo spirito guerriero di questa squadra, un martello che non si ferma mai, capitano della nazionale fresco di quinto scudetto consecutivo: garanzia. Fabian Schär è decisamente più fresco, il tutto secondo il già citato copione della squadra “giovane e talentuosa”, ha aiutato l’Hoffenheim a salvarsi e adesso dovrà dare una mano al suo compagno Djorou, giocatore che qualche erroretto lo fa. Attenzione. Dicevamo prima del centrocampo, Behrami e Dzemaili sono elementi di qualità, gente che farà comodo a Petko, potete scommetterci. Riflettori su Xhaka, giovane e talentuoso davvero, che avesse i numeri si è capito al momento dell’esordio da 18enne col Basilea, il giocatore del Borussia Mönchengladbach sulle spalle porta il numero 10 e la magia per accendere l’azione offensiva. Fate attenzione anche al giovane Zakaria, a portare esperienza toccherà a Fernandes. Di lingue ne parla tanta, inglese, francese e spagnolo, Fabian Frei saprà farsi capire anche da Petkovic, ritagliando un buon minutaggio. Passiamo ora al reparto avanzato e qui arriva qualche problema. Shaqiri dovrebbe aver molto spazio, lo Stoke l’ha rivitalizzato dopo la grigia esperienza interista, i numeri li ha ma adesso tocca farli pesare. Embolo è un giocatore che ha tutto per far bene, ricordiamoci però che ha soli 19 anni e che viene da brutti fastidi a un ginocchio. Seferovic dovrebbe partire titolare. Derdiyok è l’unico del pacchetto avanzato a superare i 25 anni, largo ai giovani.

LA STELLA

Basta scherzi adesso, per Xherdan Shaqiri questo è l’esame della maturità. Da tempo parliamo del suo talento, ha soprannomi tipici del folletto dai piedi fatati – che di solito portano una certa sfiga – quali “Il Nano Magico” e il “Messi delle Alpi”, in Francia dovrebbe agire partendo da destra a supporto del puntero, con la licenza di fare come gli pare, meglio ancora se il tutto si conclude con il suo classico mancino sul primo palo. Sa fare gol, sa farli fare, se il Bayern Monaco ha puntato su di lui quando aveva solo 20 anni un motivo ci sarà. Non un giocatore perfetto, è anzi ancora a metà del guado, un po’ come tutta la nazionale svizzera, a ottobre però compirà 25 anni e di promesse non si vive. Ha azzeccato la mossa l’estate scorsa, dopo mesi poco esaltanti in nerazzurro, con la maglia dello Stoke ha ritrovato giocate e sicurezza, i Potters per lui hanno sborsato una cifra mai spesa, quasi 17 milioni, per tornare un giocatore di prima fascia deve scintillare in Francia, oppure resterà uno “bravo, ma…”. Xherdan, ti accontenti di questo?

Xherdan Shaqiri
Xherdan Shaqiri

LA SORPRESA

Ha 19 anni ma definire “sorpresa” uno che è già uomo mercato da tempo pare riduttivo, tuttavia Breel-Donald Embolo non ci ha ancora fatto vedere chi è. E forse, per il momento, non lo sa neppure lui. Nel corso della sua breve carriera ha già coperto varie posizioni, nascendo giocatore di fascia per poi farsi via via attaccante. Parliamo di uno che a 17 segnava in Champions League, tutto lascia pensare a una carriera da predestinato, peccato per la lesione al tendine della rotula destra rimediato un paio di settimane fa. Per lui è giusto affrontare certe esperienze, il ragazzo ha un buon carattere ed è benvoluto da tutto l’ambiente, sorridente e generoso, lo dimostra anche a suon di assist. Il Basilea l’ha messo sotto contratto fino al 2019 ma dopo l’ultimo campionato – vinto – le voci di mercato si sono fatte sempre più insistenti.

Breel-Donald Embolo
Breel-Donald Embolo

PROSPETTIVE

Torniamo dove eravamo partiti, dell’esperienza a Euro 2016 rimarrà qualcosa in più del ricordo di una squadra “giovane & talentuosa”? Sulla carta, una meraviglia, la Svizzera però dovrà scoprirsi pratica, pure brutta all’occorrenza, tramutando in truppa un delizioso gruppo di fatati cherubini. Tutto lavoro che tocca a Petko, un tecnico capace ma che in Italia non è riuscito a fare il passetto in più, franando sotto il peso di dinamiche più grandi di lui. L’argenteria da mettere in mostra è pregevole, farla brillare non è però scontato considerando che alcune situazioni tattiche sono poco chiare. Chi sarà il punto di riferimento avanzato? Seferovic o Embolo? Differenza di non poco conto, a seconda della punta cambia tutto in materia di circolazione palla e atteggiamento in fase di non possesso. 4-3-3? Va bene, ma Shaqiri e Mehmedi dovranno rincorrere i terzini e non lesinare qualche calcetto. Hanno voglia e malizia per farlo? Tanti sono gli interrogativi, compresi quelli relativi alla tenuta atletica di Lichsteiner, che da anni corre senza sosta, ma ora basta chiacchiere. Necessario passare la fase a gironi, missione possibile, servono risultati solidi. Giovani & talentuosi sì, ma conta fare risultato.

CONVOCATI

Pos. Giocatore Data Nascita Squadra
P Yann Sommer 7 dicembre 1988 Borussia Mönchengladbach (Germania)
P Marwin Hitz 18 settembre 1987 Augsburg (Germania)
P Roman Bürki 14 novembre 1990 Borussia Dortmund (Germania)
D Stephan Lichtsteiner 16 gennaio 1984 Juventus (Italia)
D François Moubandje 21 giugno 1990 Tolosa (Francia)
D Nico Elvedi 30 settembre 1996 Borussia Mönchengladbach (Germania)
D Steve von Bergen 10 giugno 1983 Young Boys (Svizzera)
D Michael Lang 8 febbraio 1991 Basilea (Svizzera)
D Ricardo Rodríguez 25 agosto 1992 Wolsfburg (Germania)
D Johan Djourou 18 gennaio 1987 Amburgo (Germania)
D Fabian Schär 20 dicembre 1991 Hoffenheim (Germania)
C Fabian Frei 8 gennaio 1989 Mainz (Germania)
C Granit Xhaka 27 settembre 1992 Arsenal (Inghilterra)
C Valon Behrami 19 aprile 1985 Watford (Inghilterra)
C Denis Zakaria 20 novembre 1996 Young Boys (Svizzera)
C Blerim Džemaili 12 aprile 1986 Genoa (Italia)
C Gélson Fernandes 2 settembre 1986 Rennes (Francia)
C Xherdan Shaqiri 10 ottobre 1991 Stoke City (Inghilterra)
A Breel Embolo 14 febbraio 1997 Basilea (Svizzera)
A Haris Seferović 22 febbraio 1992 Eintracht Francoforte (Germania)
A Shani Tarashaj 7 febbraio 1995 Everton (Inghilterra)
A Admir Mehmedi 16 marzo 1991 Bayer Leverkusen (Germania)
A Eren Derdiyok 12 giugno 1988 Kasımpaşa (Turchia)

 

About Paolo Bardelli 2098 Articoli
Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.