Guida Euro 2016, Gruppo D: la Turchia

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Il movimento calcistico turco si trova indubbiamente in uno dei periodi più neri della propria storia recente. La Federazione locale è stata investita negli ultimi anni da una serie di scandali legati a corruzione e scommesse, con l’Uefa che dal 2011 ha iniziato a presentare il salatissimo conto, facendo calare come una mannaia una serie di provvedimenti che hanno pesantemente colpito i club della capitale. Besiktas, Fenerbache e Galatasaray hanno pagato il prezzo maggiore, vista l’esclusione dalla Coppe Europee subita rispettivamente nel 2011, 2013 e 2016, con i bonus milionari legati alla partecipazione delle due principali competizioni continentali che hanno preso il largo dalla Capitale, causando un preoccupante indebitamento delle società coinvolte. Anche la Nazionale, dopo le stupefacenti cavalcate fino alle semifinali in Giappone nel 2002 e in Austria nel 2008, non ha saputo più ripetersi, mancando la qualificazione ai due Mondiali successivi, nonché all’ultima edizione della rassegna continentale. Per questo motivo la qualificazione agli imminenti Campionati Europei di Francia arriva come una benedizione per tutto il Paese, che finalmente può tornare a sognare grazie al cavallo di ritorno Fatih Terim, tornato sulla panchina della Nazionale dopo l’ultima parentesi conclusasi nel 2009.

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L’Imperatore ha aperto il suo terzo regno nell’agosto del 2013 a qualificazione per il Brasile ormai compromessa, puntando tutti i propri sforzi in ottica di Francia 2016. Dopo una partenza a salve (5 punti nelle prime 5 giornate) le “Stelle Crescenti” del Bosforo hanno iniziato a carburare, inanellando una serie di risultati importanti, tra cui un secco 3-0 contro l’Olanda, che ha di fatto sancito l’eliminazione degli Oranje, il 2-0 contro la Repubblica Ceca e infine la vittoria contro l’Islanda nell’ultimo turno. Tre punti fondamentali perché hanno permesso ai turchi di salire direttamente sull’aereo per la Francia senza dover passare dai playoff in virtù del miglior punteggio tra le terze di tutti i gironi. Il Paese ora è in fermento in attesa dell’esordio bollente contro la Croazia che potrebbe giù risultare decisivo ai fini della classifica finale, ma il morale delle truppe dell’Imperatore Terim è alle stelle e, anche sulla spinta emozionale di una campagna mediatica di grande impatto, di sicuro in Francia non ci sono venute da semplici spettatori.

ANALISI TECNICO-TATTICA

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La Turchia fonda la propria architrave tattica sulla quantità più che sulla qualità, specialmente a centrocampo, il reparto che più di tutti viene infoltito in modo da spingere gli avversari sugli esterni e sfruttare il fisiologico vantaggio garantito dalla linea di fondo. Proprio per questo motivo Terim ha quasi sempre utilizzato un duttile 4-2-3-1 che molto probabilmente verrà adottato anche in Francia, anche se non di rado ha optato per un più offensivo 4-3-3. In porta la certezza si chiama Volkan Babacan; la retroguardia sarà composta dai veterani Hakan Balta e Mehmet Topal al centro, anche se il ct ha spesso utilizzato il giovane Semih Kaya. Sulle fasce spazio a Caner Erkin (neo-acquisto dell’Inter) e Gokhan Gonul, con Sener Ozbayrakli come primo sostituto. A centrocampo i due mediani saranno Selcuk Inan, uno dei pretoriani di Terim, e la giovane promessa Ozan Tufan, insidiato però da Nuri Sahin, tornato finalmente a disposizione e più che mai desideroso di rimettersi in luce dopo alcuni anni trascorsi nel buio delle infermerie europee. Dietro all’unica punta Burak Yilmaz, spazio ai tre fantasisti su cui peseranno le maggiori responsabilità offensive: larghi sugli esterni ci saranno il capitano Arda Turan e l’estro di Hakan Calhanoglu, mentre in mezzo troverà posto con molta probabilità Oghuzan Ozyakup, folletto del Besiktas a cui sarà data piena libertà di movimento e inventiva. Detto della punta Yilmaz, occhio anche al classe ‘91 Cenk Tosun, che insidierà non poco l’attaccante che ha saltato per infortunio quasi tutta l’ultima parte di stagione trascorsa tra le fila del Beijing Guoan.

LA STELLA

 

TurkeyÕs Arda Turan (R) vies for the ball with Andraz Struna of Slovenia during the pre-Euro 2016 football friendly match at Stadium Stozice in Ljubljana, Slovenia on June 5, 2016. / AFP / Jure Makovec/AFP (Photo credit should read JURE MAKOVEC/AFP/AFP/Getty Images)

In origine era Hakan Sukur, oggi le chiavi della squadra sono affidate al degno erede Arda Turan. Il centrocampista del Barcellona è reduce da una stagione non troppo esaltante a livello personale nel club, spesso relegato in panchina a fare da backup ai mostri sacri della mediana blaugrana. Ma il pretoriano di Terim (colui che lo volle tra le fila del Galatasaray sin dall’età di 12 anni), con la maglia della Nazionale ha regalato parecchie soddisfazioni ed emozioni ai propri tifosi, come le prestazioni monstre fornite nelle due partite più decisive di tutto il cammino di qualificazione, ovvero le “finali” contro Olanda e Repubblica Ceca. Turan non è nuovo al grande palcoscenico europeo: nel 2008 fu uno dei principali autori della sorprendente campagna turca con due reti in tre match disputati, siglando anche uno dei rigori con cui la Turchia riuscì ad accedere alle semifinali ai danni della Croazia. Ma oggi è tutta un’altra storia. Con la 10 sulle spalle e la fascia di capitano al braccio, il generale Turan avrà l’onere e l’onore di trascinare i propri uomini tra le insidie del cammino europeo, coadiuvato da tanti altri elementi di spicco, tra cui Hakan Calhanoglu, ormai consacrato come uno dei talenti più puri della scuola calcistica turca.

LA SORPRESA

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Sono diversi gli uomini convocati da Terim che vale la pena tenere d’occhio poiché potrebbero rappresentare delle piacevoli sorprese per addetti ai lavori e non solo. Fatte già le dovute valutazioni su Calhanoglu, ormai riconosciuto come una delle stelle di questa Nazionale, gli Europei 2016 saranno un’ottima vetrina per il ventitreenne Oghuzan Ozyakup, trequartista del Besiktas già individuato come uno dei più promettenti talenti del panorama calcistico turco. Il prodotto del vivaio dell’AZ Alkmaar ha vestito anche la maglia dell’Arsenal nel 2008, prima di essere ceduto ai bianconeri di Istanbul, dove nell’ultima stagione è stato uno dei grandi protagonisti della vittoria del campionato collezionando 31 presenze, condite da 9 reti e 7 assistenze. Dotato di grande velocità con la palla tra i piedi, il suo punto di forza resta il gioco dietro le punte, dove ha la possibilità non solo di innescare i compagni, ma anche di concludere spesso e volentieri a rete. Terim ha riposto grande fiducia al giovane, tanto da affidargli le chiavi della manovra offensiva della squadra fin da subito nonostante la giovane età e l’inesperienza a livello internazionale. Occhi puntati anche sul 21enne Ozan Tufan, diventato in poco tempo uno dei perni del centrocampo affianco alla “chioccia” Inan non facendo rimpiangere il lungodegente Sahin, e il classe ’97 Emre Mor, attaccante appena tesserato dal Borussia Dortmund.

PROSPETTIVE

Come ogni competizione internazionale che si rispetti è necessario individuare un cosiddetto “Girone della Morte”. E se vi state ancora chiedendo quale potrebbe essere, ecco che il Gruppo D è quello che fa al caso vostro. Spagna, Croazia, Repubblica Ceca e Turchia, siamo certi, daranno vita a una sorta di battaglia all’ultimo sangue, visto che tutte e quattro le Nazionali hanno carattere e personalità per strappare il pass per la fase successiva. La Spagna, in cerca di riscatto dopo la delusione mundial, probabilmente parte un gradino davanti alle avversarie per via di uno spessore tecnico maggiore, ma anche la Croazia, come sempre del resto, si presenta ai blocchi di partenza come una delle squadre più temibili della kermesse per via non solo delle grandi individualità a disposizione, ma anche per una grande organizzazione tattica. Elemento su cui fonda le proprie speranze anche la Turchia, che, in virtù anche di una Repubblica Ceca meno competitiva rispetto al recente passato, può tranquillamente pensare di giocarsi il secondo posto proprio con i croati. Proprio per questo motivo gli ottavi di finale sono un traguardo accessibile per la squadra di Terim, che potrebbe addirittura attentare a qual cosina in più anche in virtù dei pirotecnici precedenti del 2008.

Pos. Giocatore Data Nascita Squadra
P Volkan Babacan 12 agosto 1988 Istanbul Basaksehir (Turchia)
P Onur Kivrak 1 gennaio 1988 Trabzonspor (Turchia)
P Harun Tekin 17 giugno 1989 Bursaspor (Turchia)
D Semih Kaya 24 febbraio 1991 Galatasaray (Turchia)
D Hakan Balta 23 marzo 1983 Galatasaray (Turchia)
D Ahmet Yilmaz Calik 22 giugno 1994 Genclerbirigi (Turchia)
D Gokhan Gonul 4 gennaio 1985 Fenerbache (Turchia)
D Ismail Koybasi 10 luglio 1989 Besiktas (Turchia)
D Sener Ozbayrakli 23 gennaio 1990 Fenerbache (Turchia)
C Nuri Sahin 5 settembre 1988 Borussia Dortmund (Germania)
C Hakan Calhanoglu 8 febbraio 1994 Bayer Leverkusen (Germania)
C Selcuk Inan 10 febbraio 1985 Galatasaray (Turchia)
C Arda Turan 30 gennaio 1987 Barcellona (Spagna)
C Olcay Sahan 26 maggio 1987 Besiktas (Turchia)
C Oguzhan Ozyalkup 23 settembre 1992 Besiktas (Turchia)
C Mehmet Topal 3 marzo 1986 Fenerbache (Turchia)
C Ozan Tufan 23 marzo 1995 Fenerbache (Turchia)
C Caner Erkin 4 ottobre 1988 Fenerbache (Turchia)
C Yunus Malli 24 febbraio 1992 Mainz (Germania)
C Volkan Sen 7 luglio 1987 Fenerbache (Turchia)
A Cenk Tosun 7 giugno 1991 Besiktas (Turchia)
A Burak Yilmaz 15 luglio 1985 Beijing Guoan (Cina)
A Emre Mor 24 luglio 1997 Borussia Dortmund (Germania)