La giornata di ieri, 6 giugno 2016, rimarrà impressa a lungo nella memoria dei tifosi interisti, in quanto ha segnato la fine dell’era morattiana per immettersi nel futuro, assieme al Suning Commerce Group, ma il rapporto fra Inter e Repubblica Popolare nasce decenni fa.
L’Inter è stata la prima società italiana a disputare una serie di partite in Cina, nel 1978. Mao Zedong era morto da due anni, la Banda dei Quattro, il cui intento era continuare la politica rivoluzionaria del Grande Timoniere era stata sovvertita dal riformista Deng Xiaoping, salito al potere e intenzionato a far svoltare una Cina estremamente travagliata e povera, sia dal puto di vista economico che culturale a seguito delle distruzioni durante il periodo della Rivoluzione Culturale. Nel periodo di instabilità politica, ne aveva risentito anche il calcio, tanto che non si disputarono campionati dal 1966 al 1972, anno in cui si riprese a giocare con i Five Ball Meeting Game, una manifestazione che oltre il calcio comprendeva volley, basket, ping-pong e badminton. Nel 1976 una nuova interruzione, proprio a causa della morte di Mao.
Dal punto di vista sportivo, Deng Xiaoping durante il regime di Mao, ha cercato di instaurare rapporti con gli altri paesi mediante il calcio: negli anni ’50 attraverso una serie di partite con l’Ungheria di Puskas, mentre nel 1964 toccò al club brasiliano di Madureira, il quale l’anno precedente si era recato a Cuba per omaggiare Che Guevara e Fidel Castro. Furono episodi singolari, in un contesto di totale isolamento, in quanto la Repubblica Popolare era fuori sia dalla FIFA che dal Comitato Olimpico, in quanto entrambi hanno riconosciuto Taiwan, la Cina dei nazionalisti. Dopo gli anni bui della Rivoluzione Culturale, il governo di Deng riprese i suoi scambi bilaterali attraverso lo sport e l’Inter fu la prima squadra italiana a recarsi in Cina nel 1978.
I nerazzurri, due giorni dopo aver trionfato in Coppa Italia contro il Napoli, nel pieno periodo dei mondiali argentini, si recarono alla volta dell’oriente per disputare quattro partite amichevoli a Pechino, Hangzhou e Canton. La comitiva interista era composta da 17 giocatori, dirigenti e il tecnico Bersellini. Si imbarcò su un Boeing 707 della compagnia aerea nazionale pakistana (l’unico paese ad avere il permesso di sorvolo in Cina) da Malpensa a Pechino. Ventinove ore di volo con scali ad Atene, Damasco e Rawalpindi.
La prima partita si disputò nella capitale, il 10 giugno, con l’esordio di Beccalossi appena acquistato dal Brescia per un miliardo e mezzo, e ritorno in campo per un tempo a un anno dal ritiro di Mazzola. Di fronte uno stadio gremito da 80.000 persone, andò in scena un pareggio per 1-1 contro la nazionale cinese, con le reti di Wang Chang Tai e Scanziani. Il 14 giugno la prima sconfitta, per 1-0 contro la rappresentativa di Pechino e successivamente, il trasferimento a Hangzhou, nella replica della sfida alla Cina, questa volta terminata in pareggio, con autogol di Cozzi e la prima rete nerazzurra di Beccalossi.
La nazionale cinese, dopo la parentesi dei GANEFO (leggi qui), fece il suo ingresso nella AFC nel 1974 a discapito di Israele e Taiwan. A margine dei giochi asiatici in Iran, i padroni di casa e il Kuwait furono promulgatori della votazione per l’esclusione di Israele, data la profonda crisi di quegli anni nei confronti degli stati arabi, in particolar modo nel Canale di Suez. Il presidente della federazione, Abdul Rhaman si attenne a quanto deciso dalle votazioni, con 17 membri favorevoli, 13 contrari e 6 astenuti. Successivamente, sempre per mozione dell’Iran fu approvato l’ingresso della Cina nell’AFC. Due anni più tardi, sempre sul suolo iraniano, la nazionale guidata da Nian Weisi conquistò il bronzo alla sua prima apparizione in Asian Cup, battendo l’Iraq per 1-0 nella finalina.
L’Inter concluse il suo percorso di amichevoli nel Canton, con l’unica vittoria, battendo per 3-1 la rappresentativa locale, prima di trasferirsi verso Hong Kong, (guardarsi in differita le partite del mondiale) per tornare a Milano il giorno seguente.
“E’ gente seria, affidabile, attenta, decisa a imparare e farsi largo. Ancora pochi anni e saranno all’avanguardia” è il commento di mister Bersellini.
Nacquero i primi tifosi nerazzurri cinesi e 3 mesi dopo la nazionale cinese venne in Italia per uno stage tecnico. Naturalmente, come primo avversario scelsero l’Inter: si arrivò così all’amichevole giocata a San Siro il 10 settembre 1978. Finì 6-2 per i nerazzurri. Trentotto anni dopo la Cina è uscita dal letargo e dal suo isolamento, pronta a riprendersi la sua centralità nel mondo e un vecchio alleato come l’Inter.