I campioni del mondo in carica sono pronti a legittimare il proprio dominio nel vecchio continente. La Germania di Joachim Löw si presenta a Euro 2016 come una delle favorite alla vittoria finale.
Il ciclo vincente del calcio tedesco è iniziato al termine del mondiale casalingo del 2006, dove la Germania arrivò terza, eliminata dagli azzurri di Marcello Lippi poi campioni del Mondo, per conquistare un bronzo nella finalina vinta contro il Portogallo. Al termine della manifestazione Klinsmann lasciò la panchina e la Federcalcio tedesca scelse come suo successore Löw. Il compito è quello di portare la Germania ai vertici del calcio mondiale e inizialmente il neotecnico, per Euro 2008, si è affidato a un mix di esperienza e giovani talenti, con Ballack, Klose e Oliver Neuville assieme al talento spumeggiante di Schweinsteigher, Podolski e Lahm. La Germania arrivò in finale battendo con il risultato di 3-2 sia il Portogallo che la Turchia, per poi arrendersi in finale alla Spagna per mano di Fernando Torres. Si confermava la maledizione con le finali, ben quattro perse a un mondiale, e la terza nel campionato europeo.
La grande mutazione della Germania avvenne nel mondiale di Sudafrica 2010, si presentò una nazionale multietnica, i cui simboli erano i nuovi arrivi: Jerome Boateng, Mesut Ozil e Sami Khedira, a cui si aggiungeva un Thomas Muller esploso proprio quell’anno al Bayern Monaco, che era giunto fino in finale di Champions League per poi perdere contro l’Inter. La Germania con il suo mix esplosivo stupisce tutti demolendo Inghileterra e Argentina segnando quattro gol a entrambe, per poi arrendersi nuovamente alla Spagna in semifinale, sempre 1-0, stavolta fu Puyol a segnare la rete decisiva.
La Germania come la conosciamo oggi, era ben diversa da quella di molti anni fa, la filosofia di gioco è cambiata radicalmente, dall’esaltazione della forza del Mein Kampf, alla Samba. Dallo straripante impatto fisico di Gerd Muller al grande dinamismo di Thomas Muller. Dopo un’altra manifestazione conclusa a un passo dalla finale, l’Europeo di Ucraina e Polonia, finalmente arriva la consacrazione in Brasile. Gli uomini di Löw sono inarrestabili e in semifinale, schiantano i verdeoro per 7-1 in quello che sarà conosciuto poi come il Mineraizo. La finale si disputa contro gli avversari di sempre dell’Argentina, terza finale fra le due compagini e terzo confronti a partire dal mondiale del 2006. Anche questa volta sono i tedeschi a trionfare, con la forza dei propri giovanissimi, sul cross di Schrulle, la spaccata di Goetze regala alla Germania il quarto mondiale.
Il Calcio tedesco è un modello, non solo dal punto di vista economico e per il gioco espresso, ma anche per il mix fra diverse culture e la capacità di valorizzare i propri giovani. A discapito di un nuovo cambio generazionale in atto, la Germania è alla ricerca del quarto successo agli europei, pronta a spodestare il ciclo spagnolo che si avvia verso la fine.
ANALISI TECNICO TATTICA
Joachim Löw è solito schierare la Germania con il 4-2-3-1, ma potrebbe presentare una variante anche con il 4-3-3 visto agli scorsi mondiali. La porta sarà difesa dal migliore nel suo ruolo, Manuel Neuer, reduce dal quarto scudetto consecutivo con il Bayern Monaco, è un assoluto veterano con la maglia tedesca, con 64 presenze. La difesa può rappresentare il punto debole di questa Germania, in particolar modo nei terzini, ruoli che verranno ricoperti da Hector (del Colonia) e da Rudigger della Roma. Il primo è sicuramente un giocatore affidabile, 26 anni e 32 presenze nell’ultimo campionato, ma sicuramente non abituato a grandi palcoscenici. Il difensore giallorosso invece è reduce da una stagione che soprattutto nei primi periodi, ha visto più luci che ombre. La coppia di centrali è ben consolidata, con Boateng e Matts Hummels, quasi sicuramente la nuova coppia del Bayern Monaco, dato che l’oramai ex capitano del Dortmund ha deciso di trasferirsi in Baviera.
A centrocampo Khedira affiancherà Toni Kross, allo juventino il compito di rompere il gioco e di inserirsi negli spazi, mentre il madridista avrà le chiavi del centrocampo, con il compito di impostare l’azione. Alternativa a questo ruolo molto delicato è Bastian Schweinstaiger, reduce da una stagione travagliata al Manchester United. Il regista avanzato sarà Mesut Ozil, vincitore della classifica degli assist in Premier League, in grado di accelerare notevolmente la manovra di attacco e di verticalizzare per gli attaccanti e gli esterni. Sulle ali agiranno Julian Draxler e Thomas Muller, ma non mancano le alternative, con Sanè, Schrulle e Podolski pronti a dare il loro contributo. Il vero dubbio è quello della punta centrale: attaccante fisico o falso nueve per dare più imprevedibilità alla manovra? In tal senso si giocano una maglia da titolare Mario Gomez e Goetze. L’ex attaccante della Fiorentina è rinato con la maglia del Besiktas, mentre l’eroe del mondiale brasiliano ha vissuto un’altra stagione ai margini al Bayern Monaco, anche per colpa degli infortuni.
LA STELLA
Sicuramente il giocatore più rappresentativo di questa Germania è Thomas Muller, prototipo perfetto di attaccante moderno, in grado di ricoprire egregiamente tutti i ruoli, dall’ala (preferibilmente a destra), alla seconda punta alla prima punta. In questa stagione Muller ha dato il meglio di se al fianco di Lewandowski, segnando ben 32 reti in 49 partite fra campionato e coppe. Dal punto di vista realizzativo questa annata ha rappresentato il salto di qualità per Muller, che si appresta a vivere l’ennesima competizione internazionale da protagonista. Thomas si esalta con la maglia della propria nazionale, e ai mondiali ha già segnato ben 10 gol, cinque per edizione, conquistando a soli 22 anni il titolo di capocannoniere in Sudafrica, al pari di Villa, Sneijder e Forlan. Dotato di un fisico importante (1,86), Muller è in grado di giocare egregiamente sulla fascia, ma da il meglio di se in area di rigore, dove nonostante la mole, arriva sempre per primo sul pallone con movimenti fulminei.
Altra stella fondamentale per le sorti della Germania sarà Toni Kross, leader della propria nazionale e del Real Madrid, con il quale ha conquistato recentemente una Champions League da assoluto protagonista.
LA SORPRESA
Questa Germania presenta nuovi volti molto giovani e i più interessanti sono Kimmich del Bayern Monaco e Sanè dello Schalke 04.
Kimmich ha vissuto una stagione da protagonista da Guardiola, che lo ha plasmato rendendolo un centrocampista già maturo. Nato come mediano, spesso è stato riadattato da difensore centrale a causa degli innumerevoli infortuni in quel reparto di campo. Il giovane tedesco non si è fatto spaventare dalle richieste del proprio allenatore, facendosi trovare pronto per questa nuova sfida. Kimmich è uno dei talenti più interessanti nel panorama europeo, e sicuramente avrà modo di mettersi in mostra durante la manifestazione per far rifiatare Khedira.
Sanè è stato un autentico crack nella stagione dello Schalke, classe 1996, ha disputato un’eccellente stagione, con 8 gol e 6 assist per i compagni. Con le sue accelerazioni è in grado di spaccare in due la partita e sarà sicuramente un’arma utilissima per Joachim Löw a partita in corso.
PROSPETTIVE
La Germania campione del mondo vuole vincere questo europeo e confermarsi ancora una volta come la miglior squadra. Il girone non rappresenterà grossi affanni, inserita nel gruppo C con Ucraina, Nord Irlanda e Polonia, solo quest’ultimi rappresentano una vera insidia, dato il doppio confronto durante il girone di qualificazione, nel quale i polacchi hanno trionfato in casa per 2-0. Obiettivamente saranno pochi gli avversari in gradi di impensierire una squadra solida come la Germania: vi è la Francia padrone di casa, che ha positivamente impressionato durante quest’ultime uscite, a discapito degli innumerevoli infortuni che hanno tolto a Dechampes alcuni uomini chiave. Anche l’Inghilterra è un avversario temibile, in particolar modo per la forza dell’attacco con Kane e Vardy poronti a rendersi protagonisti in questo europeo, ma i leoni peccano per la tenuta difensiva dei due centrali. Infine vi è il Belgio, con un mix davvero impressionante di talenti, a cui però manca un leader come Vincent Kompany.
Anche la Germania ha le sue pecche, soprattutto nel reparto arretrato, palesate durante la bruttissima amichevole persa contro la Slovacchia. Se Joachim Löw saprà trovare le giuste distanze fra i reparti e valorizzare i propri terzini, la coppa si farà molto più vicina.
CONVOCATI
Pos. | Giocatore | Data nascita | Squadra |
---|---|---|---|
P | Manuel Neuer | 27 marzo 1986 | Bayern Munich |
P | Bernd Leno | 4 marzo 1992 | Bayer Leverkusen |
P | Ter Stegen | 30 aprile 1992 | Barcellona (spa) |
D | Skhodran Mustafi | 17 aprile 1992 | Valencia (spa) |
D | Benedikt Höwedes | 29 febbraio 1988 | Schalke 04 |
D | Mats Hummels | 16 dicembre 1988 | Borussia Dortmund |
D | Emre Can | 12 maggio 1992 | Liverpool |
D | Antonia Rudiger | 11 novembre 1983 | Roma (ita) |
D | Jonas Hector | 29 settembre 1984 | Colonia |
D | Julian Weigl | 8 settembre 1995 | Borussia Dortmund |
C | Joshua Kimmich | 8 febbraio 1995 | Bayern Monaco |
C | Sami Khedira | 4 aprile 1987 | Real Madrid (Spa) |
C | Bastian Schweinsteiger | 1 agosto 1984 | Manchester United (ing) |
C | Mesut Özil | 15 ottobre 1988 | Arsenal (Ing) |
C | André Schürrle | 6 novembre 1990 | Wolfsburg |
C | Lukas Podolski | 4 giugno 1985 | Galatasaray (tur) |
C | Thomas Müller | 13 settembre 1989 | Bayern Munich |
C | Julian Draxler | 20 settembre 1993 | Wolfsburg |
C | Toni Kroos | 4 gennaio 1990 | Real Madrid (spa) |
C | Mario Götze | 3 giugno 1992 | Bayern Munich |
A | Leroy Sanè | 11 gennaio 1996 | Schalke 04 |
A | Mario Gomez | 10 luglio 1985 | Besiktas (tur) |