Guida Euro 2016, Gruppo B: la Slovacchia

Sono oramai passati ben 23 anni da quel 1 gennaio del 1993. Quel giorno Repubblica Ceca e Slovacchia si divisero e sancirono la fine della Repubblica Cecoslovacca. A livello calcistico, però, la nazionale cecoslovacca ci manca molto. Campione europeo nel 1976, due finali mondiali nel 1934 e nel 1962, argento nelle olimpiadi di Tokyo nel 1964 e oro in quelle di Mosca. Prima di essere sciolta occupava la diciannovesima posizione nel Ranking Fifa. Ma questa è un’altra storia.

La Slovacchia in questi ultimi anni è riuscita a qualificarsi ai mondiali in Sudafrica del 2010, riuscendo tra l’altro a passare il girone ai danni dell’Italia di Marcello Lippi, e quest’anno è arrivata seconda dietro alla Spagna nel gruppo C delle qualificazioni all’Europeo, precedendo la più quotata Ucraina guadagnandosi l’accesso alla fase finale senza dover ricorrere alla pericolosa appendice del play-off. Una dimostrazione di forza, quindi, da parte della compagine slovacca, capace di battere le Furie Rosse a domicilio e di perdere dignitosamente in casa degli attuali Campioni d’Europa, oltre ad aver centrato la preziosissima vittoria esterna in terra ucraina nel match inaugurale del girone di qualificazione.

Un percorso entusiasmante, confermato anche dalla netta affermazione ottenuta contro la Germania ad Augsburg: nonostante i Campioni del Mondo presentassero molte seconde linee, la squadra di Kozak ha dimostrato di essere un gruppo granitico, all’interno del quale si muovono alcune interessanti individualità. Gioventù e sfrontatezza: con queste qualità, la Slovacchia rischia di essere una pericolosissima mina vagante del Gruppo B, dove sfiderà Galles, Russia e Inghilterra.

ANALISI TECNICO-TATTICA 

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La Slovacchia arriva agli Europei in uno stato di forma eccezionale, come testimoniano le vittorie ottenute nelle ultime amichevoli pre-Europeo.  Kozak punta molto su un 4-2-3-1 formato da tanto fisico e fantasia. In porta Kozacik, portiere del Viktoria Plzen, è una certezza. La difesa è decisamente tosta e si basa sull’esperienza di Skrtel e Durica, con Hubocan e Pekarik che agiranno sulle fasce. A centrocampo la forza fisica di Kucka e Hrosovski sarà al servizio della fantasia di Weiss, Duda e soprattutto di capitan Hamsik. Davanti si contenderanno un posto uno tra Duris e Nemec.

Durante il cammino verso Francia ’16, però, la Slovacchia ha dimostrato di poter saper interpretare anche altri moduli, dal 4-5-1 al 4-3-3 passando per il 4-4-2, mantenendo inalterati i risultati. Una duttilità tattica che potrebbe risultare assai preziosa per la compagine di Kozak, che può far ruotare i propri uomini anche in base all’avversario che, di volta in volta, si troverà dinnanzi al proprio cammino. E che potrebbe risultare determinante, ad esempio, nella sfida contro la più quotata Inghilterra, altra selezione che farà della sfrontatezza e gioventù i propri punti di forza.

LA STELLA

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Capitano del Napoli e della nazionale. Senza ombra di dubbio il giocatore più talentuoso. Marek Hamsik è il faro che illuminerà il percorso della nazionale slovacca. Dopo il buon mondiale del 2010 (da giovanissimo) e le sue quattordici reti in sessantaquattro presenze, ci si aspetta il definitivo salto di qualità europeo per Marekiaro, che con la sua visione di gioco e le sue bombe dal limite può veramente fare la differenza. Se dovesse fare un’ottima competizione continentale, trattenerlo sotto il Vesuvio sarebbe impossibile e le sirene spagnole (Atletico Madrid) saranno voci difficilmente non ascoltabili. Le fortune slovacche, ed un’eventuale qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, passa inevitabilmente dai suoi piedi: con un Hamsik in forma strepitosa, nulla è precluso.

 

LA SORPRESA 

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Attenzione a Ondrej Duda. Il mercato parla chiaro. Il ragazzo del Legia Varsavia è seguito da molte squadre, tra cui anche l’Inter allenata da Mancini. Con la nazionale, Kozak l’ha provato molto spesso anche da prima punta ma inizialmente si pensa che il giocatore dovrà sgomitare per trovare spazio in campo. Centrocampista offensivo, negli ultimi anni in Polonia si è fatto privilegiare maggiormente come uomo-assist che per le proprie capacità realizzative, a differenza di quanto mostrato ad inizio carriera, in giovanissima età, nel campionato slovacco. Nella recente amichevole con la Germania, pur non essendo andato a segno nel ruolo di prima punta, si è fatto apprezzare per il lavoro svolto a servizio della squadra, in un’interpretazione tattica molto più simile ad un “falso nueve” rispetto a quella di centravanti puro. L’Europeo è sicuramente l’occasione migliore per poter sbocciare e compiere il definitivo salto di qualità, sognando ad occhi aperti lo sbarco in qualche lega europea d’elite.

PROSPETTIVE

La nazionale slovacca si presenta ai nastri di partenza con buone possibilità di centrare la qualificazione agli ottavi di finale. L’Inghilterra è una brutta bestia da domare,  ma contro Galles e Russia la squadra di Kozak può  dire la propria ed ottenere un altro storico risultato dopo quello colto, sei anni fa, in terra sudafricana. D’altronde, la Slovacchia è una compagine ostica, rognosa e ben organizzata, in grado da dar filo da torcere a qualunque nazionale gli si pari davanti agli occhi. Vero “Furie Rosse” e “Panzer”?

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Nato a Siniscola, in provincia di Nuoro, in una notte d'ottobre del 1993, sin da quando è un bambino si appassiona al calcio. Raggiunta la maturità in terra sarda, decide di spostarsi a Milano per star vicino al suo grande amore, l'Inter.
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