Guida Euro 2016, Gruppo B: la Russia

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Un paese immenso, con un potenziale bacino di talenti enorme. Ed invece, in maniera simile a quella italica, la Russia si presenta all’Europeo in una situazione ai limiti del tragico. Privata del suo elemento più talentuoso, l’osseta Dzagoev, oltre che di Zhirkov, di Kuzmin e di Cheryshev – tutti out per infortunio – gli zar si presentano alla rassegna continentale con poca qualità tecnica e una rosa tra le più vecchie (età media di oltre 29 anni).

E pensare che qualche anno fa si guardava a questa rassegna con potenziale soddisfazione. Il campionato europeo under17 vinto tre anni fa, ed il secondo posto conseguito due anni dopo nell’europeo under19 (sconfitti in finale solo dall’imbattibile Spagna) lasciavano presagire la possibilità di ringiovanire la rosa con nuovi talenti. Ed invece, una gestione dei giovani imbarazzante e mediocre ha portato per il momento a buttare via tutto quanto di buono fatto. Di quella nazionale, solo due giocatori (Yakuba e Golovin) hanno giocato in Russian Premier League nell’ultima stagione, mentre il portiere Mitryushkin è stato costretto ad emigrare in Svizzera a gennaio per trovare minutaggio. Pressochè dispersi tutti gli altri, finiti nel dimenticatoio tra campionati riserve e seconde squadre, confinate in seconda serie o ancor più giù, senza possibilità di migliorare o affermarsi ad alti livelli.

ANALISI TECNICO-TATTICA

 

russiaUna premessa inevitabile, che permette di capire come, nel 4-4-2 che verrà disegnato da Slutskiy, ci si affiderà molto alla fortuna e – soprattutto – alla spina dorsale del suo CSKA, con cui ha vinto il titolo in campionato. Davanti ad Akinfeev, la coppia centrale sarà composta ancora una volta dagli eterni Vasily Berezutskiy ed Ignashevich, con il tedesco naturalizzato russo Neustadter che verosimilmente partirà solo dalla panchina; sulle corsie laterali, spazio a Schennikov e Smolnikov. In mediana, accanto a Denisov (reduce da una stagione disastrosa culminata con la retrocessione della Dinamo) è ballottaggio tra Oleg Ivanov e il sopracitato Golovin: nati entrambi come trequartisti, saranno costretti ad abbassarsi in mediana per provare a dare geometrie e un po’ di qualità ed ordine alla squadra. Gli esterni saranno Shatov e Kokorin: per quest’ultimo si tratta della chiamata per la definitiva esplosione o, alternativamente, rimanere una promessa mai sbocciata. Davanti, spazio a Dzyuba e Smolov, trentacinque goal in due in RPL. Il primo (15 goal) sarà l’ariete, mentre il secondo (20) avrà il compito di svariare su tutto il fronte offensivo.

LA STELLA

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Trovare una stella a questa squadra è oggettivamente complicato. Proviamo ad individuarla in Fedor Smolov, capocannoniere dell’ultimo campionato. Scuola Dinamo Mosca, ha avuto alle spalle tante annate negative sia dal punto di vista realizzativo (appena 4 reti realizzate tra il 2010/11 ed il 2013/14) sia dal punto di vista delle prestazioni. Lo scorso anno il passaggio all’Ural gli porta fiducia e – soprattutto – il ritrovato feeling con il goal, 8 in stagione, che contribuiscono alla salvezza con gli arancioneri e stimolano l’attenzione del Krasnodar. Pienamente ripagata: per la prima volta in carriera va in doppia cifra, segna ben 20 reti e per altre 9 risulta decisivo con un assist per i compagni. Ancora relativamente giovane (è un classe 1990), capace di giocare su tutto il fronte offensivo, è chiamato a trascinare la squadra in questa competizione.

LA SORPRESA

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Sarà forse Oleg Ivanov il regista di questa squadra? Possibile. In quella posizione è stato provato da Slutskiy nell’amichevole contro la Repubblica Ceca (persa poi 2-1). Gioca in Cecenia, al Terek Grozny, solitamente in posizione più avanzata. Destro naturale, è dotato di ottima tecnica e grande intelligenza tattica. Cresciuto nello Spartak, ha vagato nella provincia tra Khimki, Kuban, Krylya Sovetov, Rostov ed infine il Terek. La sensazione è che, se fosse rapido di gambe quanto lo è con la testa, avrebbe potuto ritagliarsi un’altra carriera. Pecca un po’ in zona goal (solo uno nell’ultima stagione), ma i nove assist messi a referto sono indicativi di un giocatore che mette soprattutto in condizione di far segnare. Da almeno un paio di stagioni è uno dei giocatori russi più decisivi in campionato.

PROSPETTIVE

Superare il girone sarà già un successo per la Russia. Se la sfida contro l’Inghilterra appare molto complicata, con le esordienti Galles e Slovacchia fare i tre punti è possibile (ma non facile, contrariamente a quanto si possa pensare). Occorrerà valutare in particolare la tenuta di una difesa lenta, impacciata e con ormai molti anni sulle spalle, specie quando di fronte si troverà Gareth Bale. Tutto quanto arriverà di più oltre alla qualificazione alla fase ad eliminazione diretta sarà considerato un successo.

 

CONVOCATI

Nr. Pos. Nome Giocatore Data di Nascita
1 P Igor Akinfeev 8 aprile 1986 CSKA Mosca
12 P Yuri Lodygin 26 maggio 1990 Zenit San Pietroburgo
16 P Guilherme (BRA) 12 dicembre 1985 Lokomotiv Mosca
2 D Roman Shishkin 27 gennaio 1987 Lokomotiv Mosca
3 D Igor Smolnikov 8 agosto 1988 Zenit San Pietroburgo
4 D Sergey Ignashevich 14 luglio 1979 CSKA Mosca
5 D Roman Neustadter (GER) 18 febbraio 1988 Schalke 04 (Germania)
6 D Aleksey Berezutskiy 20 giugno 1982 CSKA Mosca
14 D Vasily Berezutskiy 20 giugno 1982 CSKA Mosca
21 D Georgi Schennikov 27 aprile 1991 CSKA Mosca
 7 C Igor Denisov 17 maggio 1984 Dinamo Mosca
8 C Denis Glushakov 27 gennaio 1987 Spartak Mosca
11 C Pavel Mamaev 17 settembre 1987 Krasnodar
13 C Aleksey Golovin 30 maggio 1996 CSKA Mosca
15 C Roman Shirokov 6 luglio 1981 CSKA Mosca
17 C Oleg Shatov 29 luglio 1990 Zenit San Pietroburgo
18 C Oleg Ivanov 4 agosto 1986 Terek Grozny
19 C Aleksandr Samedov 19 luglio 1984 Lokomotiv Mosca
20 C Dmitri Torbinskiy 28 aprile 1984 Krasnodar
23 C Dmitri Kombarov 22 gennaio 1987 Spartak Mosca
9 A Aleksandr Kokorin 19 marzo 1991 Zenit San Pietroburgo
10 A Fedor Smolov 9 febbraio 1990 Krasnodar
22 A Artem Dzyuba 22 agosto 1988 Zenit San Pietroburgo
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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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