Guida Euro 2016, Gruppo E: la Svezia

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Croce gialla su sfondo blu. Questa è la bandiera nazionale svedese, speculare a quella delle altre nazioni della penisola scandinava ma diversa di colore: senza dubbio la Svezia ha quella con i colori più accesi, più vivi. E questa vivacità i giocatori blagult sono riusciti a trasmetterla anche attraverso il gioco, visto e considerato che la Svezia è l’unica nazione della Scandinavia ad aver strappato il biglietto per Euro 2016, in Francia.

Monarchia costituzionale con capitale a Stoccolma. Territorio prevalentemente montuoso e per lo più coperto da foreste. L’agricoltura non è molto praticata a causa delle temperature rigide che spesso arrivano ben al di sotto degli 0 gradi centigradi; al contrario, ci sono molti allevamenti, di renne e di altri animali resistenti al freddo, che portano sulla tavola pietanze come il Flaskkottlet (braciola di maiale) e i Kaldomar (involtini di cavolo con carne tritata). La legislazione è molto severa: quattro anni fa lo Stato salì agli onori delle cronache perché un italiano dette uno schiaffo a suo figlio per le vie di Stoccolma e venne arrestato per maltrattamenti. Fortunatamente, dopo qualche giorno, il tutto si concluse con una “semplice” ammonizione.

E poi c’è lo sport. Gli svedesi vanno pazzi per il calcio e per il campionato locale, l’Allsvenskan, non particolarmente vittorioso in ambito europeo e sicuramente non particolarmente eccitante agli occhi di un occidentale: occupa la 24° posizione della classifica UEFA, preceduto dalla Scottish Premiership e seguita dal campionato bulgaro. IFK Goteborg e Malmo FF si dividono la maggior parte dei campionati: la prima è ormai da 10 anni che non sale sul massimo scalino del podio; la seconda, invece, negli ultimi 5 anni è stata vittoriosa per ben 3 volte. La relativita “scarsezza” delle squadre del campionato non ha quasi mai portato benefici alla Nazionale, con i maggiori talenti costretti a fuggire nella vicina Danimarca e nelle leghe dell’europa centrale: dotati comunque di una solide base di gioco, negli ultimi anni è sempre stata presente agli Europei, compresi questi del 2016, in cui per la qualificazione si è dovuti passare per i playoff contro i cugini danesi. Il problema, sulla carta, è arrivato dopo: girone di ferro con Belgio, Irlanda e Italia. Sperando che all’ultima partita non sia necessario un “biscottone” come nel 2004.

 

L’ANALISI TECNICO-TATTICA

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L’allenatore è Erik Hamrén, ormai dal 2009 sulla panchina gialloblu. 55,84% di media vittorie, una qualificazione ottenuta per la massima rassegna continentale di Polonia-Ucraina (dove, per altro, è stata eliminata ai gironi) e una mancata al mondiale brasiliano successivamente alla sconfitta ai playoff contro il Portogallo. Lo schema tattico è stato prevalentemente quello del 4-4-2, con il veterano Isaksson tra i pali, che a dispetto della non più giovane età rimane una garanzia e uno dei migliori portieri della storia svedese. I 9 gol subiti in 10 partite, più che del numero 1, sono attribuibili alla poca velocità di Granqvist (ex Genoa ora in Russia, al Krasnodar) e all’inesperienza di Lindelof (Benfica), difensore dal sicuro futuro ma ancora acerbo. La coppia difensiva dovrebbe essere coadiuvata a sinistra da Olsson (Norwich), fresco di retrocessione in Championship, e da Lustig (Celtic), ormai padrone della fascia destra arretrata da diversi anni.

Discorso diverso più avanti, dove l’highlander Kim Kallstrom (Grassoppher) tirerà le redini del centrocampo. Calciatore dalla tecnica sopraffina e dalla carta d’identità di indubbia importanza: farà da chioccia ai giovani Hiljemark (Palermo, uno dei pochi a salvarsi nella terribile stagione dei rosanero) e Forsberg (Red Bull Lipsia), reduce dalla promozione in Bundesliga da protagonista e, quindi, possibile crac dell’intera squadra. A completare il quartetto c’è Durmaz (Olympiakos), ala che si è riscoperta molto prolifica nel campionato greco, e che proverà a infiammare l’out di destra con accelerazioni e dribbling. In panchina, gente come Larsson (Sunderland), Wernbloom (CSKA Mosca) e Ekdal (Amburgo) cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote all’allenatore fino all’ultimo.

Capitolo attacco: il reparto migliore della nazionale. Titolare inamovibile anche a 34 anni, Zlatan Ibrahimovic è l’autentico condottiero dei Vichinghi. 8 gol su 15 nelle qualificazioni sono scaturiti dal suo estro: se la Svezia ha l’1% di possibilità di vittoria finale è solo per Ibrakadabra. Il compagno di reparto sarà quasi sicuramente Marcus Berg, ex bambino prodigio capocannoniere con l’Under 21 negli Europei di Svezia 2009. Dopo una prima parentesi molto proficua al Groningen, è stato pesantemente bocciato in Germania tra le fila dell’Amburgo, ma al Panathinaikos ha saputo riprendere la verve che lo aveva contraddistinto nei primi anni di carriera. Attaccante di razza, un po’ come quel John Guidetti che quest’anno ha seminato il panico in Spagna con il Celta Vigo, e che si propone come outsider nell’11 iniziale; o come Kujovic, che nel Norkkoping, campionato svedese, segna gol a bizzeffe.

LA STELLA

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Facilissimo trovare il giocatore chiave dello scacchiere gialloblu: ha il numero 10, è di origine slava e si chiama Zlatan Ibrahimovic. Miglior attaccante della storia della nazionale svedese (62 gol in 112 partite, più di 1 gol ogni 2 partite di media), ancora però lontano dall’essere anche quello con più presenze. Sin dagli esordi al Malmo ha sempre dimostrato di essere un leader nato, e con le successive esperienze ha saputo entrare nel cuore dei tifosi con valanghe di gol e perchè no, con il suo carattere a volte fin troppo arrogante. Più di 300 gol con le maglie di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e PSG, suo ultimo grande amore. All’alba dei 35 anni poi ha annunciato di voler provare una nuova esperienza: forse in Inghilterra, in America o magari un ritorno in Italia. La decisione, probabilmente, arriverà dopo l’Europeo.

LA SORPRESA

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Come detto, Emil Forsberg potrebbe essere un autentico crac sulla parte esterna del rettangolo di gioco. Sa giocare la palla, è veloce, prova spesso il dribbling ed è bravo a tirare sia di destro che di sinistro; se pensate che il recente campionato cadetto tedesco l’abbia facilitato nel suo “lavoro” vi sbagliate di grosso. E’ il principale indiziato per assistere Ibra e Berg in attacco, trasformandosi da ala a attaccante esterno e aiutando in difesa quando ci sarà bisogno: un giocatore completo, a tutto tondo.

PROSPETTIVE

Brutto da dire, ma la Svezia ha poche chance di arrivare agli ottavi. Italia e Belgio sembrano lontane anni luce, e l’Irlanda si è comportata molto bene nel girone di qualificazione: sulla carta difficilmente vedremo grandi cose, ma il pallone è tondo e come finirà lo decideranno gli dei del calcio. La prima amichevole in preparazione alla rassegna continentale non è andata nel migliore dei modi: reti bianche contro la Slovenia, si spera in un cambiamento di regime contro il Galles il 5 di giugno, prima della partenza per la Francia. Tutto è nelle mani (anzi, nei piedi) di Ibrahimovic: lo sa l’allenatore, lo sanno i tifosi, lo sanno tutti. E allora Lycka Till, Blaugult!

I CONVOCATI

Pos. Giocatore Data Nascita Squadra
P Andreas Isaksson 3 Ottobre 1981 Kasimpasa (Turchia)
P Robin Olsen 8 Gennaio 1990 Copenaghen (Danimarca)
P Patrick Carlgren 8 Gennaio 1992 AIK Stoccolma (Svezia)
D Mikael Lustig 13 Dicembre 1986 Celtic (Scozia)
D Erik Johansson 30 Dicembre 1988 Copenaghen (Danimarca)
D Andreas Granqvist 16 Aprile 1985 Krasnodar (Russia)
D Martin Olsson 17 Maggio 1988 Norwich City (Inghilterra)
D Pontus Jansson 13 Febbraio 1991 Torino (Italia)
D Victor Lindelof 17 Luglio 1994 Benfica (Portogallo)
D Ludwig Augustinsson 21 Aprile 1994 Copenaghen (Danimarca)
C Emil Forsberg 23 Ottobre 1991 Red Bull Lipsia (Germania)
C Sebastian Larsson 6 Giugno 1985 Sunderland (Inghilterra)
C Albin Ekdal 28 Luglio 1989 Amburgo (Germania)
C Kim Kallstrom 24 Agosto 1982 Grasshopper (Svizzera)
C Oscar Hiljemark 28 Giugno 1992 Palermo (Italia)
C Pontus Wernbloom 25 Giugno 1986 CSKA Mosca (Russia)
C Oscar Lewicki 14 Luglio 1992 Malmo FF (Svezia)
C Jimmy Durmaz 22 Marzo 1989 Olympiacos (Grecia)
C Erkan Zengin 5 Agosto 1985 Trabzonspor (Turchia)
A Zlatan Ibrahimovic 3 Ottobre 1981 Paris Saint-Germain (Francia)
A Marcus Berg 17 Agosto 1986 Panathinaikos (Grecia)
A Emir Kujovic 22 Giugno 1988 IFK Norrkoping (Svezia)
A John Guidetti 15 Aprile  1992 Celta Vigo (Spagna)
About Pietro Fanti 6 Articoli
22 anni,studente di Scienze Umanistiche Per La Comunicazione all'Università Di Firenze. Due grandi passioni: le serie minori del football inglese e il soccer all'americana. Tifo Juventus,ma nel mio cuore c'è posto anche per il Parma e l'Aston Villa. Toscano senza la C strascicata (per fortuna!)