La storia recente della Polonia calcistica non è costellata di vittorie, anzi per ritrovare un piazzamento importante in un torneo internazionale dobbiamo tornare indietro di 34 anni, quando i biancorossi di Zbigniew Boniek e Grzegorz Lato si piazzarono al terzo posto nei Mondiali di Spagna dell’82’. La Polonia in quell’occasione si arrese solo in semifinale alla lanciatissima Italia di Rossi e Bearzot (poi vincitrice del torneo) ma riuscì comunque a portarsi a casa la medaglia di bronzo superando la Francia di un giovane Platini per 3-2. Quel fantastico risultato bissò in ordine di tempo un altrettanto ottimo piazzamento, il terzo posto nei Mondiali di Germania del 74′. Quella Polonia in particolare si rese protagonista di una straordinaria cavalcata e grazie alle prestazioni del bomber Grzegorz Lato arrivò ad un passo dalla finale, venendo estromessa in semifinale dai futuri campioni del mondo tedeschi grazie alla rete di Gerd Muller nei minuti finali della partita. I biancorossi riuscirono comunque a raggiungere la piazza d’onore sconfiggendo il Brasile per 1-0 con rete proprio di Lato. La Polonia si congedò dalla manifestazione con l’attacco più prolifico del torneo (16 reti) e con il capocannoniere del Mondiale, Grzegorz Lato, autore di 7 reti.
Per quanto fantastici ed unici furono quei risultati, il calcio praticato all’epoca era ancora abbastanza lento e statico ed era per lo più incentrato sulle individualità. Esso si accingeva a subire la rivoluzione che con gli anni l’ha portato ad essere il gioco che noi tutti oggi conosciamo, fondamentale per questo cambiamento fu il Milan di Sacchi che tra la fine degli anni 80′ e l’inizio degli anni 90′ cambiò radicalmente l’intensità e la tattica del gioco del calcio. Al tirar delle somme, nell’era moderna del football, la Polonia non è ancora riuscita ad ottenere risultati significativi in campo internazionale e le ultime partecipazioni ( Mondiali 2002 e 2006, Europei 2008 e 2012) sono state un autentico disastro, con la squadra sempre eliminata al primo turno. Per questo motivo, quando la squadra del CT Nawalka si accingeva a partecipare alle qualificazioni di Euro 2016, nessuno si attendeva(sbagliandosi) grandi risultati dai biancorossi. La Polonia, però, contro ogni pronostico si è resa protagonista di un entusiasmante girone di qualificazione, nel quale ha conteso il primo posto alla Germania Campione del Mondo fino all’ultima giornata, concludendo il girone al secondo posto con il migliore attacco delle qualificazioni (33 reti) e con il miglior marcatore (Lewandoski con 13 reti), guadagnandosi il diritto di partecipare agli Europei di Francia 2016.
ANALISI TECNICO-TATTICA
La squadra del CT Adam Nawalka è solita schierarsi con un 4-4-2 molto compatto, che può diventare un 4-2-3-1 a seconda della posizione più o meno avanzata assunta da Milik in attacco. Per quanto riguarda il portiere, l’allenatore polacco sembra aver scelto Fabianksi, titolare in tutto il cammino della squadra nelle qualificazioni con Boruc e Szczesny a giocarsi il ruolo di secondo. La linea difensiva può contare sulla presenza del laterale destro Lukas Piszczek del Borussia Dortmund, ottimo sia nella fase di contenimento che di spinta, la fascia sinistra è affidata a Wawrzyniak che avrà il compito non facile di sostituire in quel ruolo l’esterno Rybus, non convocato per una frattura alla spalla. La coppia di centrali di difesa è formata da Kamil Glik del Torino e Pazdan del Legia Varsavia, con il primo che pare aver attirato su di sé le attenzioni di diversi top club europei. I due centrocampisti davanti alla difesa sono Maczyski del Wisla Cracovia e Krychowiak del Siviglia, quest’ultimo, in particolare, si è affermato come uno dei migliori centrocampisti di interdizione in Europa. Essi sono pronti a dar man forte alla squadra in fase di interdizione ed a far partire l’azione durante la fase di possesso palla. Le fasce sono affidate a Kuba Blaszcykowski della Fiorentina e Grosicky del Rennes, autore quest’ultimo di un’ottima stagione in Ligue 1 con 9 gol e 4 assist. Il compito dei due esterni in questo modulo è quello di puntare l’uomo, sfruttare la propria velocità per raggiungere il fondo per poi mettere la palla dentro sfruttando la fisicità dei propri attaccanti.
Il reparto migliore della squadra è l’attacco, formato da due attaccanti che per caratteristiche e per senso del goal si assomigliano molto, ma che per esperienza e per bagaglio tecnico non sono attualmente paragonabili: Arkadiusz Milik e Robert Lewandoski. I due attaccanti biancorossi hanno concluso la stagione rispettivamente con 24 reti e 8 assist, il primo, e con 42 reti e 7 assist, il secondo, per un totale di 66 reti, dato da far rabbrividire persino l’arcigna difesa dell’Atletico Madrid. A queste reti vanno aggiunte le 13 di Lewandoski e le 6 di Milik nelle qualificazioni, che hanno permesso alla squadra di qualificarsi all’Europeo in Francia. Se è vero che il potenziale offensivo della Polonia è notevole, è altrettanto evidente il fatto che i due attaccanti siano due finalizzatori della manovra e che per caratteristiche siano inclini a concludere azioni di squadra corali piuttosto che crearsi occasioni da soli; sarà fondamentale, quindi, l’apporto di tutta la squadra per poter mettere i propri attaccanti nelle condizioni migliori per segnare. La Polonia fa del gioco collettivo la propria forza ed è solita schierarsi in campo molto corta per poter difendere al meglio e poi ripartire in contropiede sfruttando la velocità dei propri esterni, preferendo il gioco in transizione piuttosto che il possesso palla.
LA STELLA
Il miglior giocatore della selezione è ovviamente Robert Lewandowski. Il bomber del Bayern Monaco di Pep Guardiola è stato capace di segnare 30 reti e 5 assist in 32 presenze nell’ultima Bundesliga, oltre ad aver contribuito a suon di reti al ritorno da protagonista della Polonia ad una manifestazione come l’Europeo. L’attaccante esploso letteralmente nella stagione 2011/2012 con il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp, è ormai uno dei migliori centravanti del pianeta ed ha segnato la bellezza di 161 goal nelle ultime 5 stagioni tra Dortmund e Bayern Monaco contando tutte le competizioni con i club( con una media maggiore di 30 goal all’anno). Lewandoski all’interno della squadra ricopre sia il ruolo di leader tecnico che di leader carismatico e costituisce l’asse centrale, assieme a Krychowiak a centrocampo e Glik in difesa, su cui la quadra si appoggia nei momenti di difficoltà.
LA SORPRESA
Il ruolo di sorpresa della squadra appartiene senza ombra di dubbio all’attaccante classe 94′ Arkadius Milik, sempre che tale si possa definire dopo aver segnato 47 reti in 76 presenze nelle ultime due stagioni con l’Ajax. L’attaccante polacco è chiamato alla definitiva consacrazione in una manifestazione importante come l’Europeo, dopo aver ben così figurato nel talentuoso – ma acerbo – campionato Olandese. Altri giocatori da tenere d’occhio sono senz’altro Piotr Zielinski,quest’anno all’Empoli, e Karol Litteny del Lech Poznan. Il primo, classe 1994, è stato protagonista di un’ottima stagione in terra toscana, dove ha trovato la propria dimensione nel ruolo di interno in un centrocampo a 3, segnando 5 reti, fornendo 6 assist e soprattutto riuscendo a sfatare il mito di eterna promessa che si stava avvolgendo attorno alla sua figura. Il secondo, meno conosciuto in campo internazionale, è stato protagonista in patria con la maglia del Lech Poznan con la quale ha segnato 5 reti e servito 9 assist. Entrambi saranno molto utili alla squadra a partita in corso per fornire brillantezza e velocità ad un centrocampo per lo più fisico.
PROSPETTIVE
La Polonia, inserita nel Girone C con Germania, Ucraina e Irlanda del Nord, ha l’obbligo di riscattare le deludenti prestazioni nelle ultime manifestazioni internazionali a cui ha partecipato. Viste le difficoltà nell’affrontare un avversario ostico come la Germania, l’obiettivo della Polonia deve essere quello di raggiungere almeno il secondo posto per potersi qualificare agli ottavi. E l’avversario più temibile, in tal senso, sembra essere l’Ucraina di Iarmolenko e Rakitsky. Si prospetta dunque l’ennesimo derby dell’Est fra le due nazioni che hanno organizzato assieme l’edizione di Euro 2012. La Polonia ammirata durante le qualificazioni è una squadra tosta, dotata di talento e di grande potenziale offensivo, temibile anche per la Germania Campione del Mondo (1 vittoria e 1 sconfitta il saldo fra le due squadre nelle qualificazioni). Ma ancor più importante per il risultato finale nella manifestazione sarà la compattezza del gruppo e l’intensità del gioco, dal quale Lewandoski e compagni non potranno prescindere: se la Polonia seguirà questi dettami con abnegazione, farà strada.
CONVOCATI
Pos. | Giocatore | Data Nascita | Squadra |
P | Wojciech Szczęsny | 18 aprile 1990 | Roma (Italia) |
P | Artur Boruc | 20 febbraio 1980 | Bournemouth (Inghilterra) |
P | Łukasz Fabiański | 18 aprile 1985 | Swansea (Inghilterra) |
D | Artur Jędrzejczyk | 4 ottobre 1987 | Legia Varsavia (Polonia) |
D | Jakub Wawrzyniak | 7 luglio 1983 | Lechia Danzica (Polonia) |
D | Kamil Glik | 3 febbraio 1988 | Torino (Italia) |
D | Łukasz Piszczek | 3 giugno 1985 | Borussia Dormund (Germania) |
D | Michał Pazdan | 21 settembre 1987 | Legia Varsavia (Polonia) |
D | Bartosz Salamon | 1 maggio 1991 | Cagliari (Italia) |
D | Thiago Cionek | 21 aprile 1986 | Palermo (Italia) |
C | Tomasz Jodłowiec | 22 marzo 1985 | Legia Varsavia (Polonia) |
C | Karol Linetty | 2 febbraio 1995 | Lech Poznan (Polonia) |
C | Kamil Grosicki | 8 giugno 1988 | Rennes (Francia) |
C | Grzegorz Krychowiak | 29 gennaio 1990 | Siviglia (Spagna) |
C | Jakub Błaszczykowski | 14 dicembre 1985 | Fiorentina (Italia) |
C | Piotr Zieliński | 20 maggio 1994 | Empoli (Italia) |
C | Sławomir Peszko | 19 febbraio 1985 | Lechia Danzica (Polonia) |
C | Bartosz Kapustka | 23 dicembre 1996 | KS Cracovia (Polonia) |
C | Filip Starzyński | 27 maggio 1991 | Zagłębie Lubin (Polonia) |
C | Krzysztof Mączyński | 23 maggio 1987 | Wisla Cracovia (Polonia) |
A | Arkadiusz Milik | 28 febbraio 1994 | Ajax (Olanda) |
A | Robert Lewandowski | 21 agosto 1988 | Bayern Monaco (Germania) |
A | Mariusz Stępiński | 12 maggio 1995 | Ruch Chorzow (Polonia) |