Il Belgio, paese della birra e delle patatine fritte con appena 11 milioni di abitanti, sta vivendo il suo periodo di maggior splendore a livello calcistico. Se è vero che per quanto riguarda i risultati ottenuti siamo ancora lontani da quelli degli anni ’80, quando i diavoli rossi raggiunsero il secondo posto agli europei del 1980 e il quarto ai mondiali del 1986, possiamo affermare con assoluta certezza che questa squadra è decisamente più forte di quella guidata ai tempi da Vincenzo Scifo.
Da sempre eterni secondi rispetto ai cugini olandesi, negli ultimi anni Hazard e compagni hanno ribaltato le gerarchie scalando pian piano le posizioni del ranking FIFA fino ad arrivare al primo posto assoluto.
Come una fenice, capace di risorgere dalle proprie ceneri, il Belgio ha saputo rialzare la testa dopo una serie di fallimenti clamorosi: dalla mancata qualificazione ai mondiali del 2006 e del 2010 fino a quella degli europei 2008 e 2012, quattro edizioni consecutive nelle quali i diavoli rossi sono rimasti a guardare, cambiando allenatori su allenatori senza mai vedere la luce in fondo al tunnel. Un periodo da dimenticare dal quale i Rode Duivels sono riusciti a venirne fuori più forti, con un sistema alle spalle incentrato quasi esclusivamente sullo sviluppo dei settori giovanili.
Oggi, quella guidata da Wilmots, è una nazionale in costante crescita; Il calcio in Belgio è in continua evoluzione e ogni anno vengono alla ribalta giovani molto interessanti, tutti o quasi che puntualmente vengono ingaggiati dai più importanti club europei. Questa nuova generazione di baby fenomeni ha riavvicinato la gente a questo sport meraviglioso, in un paese dove per tradizione il ciclismo ha sempre avuto maggiore fascino e una Liegi-Bastogne-Liegi qualsiasi molto spesso ha avuto più seguito di una partita di calcio. Adesso i tifosi sognano, sanno che questo può essere l’anno giusto, un po’ come è stato per il Leicester. Si spera nella caduta dei soliti noti e nella vittoria di una nuova realtà, in modo da riscrivere la storia, ancora una volta.
ANALISI TECNICO-TATTICA
Squadra con molte opzioni tattiche quella di Wilmots. Ciò grazie ai tanti ricambi per ruolo, tutti con caratteristiche differenti che consentono all’allenatore belga di avere ampia scelta in tutti i reparti.
Wilmots può decidere di partita in partita se metterla sulla velocità o sul piano fisico a seconda dell’avversario che ha di fronte e in questo Mertens è l’ago della bilancia: con lui in campo si predilige un 4-2-3-1 più offensivo mentre nelle partite dove il giocatore del Napoli resta a guardare si tende ad irrobustire il centrocampo e schierare un 4-3-3 più solido.
E’ proprio l’inserimento dei centrocampisti, con Nainggolan e Fellaini che in questo sono maestri, a portare superiorità numerica in attacco e gol pesanti.
In difesa l’assenza di Vincent Kompany si farà sentire, ma la coppia formata da Vermaelen e Alderweireld è ben assortita e dovrebbe far dormire sonni tranquilli a quello che oggi è tra i primi tre portieri più forti del mondo: Thibaut Courtois. Centrocampo più che completo con Dembele, Fellaini, Witsel e Nainggolan a creare quel mix perfetto di potenza, qualità ed inserimenti mentre è in attacco che la nazionale belga ha trovato una vera e propria generazione di fenomeni: Hazard è la fantasia, de Bruyne il tuttofare, Lukaku quello che la butta dentro. Giovani, forti e sfacciati. Con una panchina importante e un allenatore preparato. A questo Belgio non manca proprio niente.
LA STELLA
Nonostante i tanti campioni, la stella resta sempre lui: Eden Hazard. Numero 10 e capitano di questa nazionale dopo il forfait di Kompany, è il punto di riferimento per tutti i giovani talenti di questa squadra.
Destinato a superare tutti i record, ha già collezionato 63 presenze e messo a segno 12 reti con i diavoli rossi, numeri che fanno paura se si pensa ai soli 25 anni dell’ormai ex enfant prodige.
Dribbling, velocità, fantasia, tiro, il ragazzo ha tutto quello che un giocatore può desiderare; in questa nazionale, supportato da giocatori come Mertens e De Bruyne, ha già dimostrato di essere ancora più devastante.
Quella appena trascorsa è stata una stagione da dimenticare per la stella del Chelsea, solo 4 gol per lui in Premier League e tante prestazioni sottotono che non gli hanno risparmiato le critiche.
L’Europeo è l’occasione perfetta per cercare il riscatto, forse su di lui ci sono un po’ troppe aspettative ma come si dice ai supereroi, da grandi poteri derivano grandi responsabilità e allora per il talento belga è ora di prendersi sulle spalle la sua nazionale e portarla più in alto possibile.
LA SORPRESA
El hombre del partido della finale di champions League, Yannick Ferreira Carrasco.
Colui che da solo è riuscito a dare una scossa nella sfida tra Real e Atletico. Gel tra i capelli, barba e quell’aria un po’ strafottente; il talento belga cerca la definitiva consacrazione in una competizione importante come può essere l’Europeo in Francia e in una squadra che avrà addosso gli occhi di tutti.
Soprannominato la riserva di lusso, è diventato il dodicesimo titolare dell’Atletico Madrid. Simeone manda in campo lui quando vuole raddrizzare una partita che si sta mettendo male e spesso il talento ex Monaco si fa trovare pronto e ripaga la fiducia del suo allenatore. Dopo una buona stagione ai Colchoneros, adesso Carrasco vuole mettersi in evidenza con la sua nazionale; sotto la guida del Cholo è cresciuto tantissimo e, a corsa e tecnica, ha aggiunto quella cattiveria agonistica che gli ha trasmesso proprio il tecnico argentino rendendolo più completo e determinante. In questa squadra parte dalla panchina, ma per Wilmots è la carta a sorpresa da giocarsi a match inoltrato quando le squadre sono più stanche. Pedina fondamentale per la nazionale belga, Carrasco spera di trovare minuti importanti e magari un posto da titolare. Sognando un altro bacio dopo un gol, magari in un’altra finale.
ASPETTATIVE
Per tradizione e blasone, le aspettative della nazionale belga dovrebbero essere poche. Per qualità, tante.
Per la prima volta nella sua storia il Belgio arriva all’appuntamento con una grande competizione da favorita; lo dicono i numeri, il percorso e la rosa a disposizione di Wilmots.
Il gruppo E non è poi troppo impegnativo: Svezia, Irlanda e la recente Italia non fanno paura.Bisognerà lottare soprattutto con l’anagrafe perché la rosa è giovane e potrebbe non reggere tutta questa pressione mediatica, spetterà all’allenatore cercare di tenere la squadra con i piedi per terra. Se tutti i pezzi del puzzle rimangono al loro posto, allora questa squadra potrà davvero giocarsela con tutte fino in fondo.
I CONVOCATI
Pos. | Giocatore | Data Nascita | Squadra |
P | Thibaut Courtois | 11 Maggio 1992 | Chelsea (Inghilterra) |
P | Simon Mignolet | 6 Marzo 1988 | Liverpool (Inghilterra |
P | Jean-Francois Gillet | 31 Maggio 1979 | Mechelen (Belgio) |
D | Laurent Ciman | 5 Agosto 1985 | Montreal Impact (Canada) |
D | Toby Alderweireld | 2 Marzo 1989 | Tottenham (Inghilterra) |
D | Jan Vertonghen | 24 Aprile 1987 | Tottenham (Inghilterra) |
D | Thomas Vermaelen | 14 Novembre 1985 | Barcellona (Spagna) |
D | Jason Denayer | 28 Giugno 1995 | Galatasaray (Turchia) |
D | Thomas Meunier | 12 Settembre 1991 | Bruges (Belgio) |
D | Jordan Lukaku | 25 Luglio 1994 | Oostende (Belgio) |
D | Christian Kabasele | 24 Febbraio 1991 | Genk (Belgio) |
C | Moussa Dembele | 16 Luglio 1987 | Tottenham (Inghilterra) |
C | Marouane Fellaini | 22 Novembre 1987 | Manchester United (Inghilterra) |
C | Radja Nainggolan | 4 Maggio 1988 | Roma (Italia) |
C | Axel Witsel | 12 Gennaio 1989 | Zenit St. Pietroburgo (Russia) |
A | Michy Batshuayi | 2 Ottobre 1993 | Marsiglia (Francia) |
A | Christian Benteke | 3 Dicembre 1990 | Liverpool (Inghilterra) |
A | Divock Origi | 18 Aprile 1995 | Liverpool (Inghilterra) |
A | Yannick Carrasco | 4 Settembre 1993 | Atletico Madrid (Spagna) |
A | Dries Mertens | 6 Maggio 1987 | Napoli (Italia) |
A | Romelu Lukaku | 13 Maggio 1993 | Everton (Inghilterra) |
A | Kevin De Bruyne | 28 Giugno 1991 | Manchester City (Inghilterra) |
A | Eden Hazard | 7 Gennaio 1991 | Chelsea (Inghilterra) |