Allora, dove eravamo rimasti? Dopo due terzi posti di fila, il Perù affronta una nuova Copa América, in versione centenario, ma stavolta è davvero un’altra storia. Non solo per l’anomala 45esima edizione della kermesse, che arriva appena un anno dopo il torneo che ha visto il Cile imporsi per la prima volta nella sua storia. I biancorossi peruviani per due volte sono riusciti a imporsi ma questi successi sono ormai persi nella notte dei tempi, ormai sono passati 41 anni dal trofeo conquistato da Cubillas e soci, una generazione d’oro che non tornerà più. Eppure anche l’ultima generazione di calciatori peruviani si è ben disimpegnata, niente da fare per quanto riguarda le qualificazioni mundial, ma le ultime due Copa América sono andate benone, forse al di sopra delle aspettative. Due commissari tecnici diversi, a far dar comune denominatore c’è un gruppo di calciatori forti, elementi che avrebbero forse meritato una carriera ancora più prestigiosa.
Il primo della lista è Claudio Pizarro, un monumento vivente, un attaccante ancora in grado di fare la differenza. Nonostante le 38 candeline che spegnerà il prossimo ottobre. Parliamo del più prolifico goleador straniero nella storia della Bundesliga, capace di salvare il Werder Brema con i suoi gol. Sei campionati vinti, coppe a non finire, il curriculum però non è bastato, Ricardo Gareca taglia netto col passato. Mancherà anche Juan Manuel Vargas, che di anni ne farà 33, reduce da una stagione con la maglia del Betis. Esclusioni eccellenti a non finire, resta a casa pure Carlos Zambrano, vera e propria colonna del pacchetto arretrato che può vantare una lunga esperienza di primo livello, tra Schalke ed Eintracht Francoforte. Ricordiamo il buon torneo disputato un anno fa, terminato in semifinale contro il Cile per un’espulsione dubbia (il primo giallo non c’era). Gareca non guarda in faccia nessuno, nessuna nostalgia, la gratitudine è un sentimento nobile ma non è la base sulla quale costruire un ciclo. Luis Advíncula, André Carrilo e Jefferson Farfán sono altri grandi nomi esclusi dai convocati. Dimenticate il Perù che conoscete, questa è una nuova storia.
ANALISI TECNICO-TATTICA
Se l’anno scorso abbiamo visto un Perù sull’onda lunga della (buona) gestione Markarián, stavolta è solo Gareca a metterci la faccia, prendendo le responsabilità del caso. Due soprannomi, “El Flaco” ed “El Tigre”, il primo dovuto alla magrezza, il secondo non dobbiamo nemmeno spiegarvelo se avete in mente il suo Vélez. Un ciclo iniziato nel 2009, fondato su un gruppo di uomini tosti e pronti a tutti per la vittoria. Miglior difesa del campionato clausura 2009, garra e intensità come dettami quando di cholismo nessuno aveva ancora sentito parlare. Poco glamour, tanta sostanza, affrontare il Perù è una vicenda complicata, a prescindere dai nomi in campo, non è questione tecnica. Ma ideologica. In mezzo è difficile passare, Renato Tapia e Óscar Vílchez coppia frangiflutti chiamata a un grande lavoro. Óscar Christopher Vílchez, fratello minore dell’ex nazionale Walter, è uno dei più esperti del gruppo, sicuramente non un fulmine di guerra ma dotato di un’intelligenza calcistica che ha convinto Gareca a richiamarlo dopo un periodo di oblio. Tutto da scoprire invece il suo compagno di reparto, ragazzo che potrà mettersi in evidenza.
Gallese ormai è una garanzia, ha compiuto da poco 26 anni e ancora deve far vedere il meglio, il suo coetaneo Yotún è il padrone della corsia sinistra. Di proprietà del Malmö, è uno dei pochi convocati a giocare lontano da casa, il piccolo esterno è tra gli elementi migliori a disposizione di Gareca. Araujo si è fatto male, al suo posto a destra giocherà con tutta probabilità Revoredo, ma occhio a Corzo, esterno alto riadattato sul quale l’Udinese mise gli occhi qualche anno fa. Ramos e Rodríguez coppia centrale, qui sembrano esserci pochi dubbi. L’idea di partenza è un 4-2-3-1 “femmina”, da mutare in 4-4-2 quando serve più verticalità. Su Gareca sono piovute tante critiche per le esclusioni, lui però non è tipo da farsi condizionare e difficilmente subirà le pressioni della stampa, anche di fronte a prestazioni a basso tasso di spettacolo. Un anno fa l’esperienza di alcuni elementi chiave è stata fondamentale per affrontare i momenti più duri, scorrendo gli attuali 23 troviamo sette giocatori che non hanno mai giocato in nazionale: Carlos Caceda, Abram, Hohberg, Da Silva, Alfageme.
Tanti gli esordienti, ancora di più gli uomini che giocano nel campionato peruviano, ben 17, una nazionale che ha in avanti la propria certezza. Si tratta di Guerrero, l’uomo da copertina, serviranno i suoi gol per mandare avanti la Blanquirroja, a dargli una mano Christian Cueva, uno che piace a tante squadre tra le quali il Tottenham. Occhio a Hohberg, che potrebbe non essere impiegato dall’inizio ma si è messo in luce con una stagione notevole nelle fila del César Vallejo, per portarlo negli Stati Uniti, Gareca ha fatto fuori Callens. Hohberg veste la maglia del Perù, suo nonno Juan prese parte a due mondiali con l’Uruguay e vinse la Libertadores con il Peñarol nel 1960. Vedremo se la stoffa è la stessa. Manca forse un elemento di follia, la scintilla che possa cambiare la storia della gara, la stella per accendere le notti peruane c’è. Ma è piccola. Luiz Humberto da Silva non ha nemmeno vent’anni ma questo non ha impedito al Psv Eindhoven di puntare su di lui. Madre peruana, padre brasiliano, si è fatto notare con la maglia dello Sporting Cristal, prima di firmare con il club olandese fino al 2018, con opzione per un ulteriore biennio. Un’arma in più nell’arsenale di Gareca, ma serve accortezza per non bruciare una promessa.
LA STELLA
“Non mi sento il leader della squadra, ma so che alla mia età devo essere un punto di riferimento”. Al netto dell’umilità – di rito o meno – Paolo Guerrero non può nascondersi, la Copa América del Perù dipenderà in larga parte dalla vena del suo bomber. El Bárbaro non è al meglio della condizione, ma non c’è dubbio che sia sempre lui la stella di questa squadra. Gareca ha fatto fuori praticamente tutti i senatori, di Guerrero non si può fare a meno. Miglior realizzatore dell’ultima Copa América a braccetto con il cileno Vargas, resta negli occhi la tripletta con la quale l’attaccante del Flamengo polverizzò la Bolivia. Carattere di fuoco e fisico possente, Guerrero sarà depositario di speranze e parafulmine per i momenti difficili, stavolta non è possibile nascondersi e le ultime amichevoli dimostrano che l’ex Corinthians ha chiaro il suo ruolo. I gol li hai sempre fatti, caro Paolo, ma negli Stati Uniti dovrai anche essere esempio e leader per compagni decisamente meno esperti di te.
LA PROMESSA
Definire “prospetto” un giocatore che ha già fatto esperienza in un campionato come l’Eredivisie può sembrare riduttivo, ma non dimentichiamoci che Renato Tapia non ha ancora compiuto 21 anni. Il talento c’è e non si discute, in Olanda se ne sono già accorti. Il Twente ha puntato forte sul ragazzo nell’agosto 2013, prima aggregandolo alla seconda strada e poi facendolo esordire con i grandi un anno dopo. Qualche peccato di gioventù, come l’espulsione rimediata contro il Wilem, si fa perdonare con il gol sul Cambuur, decisivo per l’accesso alla Champions League. Un gran gol. Definito da molti il maggior talento del calcio peruviano, brilla per versatilità: mediano, difensore centrale, terzino o anche trequartista, come ha spesso giocato nel San Agustín. All’età di 15 anni Kenny Dalglish lo visionò durante un provino per il Liverpool, l’idea era quella di farne un difensore centrale ma mancava la stazza per il ruolo e non se ne è fatto niente. Gareca lo impiegherà in mezzo al campo. Sa farsi sentire anche fisicamente, ha visione di gioco e destro caldo, discreto pure il sinistro, quando si inserisce sa fare male. A gennaio il Feyenoord si è aggiudicato Tapia per 2,4 milioni di euro, adesso serve una grande Copa América per consacrarsi.
PROSPETTIVE
Alla vigilia della Copa América 2015, vedevamo il passaggio del primo turno come obiettivo per la Bicolor, la squadra di Gareca è andata oltre le previsioni centrando il secondo terzo posto consecutivo, ma stavolta abbiamo di fronte una squadra completamente rivoluzionata. Poca esperienza, tanta freschezza, il torneo del centenario segna la fine di un’era e l’inizio di un nuovo ciclo per il Perù. Inizio morbido contro Haiti, miglior modo per rompere il ghiaccio, decisivo sarà il secondo incontro del girone, quello con l’Ecuador. Terzo incontro al Gilette Stadium contro il Brasile, la speranza è quella di aver già messo in cassaforte i punti necessari per il passaggio del turno. E poi? Chi lo sa, questo giovane Perù è un’incognita da tanti punti di vista, pensiamo comunque che Gareca intenda usare il torneo statunitense come una sorta di grande stage in vista delle sfide che verranno. Ma attenti a non prendere sotto gamba la Blanquirroja.
CONVOCATI
Pos. | Giocatore | Data Nascita | Squadra |
P | Diego Penny | 22 aprile 1984 | Sporting Cristal (Perù) |
P | Pedro Gallese | 23 febbraio 1990 | Juan Aurich (Perù) |
P | Carlos Cáceda | 27 settembre 1991 | Universitario (Perù) |
D | Alberto Rodríguez | 31 marzo 1984 | Sporting Cristal (Perù) |
D | Christian Ramos | 4 novembre 1988 | Juan Aurich (Perù) |
D | Aldo Corzo | 20 maggio 1989 | Deportivo Municipal (Perù) |
D | Miguel Trauco | 22 maggio 1984 | Universitario (Perù) |
D | Jair Céspedes | 25 agosto 1992 | Juan Aurich (Perù) |
D | Renzo Revoredo | 11 maggio 1986 | Sporting Cristal (Perù) |
D | Luis Abram | 27 febbraio 1996 | Sporting Cristal (Perù) |
C | Yoshimar Yotún | 7 aprile 1990 | Malmö (Svezia) |
C | Adán Balbín | 13 ottobre 1986 | Universitario (Perù) |
C | Cristian Benavente | 19 maggio 1994 | Charleroi (Belgio) |
C | Renato Tapia | 28 luglio 1995 | Feyenoord (Olanda) |
C | Óscar Vílchez | 3 novembre 1990 | Alianza Lima (Perù) |
C | Christian Cueva | 23 novembre 1991 | Toluca (Messico) |
C | Armando Alfageme | 3 novembre 1990 | Deportivo Municipal (Perù) |
C | Alejandro Hohberg | 20 settembre 1991 | Swansea (Inghilterra) |
A | Raúl Ruidíaz | 25 luglio 1990 | Universitario (Perù) |
A | Edison Flores | 15 maggio 1994 | Universitario (Perù) |
A | Paolo Guerrero | 1 gennaio 1984 | Flamengo (Brasile) |
A | Andy Polo | 29 settembre 1994 | Universitario (Perù) |
A | Luiz da Silva | 28 dicembre 1996 | Psv Eindhoven (Olanda) |