Sabato 28 maggio alle 20.45, alla ‘Scala del Calcio’, Real Madrid e Atletico si sfideranno nella finale di Champions League.
L’evento verrà trasmesso in circa 200 nazioni. In Italia si potrà vedere in chiaro su Canale 5, oltre che su Mediaset Premium, mentre diversi siti offriranno una lunga diretta testuale (clicca qui). Per l’occasione, Mediaset, ha organizzato un maxi dispiegamento di forze con 43 telecamere, una spidercam, nove regie e 80 postazioni di commento.
Si tratta della rivincita del match di Lisbona di due anni fa, quando, i blancos guidati da Ancelotti, acciuffarono il pari al 93′ con Ramos e ottennero poi il successo ai supplementari.
Dopo due anni, molto è cambiato. Sulla panchina del Real ora c’è Zinedine Zidane. Il francese, in carica da gennaio, vuole alzare la “coppa dalle grandi orecchie” da tecnico, dopo averlo fatto da giocatore. Proprio un suo gol, al Bayer Leverkusen, nel 2002, permise alla squadra di Perez di ottenere il nono trionfo nella manifestazione. Ora ci riprova senza scendere in campo. Se vincesse, diventerebbe il settimo sportivo ad alzare la coppa sia da calciatore che da allenatore. Prima di lui ci sono riusciti Trapattoni, Rijkaard, Cruiff, Munoz, Guardiola e Ancelotti.
Il Real Madrid deve, però, fare i conti con la grana Ronaldo. Il portoghese, ha subìto un infortunio al quadricipite della gamba sinistra in uno scontro con Casilla. Nulla di grave, ma il portoghese non è al top e ha già dovuto saltare la semifinale di andata. Un Ronaldo debilitato farebbe il gioco di Simeone e sarebbe una sorta di giustizia poetica, dato che, due anni fa, furono i colchoneros a dover rinunciare al loro uomo migliore. Diego Costa, dopo pochi minuti di gioco.
Cristiano è il vero spauracchio dell’Atletico: in questa edizione ha già segnato 16 reti ed è ad un passo dal suo record di 17, stabilito nel 2014. Il portoghese vorrebbe centrare il suo terzo trionfo personale nella manifestazione, dopo i successi con Manchester (2008) e Real (2014).
Nell’eterna sfida con Messi, il numero delle Champions è il vero cruccio del madridista: appena due contro le quattro del blaugrana.
La squadra del Cholo arriva, però, gasata all’evento, dopo aver fatto fuori Barcellona e Bayern Monaco. In questi due anni, l’Atletico si è rinnovato molto di più rispetto ai “cugini”. Dei titolari scesi in campo a Lisbona, sono cinque i sopravvissuti che dovrebbero giocare a Milano: Juanfran, Godin, Filipe Luis, Gabi e Koke. Se gli uomini sono cambiati, non lo stesso si può dire dello stile di gioco. La copertura degli spazi e la difesa ferrea rimangono i marchi del Cholismo.
Se l’Atletico vincesse, sarebbe il ventitreesimo club ad assicurarsi la coppa. L’ultimo “neofita” fu il Chelsea nel 2012.
L’uomo in più dei biancorossi sarà Antoine Griezmann. Il francese di origini basche vive il suo momento migliore in carriera: quest’anno ha segnato 32 reti, 7 delle quali in Champions.
E’ lui l’anti-Ronaldo.
Real Madrid-Atletico Madrid sarà, quindi, la sfida degli opposti. Da una parte un attacco atomico, capace di segnare 110 reti in Liga, dall’altra una difesa imperforabile che, in campionato, ha incassato appena 18 reti.
In campionato, quest’anno, l’Atletico ha sbancato il Bernabeu per 1-0 e ottenuto un pareggio in casa. Comunque vada a finire questa finale, una certezza c’è già: per il terzo anno consecutivo, la Champions rimarrà in Spagna e la Supercoppa Europea sarà una Supercoppa Spagnola bis.
Quello iberico è un vero e proprio dominio e non vi è solo una scuola di pensiero a dominare.
La finale di sabato ne è un esempio lampante.