Coppa d’Ucraina, Zorya-Shakhtar Donetsk 0-2: Lucescu si congeda con l’ennesimo titolo

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La finale di Coppa d’Ucraina vede opporsi lo Zorya contro lo Shakhtar Donetsk. Lo Zorya nello scorso turno ha eliminato in semifinale il più quotato Dnipro, conquistando fra le mura casalinghe il decisivo 2-0 per ribaltare la sconfitta dell’andata. Lo Zorya ha disputato un pregevole cammino in Coppa d’Ucraina, conquistando in maniera inaspettata la finale. La compagine di Luhansk Oblast ha dato continuità ai propri risultati anche in campionato, arrivando quarto dietro lo stesso Dnipro. L’artefice principale di questo ottimo piazzamento è Pylyp Budkivsky, centravanti dello Zorya ed autore di tredici reti in campionato in ventitré partite. Un attaccante da tenere sott’occhio, considerata l’età non troppo avanzata, infatti il calciatore ucraino è un classe 1992. Lo stesso Budkivsky ha timbrato tre volte il tabellino in Coppa d’Ucraina ed è l’osservato speciale dello Shakhtar.

La compagine di Donetsk ha perso il campionato a favore della Dynamo Kiev, una vera delusione per gli uomini di Lucescu che erano i candidati principali alla vittoria finale. Lo stesso Shakhtar si è visto negare l’accesso alla finale di Europa League dal Siviglia, mattatore della competizione europea. La Coppa d’Ucraina sembra il traguardo fondamentale per riscattare una stagione deludente, ma di fronte c’è lo Zorya che nell’ultimo turno di campionato ha sconfitto gli uomini di Lucescu. Le due compagini si schierano con il medesimo modulo, il 4-2-3-1. Il tecnico dello Zorya, Vernydub, rinuncia al trequartista georgiano Lipartia rispetto alla scorsa partita e schiera al suo posto Ljubenovic. Lo Shakhtar consta diverse novità nel proprio undici titolare: Pyatov siede in campo in favore di Kanibolotsky, mentre Eduardo viene sostituito da Gladkyj, ex Dnipro. La partita si preannuncia divertente e combattuta, ma è pronosticabile che lo Shakthar avrà la meglio sullo Zorya poiché ha maggiore esperienza nel disputare partite di questo calibro. Risulta difficile pensare che lo Zorya abbia la meglio sulla corazzata di Lucescu.

Nella prima frazione di gioco lo Zorya si presenta in un paio di occasione dalle parti di Kanibolotsky, ma l’estremo difensore ucraino è attento in uscita. Lo Zorya va vicinissimo al vantaggio, ma Budkivsky spreca a tu per tu con l’estremo difensore. Lo Shakthar reagisce con un paio di azioni ficcanti, ma la retroguardia dello Zorya fa buona guardia e scongiura il pericolo. La compagine di Lucescu però riesce a trovare la rete del vantaggio con Gladkyj. Eccellente il colpo di testa del centravanti ucraino che infila l’estremo difensore avversario all’angolino. La vecchia volpe romena ha estratto il proverbiale coniglio dal cilindro che al 42′ della prima frazione di gioco porta avanti lo Shakthar. Le squadre guadagnano gli spogliatoi con il risultato di 1-0, in parte bugiardo e bruciante però lo Zorya che ha prodotto sicuramente di più nell’arco dei primi quarantacinque minuti di gioco.

Nella ripresa lo Shakthar gioca in fiducia e lo Zorya accusa la rete bruciante della prima frazione di gioco. Gladkyj raddoppia al 57′ e suggella il match a mezz’ora dal termine. Lo Zorya fatica a trovare la chiave per scardinare la retroguardia arancio-nera e perde, con il passare dei minuti, la possibilità di pareggiare la gara. Lo Shakthar si limita a controllare la gara gestendo il possesso palla con grande abilità con i propri interpreti, superiori dal punto di vista tecnico allo generoso Zorya. La partita termina 2-0 in favore della compagine di Lucescu. Lo Shakthar vince la decima Coppa d’Ucraina della sua storia ed il tecnico romeno, oramai prossimo allo Zenit, congeda il proprio pubblico con l’ennesimo successo.

Commento: Lo Shakthar nelle prime battute di gioco ha subito l’impeto fisico dello Zorya, ma ha saputo far fronte alle rappresaglie avversarie. Lo Zorya, con il passare dei minuti, è calato dal punto di fisico e mentale. La compagine di Lucescu ha messo a segno il colpo al momento più propizio, stroncando le aspettative dei propri avversari. Lo Zorya nella ripresa non ha dimostrato la medesima sagacia evidenziata nella prima frazione di gioco. La rete del 2-0 di Gladkyj ha sancito la fine del match anticipatamente. Lo Shakthar, forte del proprio ampio valore tecnico, ha ingabbiato lo Zorya ed ha portato a casa un match che era partito con il piede sbagliato. Onore allo Zorya che ha giocato una buona gara, ma altrettanto onore al più quotato Shatkhar, squadra di assoluto livello che deve molto al tecnico Lucescu. Il romeno ha costruito una squadra dinamica e quadrata, valorizzando i numerosi calciatori brasiliani arrivati alla propria corte, con una buona base di calciatori ucraini. Il destino dello Shatkhar è tutto da scrivere e da vedere considerato il valore di Lucescu. La società dovrà essere in grado di sostituire adeguatamente l’ex allenatore dell’Inter, dodici anni di onorato lavoro alla guida dello Shatkhar non si cancellano o sostituiscono facilmente. Quello di oggi è l’ennesimo trofeo che ha inciso il nome di Mircea Lucescu.

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Sono nato nella provincia di Treviso nel 1993, ma ho origini olandesi. Sono laureato in Filologia Moderna e Medievale, inoltre attualmente risiedo in Polonia. Sin da bambino il calcio ha esercitato un’enorme influenza sulla mia vita ed è una vivida passione che occupa le mie giornate. Il mio cuore batte per la nazionale olandese ed il NAC Breda. Mi divertono molto i gatti parlanti, la cosmogonia e le birre artigianali.