La Championship è una maratona atipica: rispetto ai 42 km della corsa olimpica, la più attesa – assieme ai 100 metri – della manifestazione a cinque cerchi, dura 49 km, rimette tutto in discussione dopo aver premiato al km 46 (ovvero le partite della cosiddetta “regular season“) i primi due classificati. E l’assegnazione della medaglia di bronzo, per intensità ed emozioni, spesso regala una gioia maggiore di quella oro. Giunti al fatidico km 46, infatti, restano in corsa solo quattro pretendenti, dal terzo al sesto classificato. Ma come spesso capita, gli ultimi km sono i più difficili, quelli dove il fiato, la stanchezza e la brillantezza fisica vengono spesso meno. Specie, come nel caso del Brighton, se hai visto la possibilità di agguantare la medaglia d’argento fino all’ultimo km finale, quello che ti avrebbe consentito di evitare gli ultimi tre pericolosissimi, fastidiosi e imprevedibili km.
BRIGHTON DEPRESSO – Eh sì, perché i Seagulls hanno avuto la possibilità di volare direttamente in Premier League, senza l’imprevedibile appendice dei Play-off Championship, fino all’ultimo secondo dell’ultimo atto della stagione regolare, quando al Riverside Stadium, per colpa di un calendario beffardo e atroce, si è ritrovato difronte il Middlesbrough in uno scontro diretto che ha regalato al Boro il paradiso. E agli uomini di Houghton, il purgatorio. Un purgatorio che dopo stasera, complice lo 0-2 subito a Hillsbrough, assume i contorni dell’inferno non solo per il risultato finale. Il Brighton, infatti, esce letteralmente con le ossa rotte da Sheffield, con ben quattro giocatori usciti per infortunio e tutti in forte dubbio in vista del match di ritorno, in programma fra soli tre giorni nella suggestiva cornice del Community Stadium. Un Brighton stanco, forse ferito nell’orgoglio per aver mancato la promozione diretta nel drammatico scontro diretto di soli sei giorni fa, che sin dalle prime battute ha provato a limitare al massimo le proprie proiezioni offensive, abbonato in un 4-4-2 volto principalmente a chiudere ogni varco alle bocche offensive avversarie.
FORESTIERI ISPIRATO, WALLACE LA SBLOCCA – Ma se nelle file opposte milita un certo Forestieri, desaparaçidos del calcio italiano che da alcuni anni nella serie cadetta inglese, tutto diventa più complicato. L’italo-argentino, strategicamente schierato fra le linee mediana e difensiva della squadra ospite, è stato bravissimo a muoversi alle spalle dell’unica punta Hooper, non dando alcun punto di riferimento ai difensori avversari. E non è casuale che, in una prima parte di match poco intensa e avara di emozioni, sia stato proprio l’ex genoano a regalare l’unico lampo degno di nota, vedendosi annullare (giustamente) un goal esteticamente e tecnicamente di rilievo. Nel finale di un primo tempo non propriamente entusiasmante, che ha visto gli ospiti perdere due pedine importanti come Hemed (autore di 17 reti al debutto sul suolo inglese) e Goldson per infortunio, lo Sheffield Wednesday riesce a sbloccare il match grazie ad una splendida conclusione mancina – dalla media distanza – di Wallace. Un vantaggio, nonostante lo spettacolo non propriamente eccelso esibito da entrambe le compagini, tutto sommato meritato per gli Owls, sicuramente più propositivi delle Seagulls.
LA MALASORTE SI ABBATTE SUL BRIGHTON – La sfortuna si accanisce ulteriormente sul Brighton in avvio di ripresa: dopo cinque minuti, infatti, anche l’esperto Sidwell, calciatore che in carriera ha fatto parte della rosa del Chelsea dei tempi d’oro e in grado di fare la differenza in Championship, è costretto ad alzare bandiera bianca per un guaio muscolare, obbligando Hougton ad effettuare il terzo cambio. Ma quando tutto gira storto, non esiste nulla che possa far cambiare la rotta e il susseguirsi degli eventi. Passano altre cinque giri di lancette e Greer è costretto a lasciare il campo a causa di una distorsione, lasciando in inferiorità numerica i propri compagni. Carvahal, tecnico al primo anno sulla panchina del Wednesday, fa subito tesoro della superiorità numerica e, nonostante il vantaggio di un goal, sbilancia ulteriormente la propria squadra, togliendo Alex Lopez, un centrocampista, per dar spazio a Nuhiu, attaccante austriaco ma di passaporto albanese.
IL WEDNESDAY VEDE WEMBLEY – Il coraggio del tecnico portoghese viene premiato a poco meno di venti minuti dal termine, quando Lee, servito da un preciso filtrante di Forestieri, si libera con una magia di Bruno Saltor e fredda Stockdale con un destro ad incrociare il secondo palo, fissando il punteggio sul 2-0 finale. Un risultato che consente agli Owls di avvicinarsi a Wembley. Anche perché questo Brighton, incerottato e col morale ancora a pezzi per essersi visto sfuggire la Premier all’ultimo km della stagione regolare della Championship, sembra non avere molte frecce al proprio arco per ribaltare la situazione. Anche se in Championship, nulla è scontato. A maggior ragione nei play-off.
CHAMPIONSIP, SEMIFINALE ANDATA PLAY-OFF
Sheffield Wednesday-Brighton 2-0 (45′ Wallace, 73′ Lee)