Ma Yun, meglio noto come Jack Ma, si prepara a sconvolgere gli equilibri del calcio mondiale. Il secondo uomo più ricco di Cina, fondatore del leader mondiale dell’azienda e-commerce Alibaba, è a capo di una cordata che si appresta ad acquistare la maggioranza del Milan, scalzando così la famiglia Berlusconi dopo trent’anni di presidenza, gli ultimi dei quali in assoluto declino.
LEADER NELL’E-COMMERCE
Attraverso Alibaba Express, lo scorso anno sono transitate per valore, lo stesso quantitativo di merci di Amazon e E-bay messi insieme, generando un fatturato di 11.5 miliardi di dollari. Jack Ma è stato il primo capitalista cinese a finire sulla copertina di Forbes, che lo indica come il secondo uomo più ricco della Repubblica Popolare, con un patrimonio da 25 miliardi di dollari (il 29mo al mondo). Jack Ma è un vero gigante dell’economia, a 51 anni compiuti, preferisce vivere lontano dalle luci della ribalta, nella ricchissima città di Hangzhou, sulla costa est, lontano dal fulcro del potere di Pechino e dallo sfarzo di Shanghai.
Oggi Alibaba è un colosso da 632 milioni di utenti che sta per mettere le radici dentro Wall street. Dentro Alibaba ci sono Taobao (Ebay cinese), Aliplay (sistema di pagamento come Paypal), il sito di microblogging Weibo (il Twitter cinese) e Alibaba Pictures Group, che ha già investito più di 3 miliardi di dollari nel settore cinematografico. Alibaba ha diverse filiali a Tokyo, a Londra, nella Silicon Valley e in America Latina. Nel suo azionariato sono entrati i colossi della finanza internazionale Goldman Sachs, Fidelity e Soft Bank.
LE ORIGINI
Ma Yun aveva 34 anni, quando nel 1999 fondò Alibaba. Le sue origini sono umili, il grande capitalista si porta appresso tre bocciature all’esame di accesso all’Università per le quali ha dovuto ripiegare sul magistero, facoltà di serie B che forma gli insegnanti. Quando Ma Yun compì 13 anni, la Cina si aprì al mondo e a Hangzhou arrivarono i primi stranieri, ai quali Ma si offriva gratuitamente da guida turistica pur di praticare l’inglese.
Dopo la laurea conseguita nel 1988 all’Hangzhou Teacher University, Ma Yun iniziò a insegnare all’università inglese, con un misero stipendio da 11 dollari al mese.
La svolta della sua vita è da film hollywoodiano: nel 1995 una joint venture formata da un’impresa americana e una cinese si aggiudicano l’appalto per costruire l’autostrada Hangzhou-Fujan. Ma Yun viene ingaggiato come interprete e spedito negli USA, dove la sua vita prende una piega inaspettata. L’insegnante viene rapito, tenuto in ostaggio e minacciato con una pistola. Una volta liberato rimane senza bagagli e riesce a tornare in patria solo dopo aver vinto 600 dollari al casinò di Las Vegas. Nel suo viaggio negli States, va visita a un suo amico di Seattle che lo introduce a internet, fenomeno ancora sconosciuto in Cina.
Al ritorno in Asia, Ma Yun divenne Jack Ma. L’insegnante d’inglese abbandonò l’università e raccolse 50.000 di capitale da 25 amici con l’intenzione di creare un dotcom, senza le basilari conoscenze d’informatica. Così nel 1999 nacque Alibaba Express, che già a metà degli anni ‘2000 in Cina sbaragliò e-bay, con un tasso di crescita del 100% ogni anno.
DAL GUANGZHOU EVERGRANDE AI GIORNALI DI HONG KONG
Jack Ma fa il suo ingresso nel mondo del calcio solamente nel 2014, investendo 176 milioni di dollari nel Guangzhou Evergrande appena abbandonato da Lippi dopo la vittoria del terzo scudetto, rivelando il 50% delle quote societarie. Con i novi influssi di capitale, le Tigri del Canton si rinnovano, ingaggiando fra le proprie fila Ricardo Goulart dal Cruzeiro, Allan dal Red Bull Salisburgo, Robinho (svincolato) e Paulinho dal Tottenham, per una spesa complessiva che si avvicina ai 40 milioni di euro. La stagione 2015 si è conclusa nel migliore dei modi, con la quinta vittoria consecutiva in Chinese Super League e il trionfo in AFC Champions League, il secondo nella storia del club, il terzo in Cina.
Altra grande partnership siglata quest’anno, è quella con lo Suning Commerce Group, per intenderci, per intenderci, gli stessi proprietari della squadra di Nanchino, lo Jiangsu Suning, e gli stessi che sono intenzionati ad acquistare le quote di minoranza dell’Inter. Alibaba è entrato nel capitale del Suning investendo 4.5 miliardi di dollari.
Recentemente ha fatto molto discutere l’acquisizione del South China Morning Post da parte di Jack Ma, ovvero il giornale progressista di Hong Kong, il primo nella storia in lingua inglese. A discapito del basso profilo sempre tenuto da Jack, la mossa è stata contestata, in quanto intesa come tentativo da parte del Partito Comunista cinese di aumentare la censura sul giornale. Versione smentita da Jack Ma, le cui intenzioni sono di rinnovare il South China Morning Post, per farne il punto di riferimento per quanto concerne l’informazione cinese e asiatica.
ORA MILAN?
Dopo il buco nell’acqua creato dalla trattativa con Mr. Bee, con Jack Ma la Cina potrà acquistare uno dei brand più importanti del calcio mondiale. La cordata cinese capitanata da Alibaba intende acquistare il 70% del Milan, valutato complessivamente 500-550 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 240 milioni di euro di debito, per una valutazione complessiva di 740-790 milioni. E’ possibile che Fininvest resti inizialmente nel capitale con una quota di minoranza è quello di uscire definitivamente dal business del calcio.