Coppa d’Olanda, Feyenoord-Utrecht 2-1: il guizzo di Elia decide la finale

Feyenoord

 

Il Feyenoord ha conquistato la Coppa d’Olanda ai danni dell’Utrecht. La compagine di Giovanni van Bronckhorst è riuscita a portare a casa il prestigioso trofeo dopo otto anni di digiuno. La cosiddetta KNVB Cup è stata la nota lieta di una stagione che aveva preso inizio fra grandi speranze ed ambizioni, ma queste sono state smorzate nella fase centrale del campionato. I Rotterdamers hanno subito un numero folle di sconfitte consecutive nel vivo dell’Eredivisie e questo ha condizionato, inevitabilmente, la conquista del titolo. Un titolo che manca da quasi 20 anni e del quale se ne riparlerà solamente nella prossima stagione. Van Bronckhorst salva la propria panchina con la Coppa d’Olanda e rende queste giornate meno amare per tutti i tifosi del Feyenoord. La compagine di Rotterdam anche quest’anno ha dovuto cedere il passo al duo PSV-Ajax che ha dominato l’Eredivisie negli ultimi anni, fatta eccezione per Twente ed AZ Alkmaar.

Il cammino del Feyenoord in Coppa d’Olanda è stato irto e scosceso: il Klassieker contro l’Ajax ai sedicesimi è stata la prima sfida di rilievo affrontata dai Rotterdamers, decisiva da una rocambolesca autorete di Veltman al 95’. Il Feyenoord ha acquisito la consapevolezza di accedere al titolo successivamente alla vittoria ai danni dell’AZ Alkmaar. La compagine di van Bronckhorst, trascinata da un Kuijt eterno ed inossidabile, ha realizzato di essere ad un passo dal titolo. La finale contro Utrecht è stata un dominio da parte dei Rotterdamers, il risultato di 2-1 arrivato nel finale non rispecchia l’andamento del match, meritatamente vinto fra le mura “amiche” del De Kuip di Rotterdam. L’Utrecht non ha dimostrato quanto di buono ha fatto in questa stagione ed ha fallito di conquistare il titolo, ci si aspettava qualcosa in più dagli uomini di Ten Hag. Il primo tempo vede i padroni di casa portarsi in vantaggio grazie a Kramer, l’attaccante olandese è lesto ad infilare Bednarek con un colpo di testa preciso. Il Feyenoord sfiora più volte il raddoppio, ma gli uomini di van Bronchorst non sono precisi. Nella ripresa l’Utrecht trova il pareggio con Leeuwin, il centrale difensivo sfrutta al meglio una mischia in area e pareggia la contesa. Il Feyenoord si porta avanti nuovamente con  Elia che si invola sulla fascia e conclude sul palo, la sfera rimbalza sulla schiena di Bednarek ed è autorete. Il match termina sul risultato di 2-1 ed il De Kuip di Rotterdam è una vera e propria bolgia. Lo stadio è gremito e la festa si impadronisce delle strade di Rotterdam. La città scende in piazza a festeggiare un successo che, colpevolmente, mancava da troppo tempo per una società storica e blasonata come il Feyenoord.

Questo titolo ha diverse nomenclature, la prima, a mio dire e nonostante i risultati deludenti, è quella di Giovanni van Bronckhorst. L’ex Arsenal e Barcellona ha costruito una squadra che per trequarti del campionato ha saputo tener testa a PSV e Ajax, ha giocato a suo svantaggio la giovane età della propria rosa che non ha saputo reggere la pressione nella incriminata fase centrale della stagione. Gli uomini di questo successo sono da ricercare in una linea difensiva di rilievo: Vermeer è una certezza, tanto da aver riguadagnato la nazionale. Kongolo e Van Beek si sono confermati su altissimi livelli nonostante la giovane età. L’innesto di Eric Botteghin non ha tradito e Karsdorp, vera invenzione di van Bronckhorst, ha sfornato assist a non finire e prestazioni eccellenti che lo hanno consacrato come il terzino migliore nel suolo olandese. El Ahmadi ha dato la giusta esperienza in mediana e Marko Vejinović ha dimostrato di essere un centrocampista completo ed adeguato per una piazza come quella della massima squadra di Rotterdam. Il successo in Coppa d’Olanda però è da attribuire ad un ragazzetto di trentacinque anni che prende il nome di Dirk Kuijt. Il capitano del Feyenoord è arrivato in estate per ricongiungersi con l’ambiente che lo aveva consacrato nel calcio mondiale. Kuijt ha sfoderato un campionato ed un cammino in Coppa d’Olanda di livello altissimo che ha spronato la squadra a voler raggiungere questo successo. Le sue reti, i suoi assist, ma, soprattutto, la sua leadership hanno spronato uno spogliatoio giovane che nei mesi di dicembre-gennaio era in crisi assoluta. Kuijt ha sempre dimostrato di non essere in gradi mollare e questo risultato è l’ennesima riprova di quanto questo giocatore sia stato e sia ancora un assoluto lottatore, nonostante sia troppo spesso sottovalutato.

 

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Sono nato nella provincia di Treviso nel 1993, ma ho origini olandesi. Sono laureato in Filologia Moderna e Medievale, inoltre attualmente risiedo in Polonia. Sin da bambino il calcio ha esercitato un’enorme influenza sulla mia vita ed è una vivida passione che occupa le mie giornate. Il mio cuore batte per la nazionale olandese ed il NAC Breda. Mi divertono molto i gatti parlanti, la cosmogonia e le birre artigianali.