A White Hart Lane va in scena una partita che dovrebbe rappresentare un semplice tassello nella rincorsa al titolo degli uomini di Pochettino, che confidano di poter sfruttare il calendario favorevole nelle ultime giornate per negare il trionfo dei sogni al Leicester, ma di fronte arriva un agguerrito West Brom, già capace di fermare proprio la squadra di Ranieri non molte giornate fa.
A dir la verità gli uomini di Pulis regalano agli Spurs il primo tempo, conclusosi 1-0 per puro caso. Il Tottenham recrimina per la marea di occasioni create, ma non sfruttate.
Prima del gol, arrivato su sfortunato tocco di Dawson in caduta nella propria porta, precisamente sotto le gambe del portiere Myhill, la squadra di Pochettino aveva colpito un palo con Harry Kane lanciato in porta da Alli e scheggiato una traversa su punizione di Eriksen.
Nel secondo tempo la gara si fa più combattuta, perché i Baggies finalmente si presentano sul terreno di gioco e fanno la loro parte non solo passivamente in difesa, ma anche provando ad impensierire Lloris in contropiede.
Il Tottenham sembra invece assopirsi, salvo rinsavire per sbattere di nuovo contro il palo, stavolta con Lamela di sinistro. Siamo intorno al 60′ e da questo momento in poi il West Brom inizia a fare sul serio in avanti e a White Hart Lane cominciano ad aleggiare strani fantasmi. Il Tottenham avrebbe l’opzione contropiede ed infatti sfiora il raddoppio più di una volta sulle ripartenze veloci orchestrate da Eriksen.
Dietro, però, si soffre e nessuno forse se lo sarebbe aspettato oggi contro uno degli attacchi peggiori della Premier.
Al 72′ Rondon recupera un tiro di Gardner ribattuto dalla difesa e conclude a botta sicura da circa 10 metri, Lloris si supera e devia in corner. I tifosi Spurs non fanno neanche in tempo a sospirare di sollievo che Dawson infila in rete di testa dopo la battuta dalla bandierina, sfruttando l’uscita a vuoto del portiere francese.
L’1-1 cambia tutto. Entrano in campo la paura, la frenesia, il nervosismo. I fantasmi che prima aleggiavano ora sono l’incubo che scorre davanti agli occhi di tutti giocatori in maglia bianca e di tutto il pubblico sugli spalti. Lo stadio si ammutolisce.
I 20 minuti di disperazione che seguono non riescono a produrre granché. Il West Brom è una squadra bene organizzata e non si lascia sorprendere a difesa schierata, il Tottenham non riesce a dare quel ritmo o a trovare quel guizzo che potrebbe creare un serio pericolo dalle parti di Myhill. Finisce 1-1 senza grossi scossoni.
In campo alcuni giocatori si siedono a terra, altri si accovacciano, qualcuno lascia andare timide lacrimucce, invano consolato dai complimenti dei giocatori avversari.
Il finale ha tutta l’aria della fine di un sogno, quello degli Spurs ovviamente, mentre i Baggies raccolgono un punto che francamente serve più al loro orgoglio che al loro campionato. Questa è l’essenza del calcio inglese, giocarsi ogni partita, al di là della classifica, anche alla fine della stagione, anche a discapito di una squadra in lotta per qualcosa di storico.
Certamente c’è chi ha festeggiato stasera, magari sottovoce, perché una banda guidata da un italiano certamente non avrà osato scomporsi. La prudenza e la scaramanzia prima di tutto. Questa sera, tuttavia, si scrive un capitolo fondamentale per la corsa al titolo.
Mancano 3 sole partite, i punti di distacco del Tottenham dal Leicester salgono nuovamente a quota 7.
Considerando che in caso di arrivo a pari punti, vincerebbe chi ha la migliore differenza reti e tutto lascia intendere che in questo caso sia privilegiato il Tottenham, al Leicester servono 3 punti per avere la matematica certezza di essere i nuovi campioni d’Inghilterra.
3 punti da raccogliere in 3 partite: la prossima in casa del Manchester United in corsa per la Champions, poi quella a domicilio contro l’Everton, infine contro il Chelsea a Stamford Bridge.
Sempre che il Tottenham le vinca tutte da qui in avanti e significa battere i rivali cittadini del Chelsea in trasferta alla prossima, poi il Southampton in casa e quindi il Newcastle fuori.
Insomma, realisticamente, il Leicester ha già le mani sul trofeo. Di più, già lunedì 2 maggio con gli Spurs in trasferta sul campo dei rivali del Chelsea potrebbe arrivare il verdetto in caso di vittoria Blues, indipendentemente dal risultato delle Foxes all’Old Trafford. Prepariamoci per il weekend del primo maggio, per chi crede nelle favole e si è sempre sentito dire che nel calcio di oggi tutto ciò è impossibile, l’appuntamento con la storia sta arrivando!