Il Calcio Greco ha intervista Alexander Prasias, tifoso del PAOK, per rivivere la serata del 17 maggio 2003, quando il la sua squadra vinse 1-0 la finale di Kypello Ellados contro i rivali di sempre dell’Aris Salonicco.
Raccontaci l’ambiente che si respirava i giorni prima di quella finale e se avevi (e hai) amici dell’Aris, quali erano i rapporti prima della partita?
“Sì, negli ultimi giorni, quando ci capitava di parlare della finale, c’erano tanti dissensi e conflitti tra di noi. Quelli dell’Aris si arrabbiavano e si arrabbiano tuttora (ride ndr), perché non hanno mai accettato la superiorità del PAOK. Non hanno mai ‘mandato giù’ che siamo diventati più “grandi” di loro, che li abbiamo superati”.
Cosa pensavate dello stadio che ha ospitato la finale?
“Il fatto che lo stadio Toumba dovesse essere per forza essere la sede della finale trasmetteva angoscia tra noi del PAOK. Una probabile sconfitta sarebbe stata vergognosa, in quanto appunto, giocavamo ‘in casa’. Dall’altra parte, a quelli dell’Aris, una probabile vittoria sarebbe apparsa una conquista”.
E i tifosi dell’Aris come si preparavano per la partita?
“Loro diventavano aggressivi, goliardici… Buffi. ‘Vi ridicolizzeremo,vi distruggeremo nel vostro stesso stadio,vinceremo la coppa’ dicevano”.
Per quanto riguarda le curve di entrambe le squadre? Avete preparato qualche scenografia?
“C’era polemica anche intorno al “Gate 4” (la curva degli ultras del PAOK). Quelli dell’Aris sostenevano che,siccome dopo il sorteggio dovevano giocare loro “in casa” (in Grecia,prima della finale di coppa, c’è il sorteggio che definisce chi tipicamente sarà “in casa”,e chi “in trasferta”, ndr), dovevano stare nel Gate 4,la curva degli ultras del PAOK…”.
E poi? Cosa successe?
“Le autorità non concessero loro il Gate4 per paura di scontri e la presero a male.Parole,disaccordo,ingiustizia..e queste cose qui.La finale si avvicinava,da una parte c’era il PAOK,”profugo d’origine”,povero e simbolo delle classi lavorative ; dall’altra l’aristocratico e ricco Aris Salonicco”.
Come era lo stadio prima del gol del PAOK?
“Allo stadio e in città c’era una sorta di guerra”.
Il rapporto tra le due tifoserie dentro lo stadio invece?
“Abbiamo cantato tutto il tempo intonando cori contro di loro, loro rispondevano.Ma noi cantavamo più forte, visto che eravamo in superiorità numerica (sugli spalti). Inoltre c’è stato prima della partita anche un fitto lancio di oggetti, come pietre, fumogeni, bottiglie… Un po’ di tutto!”.
E la polizia greca come reagì ?
“Sempre nel pre-partita, per ristabilire la calma, hanno reagito con gli idranti, vary spray utilizzati contro chiunque provasse a fare il duro”.
Adesso passiamo al campo: chi ha giocato meglio e meritato la vittoria finale?
“Il PAOK senza dubbio, volevano a tutti i costi la coppa e in campo erano più grintosi rispetto ai giocatori dell’Aris”.
E quando il PAOK segnò il goal del definitivo come reagiste?
“Segnammo al 24′ minuto del primo tempo eimpazzimmo. Accendemmo tanti fumogeni e fino alla fine del primo tempo ininterrottamente abbiamo cantato contro quelli dell’Aris”.
Ultima domanda rinfacci ogni tanto quella serata ai tuoi amici che tifano Aris?
“Sì, qualche volta li prendo in giro, ricordando quella notte”.
Grazie mille Alex!
“Grazie a voi, è stato un piacere”.
Il Calcio Greco in collaborazione con Tuttocalcioestero.it. Si ringraziano Grigoris Koliopoulos per la traduzione e Alexander Prasias per l’intervista.