Rimane aggrappato alla coda delle Foxes il Tottenham,che con un netto 4-0 si avvicina alla compagine di Ranieri, fermata sul 2-2 dal West Ham al Boleyn Ground.
Anche in questa partita,come ormai da tempo,si vedono i netti miglioramenti fatti nel corso dell’anno dalla troupe di Pochettino: una squadra a tutto campo che fa del pressing e delle verticalizzazioni la propria trama di gioco. I primi minuti scorrono lenti e sostanzialmente equilibrati,fino a che Kane, dopo una triangolazione con Dembelè, tira fuori dal cilindro un tiro alla Del Piero dal vertice sinistro su cui Given (esordio stagionale per lui con la casacca dei Potters) non può arrivare. E’ comunque uno Stoke inconsistente e remissivo quello che, dal gol dello svantaggio, giunge alla fine del primo tempo, se non per alcune iniziative di Arnautovic che però si spengono sul fondo. I problemi difensivi ci sono e si vedono soprattutto sulla fascia sinistra, dove il ri-adattato terzino Muniesa viene infilato più volte dai fabulous four del reparto avanzato degli Spurs; è però per vie centrali che Eriksen potrebbe raddoppiare in chiusura di tempo,ma il suo tiro si stampa sulla traversa.
Il tè dell’intervallo non serve allo Stoke per schiarirsi le idee e il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo. Nella metà campo dei padroni di casa regna la confusione,i cambi non servono a dare la scossa e il reparto difensivo vive di disattenzioni continue: il golden boy Dele Alli (che ha sempre più tra le mani il trofeo di Young Player Of The Year) raddoppia, Kane dimostra che l’Inghilterra non ha bisogno solo di Vardy agli Europei e infila il terzo gol dopo un sontuoso contropiede, poi ancora Alli con uno splendido tiro al volo insacca per il 4-0 finale. E, se non fosse per un clamoroso errore del classe ’96 a porta vuota e per qualche sporadica parata di Given, il passivo sarebbe potuto essere più pesante.
Finisce così la partita, con un Tottenham devastante e uno Stoke deludente.
La squadra di casa, uscita sconfitta, ci ha abituato a ben altro nel corso della sua storia, soprattutto durante gli ultimi anni, nei quali il Britannia Stadium veniva visto come un fortino difficilmente penetrabile; certo, le sconfitte fanno parte del gioco, ma uno Stoke così impotente e rinunciatario probabilmente non si era ancora visto nel campionato in corso. Hughes dovrà sperare nel ritorno di Johnson sulla sinistra per raddrizzare la squadra,e di Walters in attacco che, anche se non sarà un grande goleador, il “compitino” lo svolge sempre. Dall’altro lato, il Tottenham ha saputo colpire dritto nella trame di gioco dei Potters, interrompendo le sortite offensive biancorosse e rimanendo ben disposto in campo durante l’arco dei 90 minuti più recupero. Tutto grazie all’estro di Pochettino, che con il passare del tempo ha preso le sembianze di un burattinaio e riesce a muovere la sua “creatura” nel modo che vuole, e la fa muovere sempre nel modo migliore. E’ riuscito, inoltre, per il settimo anno consecutivo, a portare i whites di Londra in Europa.
In queste ultime giornate il duello tra gli Spurs e il Leicester,seppur a distanza,si farà sempre più interessante,e questo andrà a discapito dei nervi ma a vantaggio dello spettacolo. E noi aspettiamo,allo stesso tempo ansiosi e curiosi di vedere come andrà a finire.
Kane come Vardy, Alli come Mahrez: Ranieri è avvisato,il Tottenham stasera si è avvicinato… Un Pochettino.