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Anche l’Heidenheim soccombe alla legge di Wood: l’Union Berlin vince 1-0

E’ la partita della maturità: è arrivata tardi, senza dubbio, ma nonostante una stagione sgangherata, l’Union Berlin sta tirando fuori energie e voglia di divertirsi e soprattutto una solidità che è mancata per tre-quarti di stagione. E’ la partita della maturità perché ha battuto l’Heidenheim per 1-0, in un match coriaceo, spigoloso e falloso, classica fisionomia di una sfida che tre mesi fa la squadra berlinese avrebbe perso con disinvoltura; è la partita della maturità perché nonostante una stagione chiusa senza traguardi, dimostra come, spinto da un tifo mai domo, l’Union si vuole spingere finché avrà benzina. Con questo risultato, infatti, sono sei vittorie consecutive in casa (su sette stagionali in totale), un trend che permette alla squadra di issarsi in sesta posizione a 43 punti e scavalcando proprio l’Heidenheim fermo a 41. Anche la squadra del land del Baden-Württemberg è caduta vittima del mattatore con la maglia n. 15: Bobby Wood. Per l’attaccante americano sono, ora, 17 le reti in Zweiteliga (10 nel 2016 in otto incontri) a meno due dal capocannoniere Simon Terodde del Bochum.

Per la 30esima giornata di Zweiteliga, l’allenatore André Hofschneider manda in campo ancora dal primo minuto il centrale Puncec, preferendolo a Pogatetz; a centrocampo nuova conferma per Daube che prende il posto di Zejnullahu con Damir Kreilach libero di agire sulla trequarti. Il modulo è il 4-3-3: Busk – Kessel, Leistner, Puncec, Parensen – Kroos, Daube (84. Fürstner), Kreilach – Quiring (65. Nikci), Wood, Brandy (72. Redondo).

Sono 19.634 gli spettatori presenti allo stadio An der Alten Försterei: atmosfera calda anche per il clima primaverile berlinese, mentre in campo i 22 giocatori dimostrano il loro “calore” con falli, calci e trattenute varie. La partita è tosta, ma sono i padroni di casa a controllarla: al 19’, primo brivido, con il palo colpito da Kreilach, praticamente dal fondo, sugli sviluppi di un calcio di punizione e conseguente uscita a vuoto del portiere Zimmermann. Il croato Damir è ancora protagonista quattro minuti dopo: discesa sulla sinistra di Brandy, cross basso e insidioso dove lisciano prima il numero 19 e poi dietro di lui, da ottima posizione Bobby Wood. L’Heidenheim prova a muoversi in contropiede, ma l’Union Berlin soffre poco e nulla e al 27’ sblocca il match: calcio d’angolo di Kroos, palla aggiustata da Parensen sul primo palo che smarca Wood completamente libero nell0area piccola. Per l’americano di Honolulu è davvero elementare siglare la sua 17esima rete stagionale.
E’ lo schiaffo che scuote e sveglia la squadra allenata da Frank Schmidt: tra contrasti duri a centrocampo, l’Heidenheim si affaccia alla mezz’ora dalle parti di Busk. Al 31’, buona azione manovrata degli ospiti che liberano sulla corsia di sinistra Leipertz che crossa al centro pescando il capitano Marc Schnatterer smarcato sul secondo palo; il numero 7 si coordina, ma schiaccia al volo a terra e la palla esce sulla sinistra. Episodio molto dubbio a fine primo tempo: ancora Schnatterer si libera in progressione dei centrali dell’Union Berlin, appena entrato in area viene toccato dal centrale Leistner: il tocco c’è, l’esterno cade, ma per l’arbitro Florian Heft non è né fallo né rigore.

Nel secondo tempo succede davvero poco, la partita si accende con contrasti e perde di qualità: trame fitte, raddoppi di marcature e giocate che si perdono nei falli. Ben sei cartellini gialli sventolati nella ripresa (4 per l’Union, immancabile quello di Brandy e 2 per l’Heidenheim). Unica azione positiva la si vede al minuto 84 con Kevin Prince Redondo, subentrando a Brady, che fraseggia elegantemente al limite con Wood e poi, in area, lascia partire un tiro insidioso deviato in corner. Negli istanti finali, l’Heidenhiem prova il tutto per tutto con folate sconclusionate, ma l’Union alza la barricata e difende l’1-0 a suon di spazzate e rinvii in tribuna.

Giovanni Sgobba

Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.

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Giovanni Sgobba

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